Padroni
ovvero: Un tempo eran demòni..

Gianni Agnelli e Leopoldo Pirelli?
eran ladri gemelli
fascisti, gran carogne
da sbatter nelle fogne
borghesi e padroni
da tagliargli i coglioni
a quel tempo eran queste le canzoni
dei grandi progressisti
sinistri e comunisti.

Ora però la musica è cambiata
la musica è stonata
contrordine compagni,
che più nessuno lagni
quell'uomo assai cortese,
considerò le imprese
luoghi di grandi intese, già timido e gentile

attento e rispettoso dall'aria giovanile
più che esser padrone, gentiluomo virile
un liberale vero, di cui diconsi orbati
lo Scalfari ed il Bocca, Turani e Cofferati

ne parlano assai bene.
che fu un industrialone
col culto del prodotto e sobrio di costume
per crear la ricchezza
come sola ragione.
Leccan da stomacare e ti fan generare

molto latte ai maroni. L'unico da salvare
in tutto 'sto contesto è certo il manifesto
col nobil direttore, che si mantiene onesto
.

 


Leopoldo?
Gianni?
Santi sùbito!

NDA: 25 Gennaio 2007 - Il direttore del manifesto è un certo Sansonetti (figlio dell'ammiraglio e della marchesa?) che si astiene dallo sbrodolare lodi sul compianto Leopoldo Pirelli, che resta per lui nemico di classe. Tutti gli altri invece ne tessono lodi spropositate non ricordandosi dell'odio che una volta nutrivano e di quel che gli dicevano dietro i compagni..