A Mister Bush Junior, come del resto a tutti i politici USA siano
essi democratici o repubblicani, non manca lo schematismo
e la sensibilità non abbonda, per non dire che sono
per lo più un po' grossolani e rozzi.
Per la maggior parte di loro (i politici americani) il sistema
made in USA è il migliore, e pare che non solo i politici
ma anche i comuni cittadini pensino che sia un dovere imprescindibile
esportarlo nel mondo così com'è.
In altre parole, anche a giudicare dai films e dai media americani,
appare che la maggior parte dei cittadini USA creda fermamente
che non esistano differenze culturali o di mentalità tali
che il loro modello non possa essere esportato e applicato ovunque
per produrre immediatamente benèfici effetti sulla società.
La 'missione' degli USA nel mondo la
'Pax Americana' e l'imperialismo
"tu regere imperio populos, Romane, memento;
hae tibi erunt artes, pacique imponere morem,
parcere subiectis, et debellare superbos."
(Ricorda o Romano, che queste sono le tue arti: governare i
popoli del mondo con la tua potenza, per imporre la legge quando
avrai imposto la pace, rispettando quelli che si sottometteranno,
e annientando i superbi)
Nella loro azione politica e militare i presidenti americani
siano essi democratici (e quindi 'progressisti' e 'liberal')
o repubblicani, volente o nolente si ispirano come sempre agli
antichi Romani. Lo si vede nelle loro istituzioni pubbliche,
il Campidoglio, il Senato, il Presidente-Imperatore, lo stato
di diritto e la Legge.
I Romani, dicono, hanno conquistato il mondo perché avevano
la convinzione della loro 'missione', che era il renderlo sicuro
per il commercio, con l'instaurazione di uno stato di diritto,
e l'espansione della civiltà classica greco-romana appunto.
Implicitamente fanno poi notare che loro, gli USA, sono depositari
del miglior sistema di governo mai esistito, che si realizza
attraverso la pratica della democrazia rappresentativa maggioritaria.
E' ovviamente il sistema migliore e quindi dovrebbe essere esportato.
I Romani come reazione alle violenze e alle invasioni degli altri credevano che il loro sistema dovesse essere imposto
con la forza, che non lesinavano ad usare anche perché
avevano l'esercito più organizzato e più potente
del mondo antico. E oggi sono loro, gli USA, che hanno un tale
esercito.
Del resto non è stato lo stesso per gli Spagnoli
nel quindicesimo e sedicesimo secolo, e per gli imperi Francese
e Britannico nel diciannovesimo?
Non erano forse queste ricette
di successo? Imporre la pace con le armi, costruire strade,
ferrovie, edifici moderni, scuole, promuovere l'istruzione,
la legge, il commercio, la libertà economica e relativo
benessere?
Gendarmi del mondo
Come gendarmi internazionali i Romani punivano ogni violazione
della 'Pax Romana' senza esitazione, annientando sistematicamente
i nemici e gli oppositori dell'ordine costituito perché
nutrivano una illimitata fiducia in sé stessi, e credevano
fermamente che fosse loro dovere civilizzare gli altri popoli.
Allo stesso modo, dopo essersi resi conto che l'isolazionismo
è impossibile, e tanto più lo è nel mondo
globalizzato del XXI secolo, gli USA sono convinti
che la loro missione nel mondo sia l'esportazione della civiltà
intesa come sistema democratico e come stile di vita.
Credono
forse che questo sia necessario e sufficiente, e che quando tutto
il mondo si persuaderà che il loro sistema è il
migliore, tutto andrà a posto.
In virtù e per i benefici derivanti automaticamente dell'applicazione
generalizzata del sistema democratico, anche il terrorismo sparirà
da sé e il mondo globalizzato vivrà in pace. Nell'attesa
della realizzazione di questa utopia, indovinate chi farà
la parte del gendarme del mondo?
