Intelletto (Oggetto: RSU. Dalle 'lettere' di Adelino Giambertucci , globetrotter)
Carissimo  Filippo, oggi  ti scrivo da qui, in mezzo al deserto, in  un  piccolo  spaccio di  bevande fatto di stuoie e fango secco, su un tavolino di fortuna all'ombra di un riparo di paglia. Vorrei che vedessi lo spettacolo! Laggiù, molto in alto vedo degli avvoltoi - che qui chiamano chissà perché  col  buffo  nome  di  'gallinacci' - volare  in  lenti  circoli  sopra  un  preciso  punto  della pianura. Qualcuno direbbe che un deserto dovrebbe essere un luogo desolato e vuoto, ma questo lo è solo in apparenza.

L'inondazione di tre anni fa a seguito delle grandi piogge  lo  ha  fatto  fiorire  e ancora oggi  restano  i  cespugli  e  gli  alberelli  di  carrubo,  che ostinatamente resistono alla siccità e non vogliono morire.  Qui è pieno di vita, ci sono moltissimi animali di ogni tipo, che strisciano, volano , camminano.
E' solo questione di pazienza, di aspettare e di un po' attenzione per intravederne uno.   La gente che abita vicino ai paesetti che sorgono qua e là nel bel mezzo del Sechura, sembra molto povera. Poverissimi i magri indios avvolti nei mantelli di lana, che  sbarcano  il  lunario riempiendo con la sabbia le buche che si sono formate nella carretera che all'oceano attraversa  tutto  il  deserto; aspettano  la povera elemosina  di  quei  viaggiatori  che con l'auto vanno da Piura a Talara, dove c'è la grande raffineria, e che passando gettano loro una monetina dal finestrino.

Sembra incredibile, ma per queste contrade  non si vede in giro nemmeno un po' di immondizia, una busta di plastica, una bottiglia di vetro, né nel deserto né altrove. Quando sono passato per la capitale, anche lì era tutto pulito e per terra non si vedeva nemmeno una cicca spenta.

Paragonata alla loro situazione, quella delle nostre strade sembra un immondezzaio.  Ricordi anche tu che una volta quasi ovunque, specialmente al Nord , le strade erano pulite ed era raro si vedeva qualcosa abbandonato per terra ?  Come abbiamo fatto ad arrivare al punto in cui siamo oggi ?

Mi scrivi che hai saputo che mandiamo  all'estero  treni  su  treni  carichi di balle di immondizia dove la selezionano e in parte la bruciano nei loro forni inceneritori, dei quali sono ovviamente i maggiori specialisti, producendo energia termica che poi ci rivenderanno.
Lo  sai  invece che qui, nel cosiddetto  'terzo mondo', hanno  già  installato  da molto tempo gli impianti con cui trattano i rifiuti per trasformarli in carburante? E lo sai che questi impianti sono  quelli  che  abbiamo  inventato  noi e che non abbiamo poi costruito perché si diceva che i costi di trasformazione erano troppo alti ?
Dato che qui gli impianti  li  stanno  facendo o  li  hanno  fatti, non  riesco a spiegarmi come mai invece da noi non abbiamo continuato e invece abbiamo chiuso l'unico impianto  esistente; sono convinto che la vendita del carburante  prodotto  coprirebbe  un  po' più del costo di produzione dato che l'immondizia bisogna comunque raccoglierla e portarla in discarica. Anzi credo proprio che i proventi della vendita del combustibile potrebbero  addirittura  coprire una parte del costo della raccolta dei rifiuti.
Tu  che sei un valente ingegnere potresti farmi due conti in punta di penna e confermare questa mia ipotesi da ignorante qual sono? Se la confermassi, la mia ipotesi, dovrei dedurre che da noi qualcuno ha operato per non danneggiare certi interessi che è inutile dire,perché hai già capito.
Credi che anche  il nuovo processo di produzione di carburante diesel a partire dagli oli di semi esausti, di cui ò sentito ieri al TG via satellite farà la stessa fine ? Possibile che noi che diciamo di essere uno di popoli più intelligenti (o meglio dire 'furbi' ) preferiamo mangiare un uovo oggi anziché un pollo domani ? Ti saluto e ti spedisco questa email, aspettando una tua risposta. Ti riscrivo domani.