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P A R T I G I A N I    E   P A T R I O T I
Premessa - La guerra di liberazione - Le brigate Garibaldi e le altre
L'obbiettivo comunista - Referendum Monarchia Repubblica Conclusioni - Riferimenti Bibliografici

A più di sessant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale, e anche dopo la caduta del muro di Berlino del 1989 i movimenti e i partiti della cosiddetta 'sinistra' non hanno cambiato i loro obbiettivi. Essi continuano ad agire perseguendo il sentiero dell'ideologia anziché il bene comune, malgrado l'evidenza dell'inefficienza liberticida di tutti i regimi simil-comunisti del mondo in ogni epoca. Lo fanno sia attraverso la cultura, con i numerosissimi esegeti che occupano una gran fetta di potere in tutte le strutture che contano - magistratura, università, scuole di ogni ordine e grado, e posti di potere nelle strutture pubbliche, con le loro clientele e i loro attivisti.
Ogni mezzo è buono perché, quando si tratta di favorire la presa del potere, i partigiani dell'ideologia materialista solitamente non hanno alcun limite morale. NEL 2011 hanno fatto cadere un governo legittimamente eletto supportati all'esterno, finanziariamente e con la propaganda distruttiva, dai numerosi nemici del nostro paese invidiosi della sua prosperità.
Con l'aiuto di un presidente della Repubblica già comunista, e di transfughi traditori, hanno messo in atto un vero e proprio colpo di stato, che ha portato alla formazione di tre governi non eletti dal popolo. La loro abitudine di iperlegiferare ideologicamente e i loro governi di inetti stanno portando al collasso e tolgono ai cittadini la voglia di votare e di democrazia.. Preghiamo perché tutto finisca in bene, ma senza troppe lacrime e sangue. 
NB. SCRIVO QUESTO ARTICOLO DI MIA INIZIATIVA E SOTTO LA MIA ESCLUSIVA RESPONSABILITÀ.

Lino Bertuzzi - 31 Luglio 2017.

PREMESSA . Richiami storici

l'avvento del Fascismo - le opere del Fascismo - la seconda guerra mondiale - la disfatta e la cosiddetta 'guerra di liberazione' - L'Italia del terzo millennio torna ad essere vassallo di Francia e Germania - l'nvasione dall'Africa e dal Mondo verso la UE

Negli anni che vanno dal 1919 al 1922 a seguito della rivoluzione d'Ottobre finanziata dal Kaiser Guglielmo di Prussia allo scopo di chiudere la guerra sul fronte orientale e usare le armate dell'Est contro gli alleati, il movimento socialcomunista in Europa prese maggior forza a causa della crisi economica postbellica. In Italia mise in crisi i governi del primo dopoguerra, provocando la reazione che portò alla nascita del Fascismo.
Anche la Francia NON è nuova a imprese sciagurate del genere di quella del Kaiser Guglielmo. . Per esempio, dopo la prima guerra mondiale  sono stati i Francesi a opporsi agli aiuti che si volevano dare alla Germania sconfitta. È la loro e non di altri la responsabilità della tremenda crisi economica tedesca che provocò la caduta della repubblica di Weimar e l'ascesa al potere di Hitler, con tutto quello che poi ne è seguìto.

L'avvento del Fascismo
Nell'anno scolastico 1961-1962 , all'esame di maturità il professore di storia, chiaramente persona di sinistra, mi chiese del ministero Bonomi - Facta del 1922. Ero arrivato cotto all'esame, perché allora si portavano tutti e tre gli anni e tutte le materie, con l'orale e con lo scritto di quelle fondamentali (Italiano, versione dall'italiano al latino e viceversa, e dal greco. Quindi l'argomento 'Fascismo' non l'avevo studiato di proposito. Dissi allora che secondo me gli eventi di appena 40 anni prima non erano ancora da considerarsi storia, ma cronaca. Consideravo cronaca i fatti del 22, infatti da poco era morto uno dei protagonisti di allora, Ivanoe Bonomi, mentre Benito Mussolini era stato assassinato, sfigurato a calci e bastonate e poi appeso per i piedi  a piazzale Loreto insieme agli altri gerarchi che gli erano rimasti fedeli. All'epoca del fatto io avevo più di due anni di età e mio padre era appena tornato dalla prigionia in Africa settentrionale.  Chiesi al professore di farmi un'altra domanda, questa volta di Storia, ma quegli mi congedò senza commenti e mi rimandò a settembre.
Quasi vent'anni dopo anche mio figlio la pagò per aver fatto all'esame di maturità il tema di italiano 'sbagliato' descrivendo i motivi dell'ascesa al potere di Hitler in Germania, e affermando che l'ascesa del nazismo era da attribuirsi all'ostinazione francese nel non voler aiutare la Germania sconfitta e disastrata della repubblica di Weimar. Il suo già professore sacerdote salesiano, certo don Franco G., lo stroncò proprio per queste sue idee poco politicamente corrette.Sia detto per inciso, mi riferirono che costui durante le lezioni di religione, apostrofava i ragazzi col l'epiteto 'voi cattolici', essendo di origine ebraica. Cose da manicomio!.
Lasciando da parte le truci  e sanguinose leggende della sinistra, la situazione italiana di allora (1922) era quasi simile a quella di oggi: c'era una classe politica incapace e imbelle, litigi continui, continuo avvicendarsi di governi in un ambiente dove i tumulti e i disordini provocati dai socialcomunisti la facevano da sfondo. Inoltre il paese, nominalmente unito sotto i Savoia da poco più di cinquant'anni, era anche disastrato dalle spese belliche, come lo siamo noi dalla crisi e dal fenomeno dei migranti.
Nell'ambiente incandescente di quei tempi ( leggi l'articolo ) per fortuna c'era un monarca costituzionale che cercava di curare gli interessi di tutto il popolo e non un presidente di repubblica. partigiano dei socialcomunisti, al quale per sua natura intrinseca stanno più a cuore gli interessi di potere della sua parte politica che non quelli della generalità dei cittadini.
Avendo ottenuto più del 30% dei voti in parlamento Benito Mussolini, capo del PNF. fu incaricato dal Re VIttorio Emanuele III di presiedere il governo.. Per approfondire l'argomento chi lo volesse potrebbe leggere l'articolo "COME L'ITALIA DIVENNE FASCISTA".