Imperialismo a metà
Ditemi voi se quello sopra descritto non è un
modo di pensare 'imperialista', ma purtroppo
- e dico 'purtroppo' solo perché l'applicazione di questa
dottrina al contrario dell'imperialismo 'classico' provoca enormi
fallimenti e lutti immani - si tratta di un imperialismo
a metà.
Come tale quindi la maggior parte degli obiettivi è stata
mancata nel passato, e così probabilmente sarà anche
in futuro.
Questo 'imperialismo a metà' ha arrecato grossi danni al
mondo intero a partire dalla fine del XIX secolo. Dal momento
in cui gli Stati Uniti d'America hanno rivolto l'attenzione al
loro esterno e col pretesto della democrazia e della libertà
hanno cominciato a far danni al mondo.
La Dottrina di Monroe viene espressa la prima volta in un discorso
tenuto al Congresso il 2 dicembre 1823 dal quinto presidente della
Confederazione, James Monroe, virginiano. È divisa in due
parti. Nella prima si sostiene che, d’ora in avanti, il
continente americano non dovrà più essere considerato
sotto il profilo della colonizzazione da parte di alcuna potenza
europea. Nella seconda che gli Stati Uniti si sarebbero interessati
a tutto ciò che riguardava il continente americano mentre
avrebbero ignorato i conflitti europei che riguardavano stati
europei.
Tale dottrina favorì sicuramente l’indipendenza
di molti paesi sudamericani, come il Messico, l’Argentina
e il Brasile che sotto la presidenza di Monroe furono riconosciuti
dagli Usa come stati sovrani.
Monroe si riprometteva di contrastare l’influenza europea,
segnatamente quella spagnola, sul continente americano. Ma già
nei primi anni del secolo scorso gli USA sono costretti a uscire
da questi limiti e certamente dopo la seconda guerra mondiale
questo non bastò più.
Difatti dopo aver distrutto
il nazionalsocialismo, bisognò contrastare la politica
espansionistica mondiale dell'URSS. Sia prima che dopo disciolta
l'URSS la globalizzazione impose poi agli USA di estendere la
dottrina di Monroe a tutto il mondo. (Chi vincerà?)
Danni dell'Imperialismo a metà
Non è il caso di fare qui un trattato di storia,
basterà citare come per volontà degli USA siano
stati abbattuti gli imperi coloniali, a partire ovviamente dai
residui del dominio spagnolo in America e in Asia; e dopo la seconda
guerra mondiale come siano stati demoliti gli imperi coloniali
Inglese e Francese e 'emancipate' le altre colonie europee tra
cui quelle Italiane.
Gli USA poi non hanno esitato ad accordarsi
per spartirsi il mondo con il 'buon vecchio zio Joe' stimato da
Roosvelt sincero democratico (!) , e da tutti questi indigeribili
pasticci è derivato l'ordine mondiale di oggi.
Noi europei siamo egoisti e vediamo solo noi
stessi e l'Europa, specialmente oggi che il comunismo stile URSS
è caduto in frantumi e i popoli degli stati europei una
volta oppressi stanno recuperando la libertà politica ed
economica.
Ma per moltissimi altri popoli della terra, gli effetti della
caduta dei imperi e dei sistemi coloniali sono stati esiziali,
sia per le aggressioni dei comunisti dell'URSS e dei loro reggicoda
che tentavano di destabilizzare il mondo ai loro fini, sia talvolta
anche per aiuti diretti forniti dagli USA ai ribelli.
Se ci sono stati molte decine di milioni di morti, dalla Cambogia
al Vietnam, dall'Angola al Congo e al Sudan, dall'Eritrea all'Etiopia
e nel Centro Africa e se anche oggi nella maggior parte dell'Africa
si muore come le mosche per fame e malattie, ebbene questo è
indubbiamente una delle conseguenze dell'abbandono dei sistemi
coloniali, di cui tentò poi anche di approfittare l'imperialismo
dell'URSS con effetti ulteriormente devastanti.
