George Walker Bush
Pax americana - imperialismo: a metà e vero - oggi nel 2004 - Il più intelligente?

A Mister Bush Junior, come del resto a tutti i politici USA siano essi democratici o repubblicani, non manca lo schematismo e la sensibilità non abbonda, per non dire che sono per lo più un po' grossolani e rozzi.
Per la maggior parte di loro (i politici americani) il sistema made in USA è il migliore, e pare che non solo i politici ma anche i comuni cittadini pensino che sia un dovere imprescindibile esportarlo nel mondo così com'è.
In altre parole, anche a giudicare dai films e dai media americani, appare che la maggior parte dei cittadini USA creda fermamente che non esistano differenze culturali o di mentalità tali che il loro modello non possa essere esportato e applicato ovunque per produrre immediatamente benèfici effetti sulla società.

La 'missione' degli USA nel mondo la 'Pax Americana' e l'imperialismo

"tu regere imperio populos, Romane, memento; hae tibi erunt artes, pacique imponere morem, parcere subiectis, et debellare superbos."
(Ricorda o Romano, che queste sono le tue arti: governare i popoli del mondo con la tua potenza, per imporre la legge quando avrai imposto la pace, rispettando quelli che si sottometteranno, e annientando i superbi)

Nella loro azione politica e militare i presidenti americani siano essi democratici (e quindi 'progressisti' e 'liberal') o repubblicani, volente o nolente si ispirano come sempre agli antichi Romani. Lo si vede nelle loro istituzioni pubbliche, il Campidoglio, il Senato, il Presidente-Imperatore, lo stato di diritto e la Legge.
I Romani, dicono, hanno conquistato il mondo perché avevano la convinzione della loro 'missione', che era il renderlo sicuro per il commercio, con l'instaurazione di uno stato di diritto, e l'espansione della civiltà classica greco-romana appunto.
Implicitamente fanno poi notare che loro, gli USA, sono depositari del miglior sistema di governo mai esistito, che si realizza attraverso la pratica della democrazia rappresentativa maggioritaria. E' ovviamente il sistema migliore e quindi dovrebbe essere esportato.

I Romani come reazione alle violenze e alle invasioni degli altri credevano che il loro sistema dovesse essere imposto con la forza, che non lesinavano ad usare anche perché avevano l'esercito più organizzato e più potente del mondo antico. E oggi sono loro, gli USA, che hanno un tale esercito.
Del resto non è stato lo stesso per gli Spagnoli nel quindicesimo e sedicesimo secolo, e per gli imperi Francese e Britannico nel diciannovesimo?
Non erano forse queste ricette di successo? Imporre la pace con le armi, costruire strade, ferrovie, edifici moderni, scuole, promuovere l'istruzione, la legge, il commercio, la libertà economica e relativo benessere?

Gendarmi del mondo
Come gendarmi internazionali i Romani punivano ogni violazione della 'Pax Romana' senza esitazione, annientando sistematicamente i nemici e gli oppositori dell'ordine costituito perché nutrivano una illimitata fiducia in sé stessi, e credevano fermamente che fosse loro dovere civilizzare gli altri popoli.
Allo stesso modo, dopo essersi resi conto che l'isolazionismo è impossibile, e tanto più lo è nel mondo globalizzato del XXI secolo, gli USA sono convinti che la loro missione nel mondo sia l'esportazione della civiltà intesa come sistema democratico e come stile di vita.
Credono forse che questo sia necessario e sufficiente, e che quando tutto il mondo si persuaderà che il loro sistema è il migliore, tutto andrà a posto.
In virtù e per i benefici derivanti automaticamente dell'applicazione generalizzata del sistema democratico, anche il terrorismo sparirà da sé e il mondo globalizzato vivrà in pace. Nell'attesa della realizzazione di questa utopia, indovinate chi farà la parte del gendarme del mondo?

Imperialismo a metà
Ditemi voi se quello sopra descritto non è un modo di pensare 'imperialista', ma purtroppo - e dico 'purtroppo' solo perché l'applicazione di questa dottrina al contrario dell'imperialismo 'classico' provoca enormi fallimenti e lutti immani - si tratta di un imperialismo a metà.

