Le stelle brillavano nel cielo ancora terso per la
leggera brezza che spirava malgrado la costa fosse ormai lontana,
e la nave navigava lentamente quasi al centro del grande fiume.
Il grande battello arrancava controcorrente e su entrambe le rive
si vedevano brillare assai lontane luci, fioche e rare. Eravamo partiti
da più di due ore ormai, e il ponte di coperta vibrava piano
sotto i nostri piedi, come se un gigantesco gattone facesse le fusa
soddifatto, con un 'ron ron' sommesso che ti infondeva uno straordinario
senso di pace.
Un distinto signore vestito con abiti
occidentali si era tolto le scarpe e si stava applicando a quelle
morbide evoluzioni che fanno tutte le persone di questo
paese di ogni età condizione ed etnìa. Dicono che sia
semplicemente una ginnastica tradizionale che serve per rilassarsi
e attivare le funzioni vitali, ma quella
fluente sincronizzazione con le vibrazioni
cicliche dello scafo, nella atmosfera silenziosa sul tavolato tiepido
del ponte semibuio, mi aveva come ipnotizzato fino
a rendermi incapace di staccare gli occhi da quella lenta ed elegante
esibizione di destrezza.
Poi, ad un quasi impercettibile rollìo dello
scafo ci fu una esitazione nel movimento del ginnasta che mi fece
bruscamente tornare alla realtà, e seguii il mio compagno di
viaggio nella cabina che avevamo preso insieme; non tanto per risparmiare,
quanto perché non ce n'erano due singole a disposizione.
C'eravamo incontrati alla pensione chiamata Hotel Flora, in Kimberley
road, ed avevamo quasi subito scoperto di parlare la stessa lingua,
dato che nel suo aspetto oltre che nel
suo inglese avevo ravvisato una certa inconfondibile e inimitabile
aria di casa. Era un tipo più o meno della mia età,
ma fisicamente era tutto il mio opposto :
capelli brizzolati duri e crespi una
volta neri , pelle leggermente olivastra e
fisico asciutto, oltre ad un leggero accento che tradiva la
sua origine di nativo dell'isola dei tre corni. Avevamo attaccato
discorso e scoperto di avere la medesima méta. Dato che non
avevo trovato posto sul battello, mentre lui era
stato costretto a prenotare una cabina a due
cuccette, subito mi aveva proposto di ridurre le spese di viaggio
dividendoci l'alloggio.Naturalmente io avevo preso al volo la proposta
anche perchè l'individuo chissà perché mi era
riuscito subito simpatico.
Mentre se fossimo stati nel nostro paese probabilmente non ci
saremmo nemmeno degnati di un reciproco sguardo,
qui tra gente che sembrava aliena e strana avevamo subito stretto
un legame di fiducia.
Raggiunto il porto dopo una decina
di ore di navigazione , durante il viaggio
ci eravamo accordati per dividere un appartamento che
lui aveva affittato nel quartiere dietro l'università,
così durante la mia permanenza laggiù avremmo tutti
e due potuto risparmiare qualcosa.
Parlava con tanto entusiasmo della gente
del posto, e non faceva altro che dire come erano intelligenti,
simpatici e allegri, nulla a che vedere con noialtri , che siamo
generalmente astiosi e musoni oltre che corrotti.
Devo sinceramente
dire che queste sue opinioni non concidevano affatto con l'immagine
diffusa che mi ero fatto tramite tante
letture, e con quella che si ha comunemente di questo
popolo di cultura pluri - millenaria, ma tant'è
nessuna considerazione basata sulla evidenza dei fatti
avrebbe mai potuto vincere l'incrollabile
ottimismo del mio amico, e neanche indurlo a
dubitare almeno un po' della cristallina ingenuità e
bontà di quella gente, anche perché era chiaro che capiva
poco la lingua e quindi non era in grado di decifrare i commenti che
loro facevano sul suo conto.
Perciò, dopo qualche vago tentativo di persuasione, rinunciai
ben presto a cercar di insinuare in lui il dubbio che quelli
non fossero poi tanto diversi da noi, e che forse qualcuno lo stava
anche prendendo in giro, e mi rassegnai ben presto
a subire le sue entusiastiche filippiche contro lo sfruttamento, il
mercato e il capitalismo in genere.
La sua condanna del comportamento '
occidentale ' in tutti i campi < se crediamo di potergli
vendergli le solite perline, stiamo freschi ! >
era una sua ricorrente affermazione
; e avevo dovuto convincermi che la sua
ammirazione incondizionata era genuina, e
non intaccabile neppure alla vista di una vecchia che raspa
nell'immondizia, già da sé povera,
per recuperare un ossetto spolpato da succhiare, oppure quando
altri poveracci la selezionavano per farci non so cosa.
Diceva entusiasticamente: < Hai visto ? Qui non si butta
via nulla ! Tutto viene riciclato. > e soddisfatto dava uno
sguardo tutto attorno, come per rafforzare questa sua affermazione
con la visione di altre consimili meraviglie.
Qualche volta mi era parso che
scherzasse , e invece avevo proprio dovuto convincermi che diceva
sul serio. Il suo ottimismo non cedeva neppure di fronte alle fogne
a cielo aperto del quartiere dove risiedevamo, nemmeno quando dei
topacci grandi come fox terrier ti passavano davanti, attraversando
tronfiamente la strada, e lui diceva < hai
visto che roba ? Hanno già demolito quelle catapecchie e in
pochi mesi ci faranno delle case popolari ! >.
Il nostro appartamento era in un palazzotto
che in tutto ne conteneva meno di una decina e apparteneva ad
un ufficiale di polizia, e in sé
stesso smentiva la leggenda della universale innocuità
di quella gente.
Il mazzo di chiavi che avevamo per arrivarci constava
di una chiave per l'ingresso, chiuso da porte a soffietto
in acciaio e da un robusto lucchetto, uno per ognuno dei
cinque pianerottoli, e infine di due chiavi per la porta di ingresso.
Arrancammo faticosamente per la ripida scala esterna
di cemento grezzo, fermandoci ad ogni pianerottolo per compiere le
complicate operazioni di apertura e chiusura delle pesanti porte di
ferro. Il pensiero che mi passava per la mente in quel momento era
: < che fine facciamo se qui scoppia un incendio ? >. Sul
lato interno del corridoio che da un lato
guardava sulla strada sottostante si affacciavano due appartamenti
contigui, e mentre passavamo davanti al primo una signora giovane
piuttosto in carne e piuttosto belloccia avvolta in una vestaglia
di cotone leggero che lasciava scorgere interessanti
e rotonde nudità, mi guardò e mi
fece un sorriso attraverso l'ampia finestra, ben attenta a non farsi
vedere dal marito, assorto nelle profondità dello schermo
televisivo.
Mentre consideravo le possibili opzioni conseguenti
a quel sorriso , il mio amico armeggiava con le due serrature
e mi stava parlando entusiasticamente delle donne di qui
< che sono tutte modeste e non sono mica come le nostre, aggressive
e provocanti. Qui non ne hanno bisogno , il loro fascino
sta nella loro modestia >.
Con un sospiro , sperando
che il suo lavoro del pomeriggio lo impegnasse fuori casa abbastanza
da consentirmi di fare valutazioni indipendenti assentii < credo
proprio che tu abbia ragione. Ma quando andiamo a pranzo ? >.
Ora so che ti deluderò, caro lettore, ma devo interrompere
questo resoconto per cause di forza maggiore, e ti racconterò
delle mie avventure in quel paese in un prossimo capitolo ...
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