Piccolo esempio di imperialismo vero
E' esemplare il caso della Somalia che divenne italiana
grazie agli accordi di Obbia e Migiurtinia del 1889 ed all’intesa
con la Gran Bretagna del 1905 unita all’acquisto dei porti
di Benadir ed era stata portata dagli Italiani quasi allo stato
di territorio metropolitano.
In quel periodo in Italia tutto si
mescolava e fioriva nella mitologia di un’Italia coloniale.
Un melting pot culturale che ha finito col lasciare le sue tracce
anche in Somalia.
"Per capire lo stato d’animo di un paese - spiega oggi
Alì Hussen ex ambasciatore somalo presso la Santa Sede
- è sufficiente percorrere la strada che da Mogadiscio,
capitale del paese, arriva sino ad Addis Abeba.
Ai bordi delle
carreggiate, per quasi duemila chilometri, le varie distanze tra
una località e l’altra sono segnate da fasci littori
in pietra. Sono tutti ben conservati, testimonianze di un passato
che non si cancella. Perché le idee cambiano ed anche le
persone ma la storia, almeno quella, resta”.
“In Somalia - ricorda Hussen - il fascio littorio in bronzo,
quello che coronava una grande statua nella Piazza della Vittoria
di Mogadiscio, nessuno lo ha distrutto.
Noi somali, all’indomani
della caduta del regime fascista, con le forze degli alleati che
stavano conquistando il controllo del paese, lo abbiamo salvato
e messo al sicuro. Oggi si trova negli scantinati del palazzo
del governo (un edificio costruito dagli italiani) in attesa che
si trovino i soldi per il restauro”.
Ebbene, nel 1960 c'erano colà scuole, ospedali, strutture
delle forze dell'ordine organizzate come i Carabinieri, previdenza
e assistenza (INPS, INAIL, casse mutue ), etc.
Poi ci fu la fine dell'amministrazione controllata, e andò
al potere un ex maresciallo dei Carabinieri, certo Siad Barre
e in pochi anni prevalsero di nuovo le logiche tribali. Tutti
sappiamo cosa è oggi la Somalia, e dopo aver tentato verso
la fine del secolo scorso un timido intervento dell'ONU che non
ha avuto esito, oggi a fatica e nel silenzio si sta instaurando
lun governo regolare.
Poiché malgrado i precedenti che hanno causato tanti disastri
gli americani insistono nel credere con fede alla loro particolare
utopìa, è fatale allora che in USA non si veda nemmeno
un po' al di là del proprio naso e si siano presi provvedimenti
estemporanei, come per esempio aiutare economicamente Saddam Hussein
contro il pericolo del fondamentalismo Iraniano per poi successivamente
attaccarlo non appena, certo dell'impunità, egli avesse
aggredito il Kuwait e massacrato i suoi abitanti allo scopo di
impadronirsi dei pozzi di petrolio.
E poi perché, una volta iniziata la guerra del 1990, non
si è data la spallata al regime? Perché accontentarsi
allora di liberare il Kuwait ? Quando sento Queste considerazioni
estemporanee e un po' assurde, mi pare che la gente abbia perso
la memoria. Io c'ero, ho seguito tutta la vicenda e a me il perché
sembra chiaro.
D'altra parte, se invece la spallata finale fosse stata data comunque
Bush padre avrebbe sbagliato visto che con il senno di poi trinciare
giudizi è molto facile
Altro esempio di imperialismo vero
Quello che G.W. oggi non può fare lo hanno fatto gli Italiani invece,
quando erano imperialisti, quando fu necessario.
In Libia infatti non andò tutto liscio o quasi, come in
Eritrea o in Somalia.
Nei primi anni del novecento la rivolta dei libici fu domata impiccando
e lasciando esposte in piazza a Tripoli più di 2000 persone.