Come tale quindi la maggior parte degli obiettivi è stata mancata nel passato, e così probabilmente sarà anche in futuro
.
Questo 'imperialismo a metà' ha arrecato grossi danni al mondo intero a partire dalla fine del XIX secolo. Dal momento in cui gli Stati Uniti d'America hanno rivolto l'attenzione al loro esterno e col pretesto della democrazia e della libertà hanno cominciato a far danni al mondo.
La Dottrina di Monroe viene espressa la prima volta in un discorso tenuto al Congresso il 2 dicembre 1823 dal quinto presidente della Confederazione, James Monroe, virginiano. È divisa in due parti. Nella prima si sostiene che, d’ora in avanti, il continente americano non dovrà più essere considerato sotto il profilo della colonizzazione da parte di alcuna potenza europea. Nella seconda che gli Stati Uniti si sarebbero interessati a tutto ciò che riguardava il continente americano mentre avrebbero ignorato i conflitti europei che riguardavano stati europei.
Tale dottrina favorì sicuramente l’indipendenza di molti paesi sudamericani, come il Messico, l’Argentina e il Brasile che sotto la presidenza di Monroe furono riconosciuti dagli Usa come stati sovrani.
Monroe si riprometteva di contrastare l’influenza europea, segnatamente quella spagnola, sul continente americano. Ma già nei primi anni del secolo scorso gli USA sono costretti a uscire da questi limiti e certamente dopo la seconda guerra mondiale questo non bastò più.
Difatti dopo aver distrutto il nazionalsocialismo, bisognò contrastare la politica espansionistica mondiale dell'URSS. Sia prima che dopo disciolta l'URSS la globalizzazione impose poi agli USA di estendere la dottrina di Monroe a tutto il mondo. (Chi vincerà?)

Danni dell'Imperialismo a metà
Non è il caso di fare qui un trattato di storia, basterà citare come per volontà degli USA siano stati abbattuti gli imperi coloniali, a partire ovviamente dai residui del dominio spagnolo in America e in Asia; e dopo la seconda guerra mondiale come siano stati demoliti gli imperi coloniali Inglese e Francese e 'emancipate' le altre colonie europee tra cui quelle Italiane.
Gli USA poi non hanno esitato ad accordarsi per spartirsi il mondo con il 'buon vecchio zio Joe' stimato da Roosvelt sincero democratico (!) , e da tutti questi indigeribili pasticci è derivato l'ordine mondiale di oggi.

Noi europei siamo egoisti e vediamo solo noi stessi e l'Europa, specialmente oggi che il comunismo stile URSS è caduto in frantumi e i popoli degli stati europei una volta oppressi stanno recuperando la libertà politica ed economica.

Ma per moltissimi altri popoli della terra, gli effetti della caduta dei imperi e dei sistemi coloniali sono stati esiziali, sia per le aggressioni dei comunisti dell'URSS e dei loro reggicoda che tentavano di destabilizzare il mondo ai loro fini, sia talvolta anche per aiuti diretti forniti dagli USA ai ribelli.

Se ci sono stati molte decine di milioni di morti, dalla Cambogia al Vietnam, dall'Angola al Congo e al Sudan, dall'Eritrea all'Etiopia e nel Centro Africa e se anche oggi nella maggior parte dell'Africa si muore come le mosche per fame e malattie, ebbene questo è indubbiamente una delle conseguenze dell'abbandono dei sistemi coloniali, di cui tentò poi anche di approfittare l'imperialismo dell'URSS con effetti ulteriormente devastanti.

Piccolo esempio di imperialismo vero
E' esemplare il caso della Somalia che divenne italiana grazie agli accordi di Obbia e Migiurtinia del 1889 ed all’intesa con la Gran Bretagna del 1905 unita all’acquisto dei porti di Benadir ed era stata portata dagli Italiani quasi allo stato di territorio metropolitano.
In quel periodo in Italia tutto si mescolava e fioriva nella mitologia di un’Italia coloniale. Un melting pot culturale che ha finito col lasciare le sue tracce anche in Somalia.
"Per capire lo stato d’animo di un paese - spiega oggi Alì Hussen ex ambasciatore somalo presso la Santa Sede - è sufficiente percorrere la strada che da Mogadiscio, capitale del paese, arriva sino ad Addis Abeba.
Ai bordi delle carreggiate, per quasi duemila chilometri, le varie distanze tra una località e l’altra sono segnate da fasci littori in pietra. Sono tutti ben conservati, testimonianze di un passato che non si cancella. Perché le idee cambiano ed anche le persone ma la storia, almeno quella, resta”.
“In Somalia - ricorda Hussen - il fascio littorio in bronzo, quello che coronava una grande statua nella Piazza della Vittoria di Mogadiscio, nessuno lo ha distrutto.
Noi somali, all’indomani della caduta del regime fascista, con le forze degli alleati che stavano conquistando il controllo del paese, lo abbiamo salvato e messo al sicuro. Oggi si trova negli scantinati del palazzo del governo (un edificio costruito dagli italiani) in attesa che si trovino i soldi per il restauro”.

