di B. P. Lunizzi - Giugno 2004
Morale: una persona intelligente
come Fausto, semmai si mettesse a fare il commerciante, troverebbe la
nicchia di mercato anche per vendere sterco in scatola e ci riuscirebbe
benissimo. Peccato che invece si sia messo, o ce lo hanno condotto le circostanze, a fare il comunista....
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L'Onorevole Fausto (cito il nome di battesimo, tanto l'uomo della foto lo conoscono tutti)
ha la 'erre' moscia e veste sempre in maniera ricercata ed elegante
- camicie di seta e golf o giacche di cachemere. Mostra anche
una finezza nel tratto nel discorso e nel portamento tale che se uno non sapesse
che è il capo del partito comunista e per di più
un ex sindacalista, lo scambierebbe per il Conte Pallino Tal De'
Tali o il Marchese Pinco De' Semproni.
Il Nostro però è dotato di una rara sagacia politica,
e riesce sempre a cavarsela e a mettere nel sacco i suoi ex compagni
di partito; lo ha fatto allora quando erano insieme al governo
e lo fa adesso che è con loro all'opposizione.
Tenterò di spiegarvi come fa a ottenere questi risultati
così brillanti.
Anzitutto c'è da dire che i suoi
elettori appartengono ad una categoria di persone che fanno della
militanza politica una religione, e hanno fede nelle immancabili
Sorti Luminose del Socialismo Reale.
La loro è una FEDE
applicata al mondano, dunque costretta ad ignorare gli insuccessi
pratici e l'evidenza della dura realtà.
Sono costoro, i
credenti irremovibili del materialismo storico, la base sicura
che permette al Nostro le più ardite sperimentazioni politiche
e di osare di tutto senza tema di correre il rischio di perdere
voti e poltrona.
Fausto dunque ambisce ad ampliare il suo 'zoccolo
duro' sottraendo ai suoi antichi compagni di strada i voti delle
persone, in verità un gruppo non piccolo, che sono in bilico
tra il credere ai capi 'storici' ora divenuti 'moderati' e che
sono passati a fingersi 'socialdemocratici' oppure a lui e altri
suoi simili; gente che però è tuttora in grado di
stimolare corde di antichi e ben radicati odii e invidie sociali.
L'Onorevole ha capito benissimo che la proposta politica più
stimolante per molti è quella dello 'stare contro'. e che
anche il pacifismo si vende molto bene e può essere utilizzato
per acchiappare altri ingenui.
Stride forte il contrasto tra il suo pacifismo e quello di alcuni
tra suoi seguaci.
Non sono pochi tra di loro quelli come il compagno
Vitaliano che scrive sui manifesti che non è reato 'ammazzare
i fascisti' (chi siano costoro lo stabilisce lui, Vitaliano,
naturalmente), e che sarebbe arduo classificare come pacifici.
Ma anche costoro in aperta contraddizione con se' stessi non esitano
a praticare quando conviene (a parole) il pacifismo più
irresponsabile, tra una pietrata e l'altra, tra una rottura di testa di fascista e l'altra..
Non mi sono quindi stupito del 'senza se e senza
ma' della posizione assurda del ritiro delle truppe dall'Irak,
che Fausto a maggio del 2004 è riuscito a far digerire
a tutta la sinistra-centro, e che avrebbe lasciato il paese mediorientale
in balìa di terroristi e di delinquenti fondamentalisti.
Del resto a suo tempo non mi sono stupito quando Fausto votò
contro il suo stesso governo ai tempi della guerra (credo che
quella azione di allora sì non fosse stata dichiarata e
non fosse stata autorizzata dall'ONU) e quando il capo del governo
di allora, certo Massimo D'Alema, mandò i nostri aerei a bombardare
Belgrado perché glielo aveva ordinato il suo 'amico' Clinton.
Massimo, Francesco, Fausto sono tutti bellissimi nomi ma purtroppo
in questo caso le persone non lo sono altrettanto...
Tra tutti costoro comunque io preferisco Fausto, coerente e intelligente
comunista, che ostentando a parole il buonismo di moda prende
voti a spese degli altri della sua area.
Lo preferisco sperando
che il comunismo sia ormai veramente morto o moribondo. Perchè
se mai dovesse (Dio ci scampi da tal destino) vincere il vero
comunismo in Italia, altro che Salvador Allende o Castro. Cavoli amari!
Nel caso, che spero assurdo ed impossibile, in cui al potere arrivasse
gente come Lenin Stalin o Pol Pot io che vorrei a tutti i costi
evitare l'impiccagione a un palo della luce o il taglio delle
mani, partirei immediatamente per il Sud America, magari per Cuba
dove sei un re e campi con quattro soldi (sperando che il comunismo
di là duri ancora)...
Quelli di centrodestra dicono che oggi ha vinto Fausto, mentre
invece Massimo dice che ha vinto il Cavaliere. Per me invece,
ognuno nel suo campo, hanno vinto tutti e due, il che
oggi come oggi non può che farmi piacere
B. P. Lunizzi (non profit freelance) |