E quando, in Cirenaica, ci si trovò di fronte a un vero
antagonista, Omar El Muktar, capo della resistenza, si ricorse
ad ogni possibile sistema terroristico. Per cominciare, al fine
di togliere a Omar l'appoggio popolare, si deportarono tutti
gli abitanti islamici del Gebel (le montagne).
Luogo d'arrivo? La Sirtica, una regione torrida, inospitale. In
tredici campi di concentramento, dal 1919 in poi vi furono rinchiuse
circa centomila persone. Quando, nel 1933 vennero smantellati
questi lager, i superstiti erano sessantamila.
Quarantamila persone, al netto dei nati, erano morte per denutrizione, pandemie,
fucilazioni sommarie. Il caso più clamoroso fu l'impiccagione
di Omar el Muktar, avvenuta nel campo di Soluk, vicino ad Agedabia.
Ventimila musulmani vennero costretti ad assistere alla scena.
Però tutto il resto dei libici - la maggioranza - ebbero
acqua, agricoltura, fogne, strade, scuole, porti e libertà
di commercio.
Quello che Mussolini chiamò 'l'improduttivo
scatolone di sabbia', cioè la Libia, divenne territorio
metropolitano e e alla fine stavano per avere anche la cittadinanza
italiana. E dopo la guerra gli USA ci trovarono petrolio, mentre
noi ci trovavamo solo l'acqua per le fattorie.
Veniamo ad oggi - anno 2004
Sempre con il senno di poi, perché in fondo non
possiamo sapere cosa sarebbe successo se avessero adottato una
politica diversa, si deve pur riconoscere che la colpa di tutto
è degli USA, perché con il loro imperialismo
a metà hanno portato l'Europa ad essere ciò
che oggi, un'accolta di nanetti politici litigiosi, che in comune
ha solo il mercato, appunto, e una moneta ambiziosa che ha quasi
fatto raddoppiare il costo della vita in Italia.
Ma la colpa di tutto ciò che accade è soprattutto
nostra, degli europei, del nostro modo di pensare, della nostra
democrazia male intesa, che diventa licenza, della corruzione
dei nostri costumi, della denatalità, della mancanza di
ideali, e delle incrostazioni di marxismo che ancora ci annebbiano
gli occhi dell'intelletto.
Lo dico poi senza ombra di razzismo, non sono esenti da colpe
nemmeno i sionisti, (in USA gli ebrei sono una lobby potente)
che ancora vedono la storia nell'ottica del 70 dopo Cristo.
Costoro,
per esempio, hanno in mano quasi tutta l'industria cinematografica
americana e sparano balle a raffica, sia storiche che di cronaca.
Ce l'hanno con gli antichi Romani, che secondo loro hanno crocifisso
Gesù Cristo per motivi politici dando poi la colpa agli
ebrei, e anche con la CIA che dipingono come un covo di assassini
senza scrupoli, guarda caso specialmente quando contrastava il
KGB dei comunisti.
In Europa poi, quelli che hanno perso la speranza del Messia sono
diventati atei e per lo più comunistoidi e se possibile
anche più sporcaccioni di noi 'gentili'. Dato che gli ebrei contano
ovunque molto, son queste cose positive?
Povero George Walker !
Il nostro, sia per cultura e formazione che per opportunità
politica visto che il suo paese è stato attaccato pesantemente
è stato costretto ad applicare la dottrina dell'imperialismo
monco, mentre dal canto suo avrebbe voluto egoisticamente rimanere
in casa a farsi gli affari suoi (i repubblicani sono isolazionisti
al contrario dei democratici).
Dovrebbe essere chiaro che il mondo non può essere governato
con la persuasione, inducendo a parole le persone a voler essere
come noi, mentre G.W. invece deve per forza seguire la corrente
perché se non lo fa perderebbe il posto.