Ebbene, nel 1960 c'erano colà scuole, ospedali, strutture delle forze dell'ordine organizzate come i Carabinieri, previdenza e assistenza (INPS, INAIL, casse mutue ), etc.
Poi ci fu la fine dell'amministrazione controllata, e andò al potere un ex maresciallo dei Carabinieri, certo Siad Barre e in pochi anni prevalsero di nuovo le logiche tribali. Tutti sappiamo cosa è oggi la Somalia, e dopo aver tentato verso la fine del secolo scorso un timido intervento dell'ONU che non ha avuto esito, oggi a fatica e nel silenzio si sta instaurando lun governo regolare.

Poiché malgrado i precedenti che hanno causato tanti disastri gli americani insistono nel credere con fede alla loro particolare utopìa, è fatale allora che in USA non si veda nemmeno un po' al di là del proprio naso e si siano presi provvedimenti estemporanei, come per esempio aiutare economicamente Saddam Hussein contro il pericolo del fondamentalismo Iraniano per poi successivamente attaccarlo non appena, certo dell'impunità, egli avesse aggredito il Kuwait e massacrato i suoi abitanti allo scopo di impadronirsi dei pozzi di petrolio.
E poi perché, una volta iniziata la guerra del 1990, non si è data la spallata al regime? Perché accontentarsi allora di liberare il Kuwait ? Quando sento Queste considerazioni estemporanee e un po' assurde, mi pare che la gente abbia perso la memoria. Io c'ero, ho seguito tutta la vicenda e a me il perché sembra chiaro.
D'altra parte, se invece la spallata finale fosse stata data comunque Bush padre avrebbe sbagliato visto che con il senno di poi trinciare giudizi è molto facile

Altro esempio di imperialismo vero
Quello che G.W. oggi non può fare lo hanno fatto gli Italiani invece, quando erano imperialisti, quando fu necessario. In Libia infatti non andò tutto liscio o quasi, come in Eritrea o in Somalia.
Nei primi anni del novecento la rivolta dei libici fu domata impiccando e lasciando esposte in piazza a Tripoli più di 2000 persone.
E quando, in Cirenaica, ci si trovò di fronte a un vero antagonista, Omar El Muktar, capo della resistenza, si ricorse ad ogni possibile sistema terroristico. Per cominciare, al fine di togliere a Omar l'appoggio popolare, si deportarono tutti gli abitanti islamici del Gebel (le montagne).
Luogo d'arrivo? La Sirtica, una regione torrida, inospitale. In tredici campi di concentramento, dal 1919 in poi vi furono rinchiuse circa centomila persone. Quando, nel 1933 vennero smantellati questi lager, i superstiti erano sessantamila.
Quarantamila persone, al netto dei nati, erano morte per denutrizione, pandemie, fucilazioni sommarie. Il caso più clamoroso fu l'impiccagione di Omar el Muktar, avvenuta nel campo di Soluk, vicino ad Agedabia.
Ventimila musulmani vennero costretti ad assistere alla scena. Però tutto il resto dei libici - la maggioranza - ebbero acqua, agricoltura, fogne, strade, scuole, porti e libertà di commercio.
Quello che Mussolini chiamò 'l'improduttivo scatolone di sabbia', cioè la Libia, divenne territorio metropolitano e e alla fine stavano per avere anche la cittadinanza italiana. E dopo la guerra gli USA ci trovarono petrolio, mentre noi ci trovavamo solo l'acqua per le fattorie.