Il nostro modo
di affrontare i problemi per esempio non tiene e non ha tenuto
per nulla conto che in certi paesi come per esempio l'Iraq, un
uomo non è tale se non risolve le controversie facendo
a fucilate col suo vicino di casa, un po' come succede talvolta
tra i delinquenti di Taranto o di Bari vecchia.
Il diritto degli americani di aggredire l'Iraq nel 2003 è
in discussione perché non sono ancora state trovate le
prove di collusione di Saddam Hussein con i terroristi di Al Quaeda,
e non si sono trovate le armi di distruzione di massa (forse adesso
sono nascoste magari in Siria) ma solamente tante fosse comuni
piene di gente torturata e uccisa anche col gas.
Diviene irrilevante che Saddam Hussein stipendiasse i kamikaze
che si facevano saltare a Gerusalemme e in Palestina. Alla gente
interessa solo se il Presidente sapeva. Se ha mentito sulle famose
armi di distruzione di massa deve andarsene !
Nessuno poi si chiede se è stato il muro o è stata
la fine di Saddam Hussein che ha fatto finire lo stillicidio degli
attentati in Israele? O che altro? Forse tutti i kamikaze arabi
sono emigrati in Iraq ? Certo ogni fatto è irrilevante
per i soliti personaggi dalla critica facile, che affermano tutto
e il contrario di tutto, dopo aver visto cosa succede, naturalmente.
Tuttavia, anche se non mettiamo in discussione
l'intervento in Iraq per abbattere la dittatura di Saddam Hussein,
si dice che quell'imbecille di G.W. Bush di cazzate ne ha fatte
parecchie.
Ha sciolto la polizia e l'esercito di Saddam Hussein, provocando
un mare di affamati e di scontenti, mentre avrebbe potuto giovarsene
per tenere sotto controllo il paese. D'accordo, ma provate a immaginare
se avesse fatto il contrario. Oltre a subire gli ululati di coloro
che non avrebbero approvato l'uso di ex fedeli di Saddam, come
è successo a Falluja, dove dopo averci mandato un ex generale
di Saddam con delle truppe irachene, hanno dovuto subito richiamarlo
di fronte al biasimo universale, forse avrebbe passato i suoi
guai pagando in ulteriore diminuzione di popolarità.
E che dire delle torture ai prigionieri? Un generale
USA di origine vietnamita invece di provvedere senza chiasso a
farle cessare, il che era ampiamente in suo potere, le ha accuratamente
documentate con foto e filmati e passate alla stampa, suscitando
un canaio internazionale pazzesco.
Era d'accordo con qualcuno o no? Chissà. Certo l'esempio
dato da Al Gore quando fu battuto alle ultime elezioni presidenziali
vinte da G.W. è stato uno spettacolo assai poco edificante
e poco lusinghiero nei confronti del suo paese, tipo quelli che
ci offre periodicamente anche la sinistra italiana ed europea
... Non sarà stata una cosuccia montata apposta anche quella?
Ma, anche se lo dipingono come un fesso,
proprio non mi pare che lo sia
A parte l'irrimediabile difetto di essere americano e
per di più del Texas, non mi pare che il Nostro G.W. sia
un incapace o che abbia una faccia tanto da fesso come invece
dicono i nostri politici di sinistra che certo non si guardano
allo specchio, loro.
Non mi sembra che abbia un'aria stolida, non più di quanto
non ce l'abbiano l'ex presidente Clinton o il suo prossimo rivale
Kerry, o Clint Eastwood (quell'attore americano, quello del pugno
di dollari)... o per restare tra noi dell'onorevole Pecoraro Scanio
(costui tra l'altro è veramente un antipatico) o dell'ex
ministro Letta con l'espressione di perenne sorpresa negli occhioni
intelligentemente sbarrati dietro gli spessi occhiali, o dello
stesso Francesco Rutelli che può darsi imiti l'ex presidente
Clinton.