Veniamo ad oggi - anno 2004
Sempre con il senno di poi, perché in fondo non possiamo sapere cosa sarebbe successo se avessero adottato una politica diversa, si deve pur riconoscere che la colpa di tutto è degli USA, perché con il loro imperialismo a metà hanno portato l'Europa ad essere ciò che oggi, un'accolta di nanetti politici litigiosi, che in comune ha solo il mercato, appunto, e una moneta ambiziosa che ha quasi fatto raddoppiare il costo della vita in Italia.
Ma la colpa di tutto ciò che accade è soprattutto nostra, degli europei, del nostro modo di pensare, della nostra democrazia male intesa, che diventa licenza, della corruzione dei nostri costumi, della denatalità, della mancanza di ideali, e delle incrostazioni di marxismo che ancora ci annebbiano gli occhi dell'intelletto.
Lo dico poi senza ombra di razzismo, non sono esenti da colpe nemmeno i sionisti, (in USA gli ebrei sono una lobby potente) che ancora vedono la storia nell'ottica del 70 dopo Cristo.
Costoro, per esempio, hanno in mano quasi tutta l'industria cinematografica americana e sparano balle a raffica, sia storiche che di cronaca.
Ce l'hanno con gli antichi Romani, che secondo loro hanno crocifisso Gesù Cristo per motivi politici dando poi la colpa agli ebrei, e anche con la CIA che dipingono come un covo di assassini senza scrupoli, guarda caso specialmente quando contrastava il KGB dei comunisti.
In Europa poi, quelli che hanno perso la speranza del Messia sono diventati atei e per lo più comunistoidi e se possibile anche più sporcaccioni di noi 'gentili'. Dato che gli ebrei contano ovunque molto, son queste cose positive?

Povero George Walker !
Il nostro, sia per cultura e formazione che per opportunità politica visto che il suo paese è stato attaccato pesantemente è stato costretto ad applicare la dottrina dell'imperialismo monco, mentre dal canto suo avrebbe voluto egoisticamente rimanere in casa a farsi gli affari suoi (i repubblicani sono isolazionisti al contrario dei democratici).
Dovrebbe essere chiaro che il mondo non può essere governato con la persuasione, inducendo a parole le persone a voler essere come noi, mentre G.W. invece deve per forza seguire la corrente perché se non lo fa perderebbe il posto.
Il nostro modo di affrontare i problemi per esempio non tiene e non ha tenuto per nulla conto che in certi paesi come per esempio l'Iraq, un uomo non è tale se non risolve le controversie facendo a fucilate col suo vicino di casa, un po' come succede talvolta tra i delinquenti di Taranto o di Bari vecchia.

Il diritto degli americani di aggredire l'Iraq nel 2003 è in discussione perché non sono ancora state trovate le prove di collusione di Saddam Hussein con i terroristi di Al Quaeda, e non si sono trovate le armi di distruzione di massa (forse adesso sono nascoste magari in Siria) ma solamente tante fosse comuni piene di gente torturata e uccisa anche col gas.
Diviene irrilevante che Saddam Hussein stipendiasse i kamikaze che si facevano saltare a Gerusalemme e in Palestina. Alla gente interessa solo se il Presidente sapeva. Se ha mentito sulle famose armi di distruzione di massa deve andarsene !
Nessuno poi si chiede se è stato il muro o è stata la fine di Saddam Hussein che ha fatto finire lo stillicidio degli attentati in Israele? O che altro? Forse tutti i kamikaze arabi sono emigrati in Iraq ? Certo ogni fatto è irrilevante per i soliti personaggi dalla critica facile, che affermano tutto e il contrario di tutto, dopo aver visto cosa succede, naturalmente.

Tuttavia, anche se non mettiamo in discussione l'intervento in Iraq per abbattere la dittatura di Saddam Hussein, si dice che quell'imbecille di G.W. Bush di cazzate ne ha fatte parecchie.
Ha sciolto la polizia e l'esercito di Saddam Hussein, provocando un mare di affamati e di scontenti, mentre avrebbe potuto giovarsene per tenere sotto controllo il paese. D'accordo, ma provate a immaginare se avesse fatto il contrario. Oltre a subire gli ululati di coloro che non avrebbero approvato l'uso di ex fedeli di Saddam, come è successo a Falluja, dove dopo averci mandato un ex generale di Saddam con delle truppe irachene, hanno dovuto subito richiamarlo di fronte al biasimo universale, forse avrebbe passato i suoi guai pagando in ulteriore diminuzione di popolarità.

E che dire delle torture ai prigionieri? Un generale USA di origine vietnamita invece di provvedere senza chiasso a farle cessare, il che era ampiamente in suo potere, le ha accuratamente documentate con foto e filmati e passate alla stampa, suscitando un canaio internazionale pazzesco.

Era d'accordo con qualcuno o no? Chissà. Certo l'esempio dato da Al Gore quando fu battuto alle ultime elezioni presidenziali vinte da G.W. è stato uno spettacolo assai poco edificante e poco lusinghiero nei confronti del suo paese, tipo quelli che ci offre periodicamente anche la sinistra italiana ed europea ... Non sarà stata una cosuccia montata apposta anche quella?