George Walker Bush
(PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA 2001 - 2004)
Morale: GUERRAFONDAIO IMPERIALISTA,
COME LA FA LA SBAGLIA. |
SULLA SCELTA TRA I DUE PERSONAGGI RAFFIGURATI
QUI SOTTO IO NON HO DUBBI. SCELGO QUELLO CHE SEMBRA MENO FESSO. E VOI
? |
|
|
PERSONAGGIO A |
PERSONAGGIO B |
Esito del voto - VOTE
Domanda: tra A e B chi credete che sia il MENO intelligente ?
Who do you believe to be the LESS intelligent one , A or B ?
Numero voti |
A |
B |
Totale |
Europa |
1 |
11 |
12 |
North America |
34 |
2 |
36 |
Asia |
61 |
0 |
61 |
Totale |
96 |
13 |
109 |
% |
88,07 |
11,93 |
100% |
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E' anche un incapace questo G.W. ?
Quanto poi al fatto che G.W.B. sia accusato di essere un incapace,
basta guardare i quattrini che ha saputo fare e le industrie che
ha creato. E poi non mi sembra che, malgrado la crisi economica,
l'economia USA vada così male.
E poi, non ci hanno già
bloccato facendo crollare il valore del dollaro? Uno così
tu lo chiami incapace ? No, non può essere un imbecille.
E poi, in politica ride bene chi ride ultimo.
Un presidente USA oggi poi, non può fare come avrebbero
fatto gli antichi Romani: dopo aver tentato di addivenire ad un
accordo, non riuscendoci avrebbero provveduto a radere al suolo
Falluja e sterminarne gli abitanti, oppure a Baghdad, avrebbero
crocifisso gli abitanti del quartiere ribelle facendo un parco
pubblico sul terreno dove esso sorgeva.
Sapremo presto - a novembre 2004 - se sarà un
repubblicano che con la politica della mano ferma e della necessaria
forza impiegata nei piccoli focolai di guerra e nella lotta senza
tregua al terrorismo globalizzato potrà smontare il disegno
folle degli integralisti islamici e prevenire lo scoppio di una
guerra totale di civiltà, cioè della terza guerra
mondiale. Se no, povero Bush, ma anche poveri noi !
Comunque io credo che, visto che gli USA applicano il loro imperialismo
a metà e non saranno mai in grado di imitare gli
antichi Romani, anche se si vince la guerra al terrorismo una
terza guerra mondiale non ce la toglierà nessuno prima
o poi. Infatti il mondo oltre ad abbondare di belve umane è
anche pieno di primitivi e arretrati. A quel tempo io spero di
essere già passato a miglior vita per cause naturali ...
G.W.Bush (sull'elefante repubblicano) e al Gore (sull'asino
democratico)
corrono per la Casa Bianca. Auspico che
vada a finire così anche con il democratico Kerry
L'asino è simbolo del partito democratico e l'elefante è quello del partito repubblicano - Chi vincerà le elezioni allora sarà poi G.W. Bush che appunto era repubblicano! Chi ricorda come andò allora noterà come i democratici americani siano pretestuosi e litigiosi, per lo meno quanto le nostre sinistre. E anche loro appioppano con facilità l'epiteto di cretino incapace e disonesto ai loro avversari politici dimostrando una sorprendente somiglianza con i nostri uomini del centrosinistra. Ma qui si fermano le affinità ...
Nota finale
Per noi europei, ma solo dal punto di vista puramente
economico, forse sarebbe meglio che le prossime
elezioni in USA le vincessero i democratici.
Dato che
però statisticamente le guerre veramente grosse (tipo II
guerra mondiale, Vietnam) e le crisi più gravi (Cuba) sono
avvenute con i democratici, forse sarebbe meglio che G.W. BUSH
fosse a novembre riconfermato alla presidenza. Indipendentemente
da come andrà a finire l'elezione americana, voi che dite
?
Berto P. Lunizzi
(non profit freelance hobbist)
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