Ma, anche se lo dipingono come un fesso, proprio non mi pare che lo sia

A parte l'irrimediabile difetto di essere americano e per di più del Texas, non mi pare che il Nostro G.W. sia un incapace o che abbia una faccia tanto da fesso come invece dicono i nostri politici di sinistra che certo non si guardano allo specchio, loro.
Non mi sembra che abbia un'aria stolida, non più di quanto non ce l'abbiano l'ex presidente Clinton o il suo prossimo rivale Kerry, o Clint Eastwood (quell'attore americano, quello del pugno di dollari)... o per restare tra noi dell'onorevole Pecoraro Scanio (costui tra l'altro è veramente un antipatico) o dell'ex ministro Letta con l'espressione di perenne sorpresa negli occhioni intelligentemente sbarrati dietro gli spessi occhiali, o dello stesso Francesco Rutelli che può darsi imiti l'ex presidente Clinton.

George Walker Bush
(PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA 2001 - 2004)
Morale: GUERRAFONDAIO IMPERIALISTA, COME LA FA LA SBAGLIA.


SULLA SCELTA TRA I DUE PERSONAGGI RAFFIGURATI QUI SOTTO IO NON HO DUBBI. SCELGO QUELLO CHE SEMBRA MENO FESSO. E VOI ?
PERSONAGGIO A
PERSONAGGIO B

Esito del voto - VOTE
Domanda: tra A e B chi credete che sia il MENO intelligente ?
Who do you believe to be the LESS intelligent one , A or B ?

Numero voti
A
B
Totale
Europa
1
11
12
North America
34
2
36
Asia
61
0
61
Totale
96
13
109
% 88,07 11,93 100%

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E' anche un incapace questo G.W. ?
Quanto poi al fatto che G.W.B. sia accusato di essere un incapace, basta guardare i quattrini che ha saputo fare e le industrie che ha creato. E poi non mi sembra che, malgrado la crisi economica, l'economia USA vada così male.
E poi, non ci hanno già bloccato facendo crollare il valore del dollaro? Uno così tu lo chiami incapace ? No, non può essere un imbecille. E poi, in politica ride bene chi ride ultimo.
Un presidente USA oggi poi, non può fare come avrebbero fatto gli antichi Romani: dopo aver tentato di addivenire ad un accordo, non riuscendoci avrebbero provveduto a radere al suolo Falluja e sterminarne gli abitanti, oppure a Baghdad, avrebbero crocifisso gli abitanti del quartiere ribelle facendo un parco pubblico sul terreno dove esso sorgeva.

Sapremo presto - a novembre 2004 - se sarà un repubblicano che con la politica della mano ferma e della necessaria forza impiegata nei piccoli focolai di guerra e nella lotta senza tregua al terrorismo globalizzato potrà smontare il disegno folle degli integralisti islamici e prevenire lo scoppio di una guerra totale di civiltà, cioè della terza guerra mondiale. Se no, povero Bush, ma anche poveri noi !
Comunque io credo che, visto che gli USA applicano il loro imperialismo a metà e non saranno mai in grado di imitare gli antichi Romani, anche se si vince la guerra al terrorismo una terza guerra mondiale non ce la toglierà nessuno prima o poi. Infatti il mondo oltre ad abbondare di belve umane è anche pieno di primitivi e arretrati. A quel tempo io spero di essere già passato a miglior vita per cause naturali ...


G.W.Bush (sull'elefante repubblicano) e al Gore (sull'asino democratico)
corrono per la Casa Bianca. Auspico che vada a finire così anche con il democratico Kerry

L'asino è simbolo del partito democratico e l'elefante è quello del partito repubblicano - Chi vincerà le elezioni allora sarà poi G.W. Bush che appunto era repubblicano! Chi ricorda come andò allora noterà come i democratici americani siano pretestuosi e litigiosi, per lo meno quanto le nostre sinistre. E anche loro appioppano con facilità l'epiteto di cretino incapace e disonesto ai loro avversari politici dimostrando una sorprendente somiglianza con i nostri uomini del centrosinistra. Ma qui si fermano le affinità ...

Nota finale
Per noi europei, ma solo dal punto di vista puramente economico, forse sarebbe meglio che le prossime elezioni in USA le vincessero i democratici.
Dato che però statisticamente le guerre veramente grosse (tipo II guerra mondiale, Vietnam) e le crisi più gravi (Cuba) sono avvenute con i democratici, forse sarebbe meglio che G.W. BUSH fosse a novembre riconfermato alla presidenza. Indipendentemente da come andrà a finire l'elezione americana, voi che dite ?

Berto P. Lunizzi
(non profit freelance hobbist)