La situazione prebellica e postbellica nella seconda guerra mondiale- Le riforme del Fascismo

Durante il breve periodo del governo fascista si sono avuti i maggiori progressi civili, tecnici e sociali di tutta la storia d'Italia seguente all'unità. Nel 28 il governo promulgò uno statuto che - primo al mondo - limitava l'orario di lavoro settimanale a 40 ore, istituiva l'uso del trattamento di fine rapporto di lavoro..

"Benito , Benito" - recitava mia nonna ridacchiando - " ti me ga calà la paga, ti me ga cresù l'afito"

In pochi anni il governo fascista realizzò la maggiore quantità di riforme mai vista prima e - per il loro carattere innovativo - forse nemmeno dopo. Per esempio con regio decreto legge 27 marzo 1933, n. 371, il governo trasforma la Cassa nazionale in Istituto nazionale fascista della previdenza sociale (INFPS). A carico dell'INFPS l'assicurazione (obbligatoria) per la vecchiaia fu estesa a quelli privati, mentre prima era per i soli dipendenti pubblici (per i quali aveva il nome di pensione) .
Primo presidente fu Giuseppe Bottai a cui successe nel 1935 Bruno Biagi della Cassa medesima (legge 30 maggio 1937, n. 376). Nel 1943 la denominazione diviene quella di Istituto nazionale della previdenza sociale, come ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e a gestione autonoma con lo scopo di garantire la previdenza. A seguito di altre numerose riforme, la maggior parte delle quali dovute alla tipica ispirazione corporativistica, l'Istituto ha operato secondo due modelli previdenziali e precisamente, dal lato delle entrate e della gestione finanziaria, secondo il modello previdenziale universale, dal lato delle uscite, attraverso una moltitudine di gestioni  autonome (es. FPLD, artigiani, commercianti, professionisti vari ecc.), dato che furono istituiti numerosi istituti e ordini professionali.
Mussolini fece il concordato con la Chiesa Cattolica, promosse l'abolizione della pena di morte (1932 ), la riforma della giustizia penale con il codice Rocco, la cosiddetta 'riforma Gentile' della scuola e dell'Università, la estensione e lo sviluppo delle reti stradale, e ferroviaria, il risanamento delle Ferrovie dello Stato, oltre che l'istituzione dei sindacati fascisti dei lavoratori (i cui beni sono poi andati ai sindacati attuali) , dei dopolavoro e delle associazioni giovanili e universitarie. Ci fu anche lo sviluppo delle industrie, la costruzione di due grandi stabilimenti siderurgici e una serie enorme di altre cose, compresa l'organizzazione dello sport, delle colonie marine per i figli dei lavoratori e chi più ne ha più ne metta. Troppe cose per raccontarle qui. 

Furono risparmiati anche gli avversari del regime. Invece di essere eliminati e fatti sparire venivano per lo più esiliati nelle isole a 10 lire al giorno di stipendio. Quella scelta costò cara a Mussolini, che quando cadde il suo governo: la pagò con il suo assassinio, ordinato proprio da chi egli aveva risparmiato.
Anche la crisi del 1929 ebbe un impatto limitato sia perché l'Italia non era ancora industrializzata che per l'oculata amministrazione del paese. Nel 1935 l'Italia era convintamente fascista, e le folle adoranti fecero perdere al Duce il senso dei propri limiti. Le sanzioni imposte dalla Società delle Nazioni per aver preso l'Etiopia al Negus, eliminando la spina nel fianco che minacciava la 'primigenia' colonia italiana dell'Eritrea, bloccarono lo sviluppo e costrinsero il paese alla 'autarchia'.
La seconda guerra mondiale, nella quale l'Italia entrò impreparata spinta dalle circostanze - i rifiuti degli inglesi e la folle politica aggressiva della Gemania Hitleriana che faceva credere in una vittoria lampo -- è stata il massimo disastro per il nostro paese, i cui possedimenti e colonie erano arrivati a quasi 5 milioni di chilometri quadrati.
Benito Mussolini, mentre l'esercito di Hitler occupava l'Austria, schierò una divisione corazzata al confine oltre alle truppe alpine e altra fanteria. Era preoccupato che Hitler, quel pazzo che lui conosceva bene e del quale probabilmente fingeva di essere amico, decidesse subito dopo di invadere anche l'Italia. Era per questo che aveva stipulato il famoso 'patto' che - detto per inciso - era esclusivamente difensivo.
Ma quando l'armata francese fu battuta e le divisioni corazzate arrivarono fulmineamente a Parigi violando la sovranità del Belgio, Il Duce si trovò davanti a un bivio, e prese la decisione che tutti sappiamo. Col senno di poi è facile dire che fu drammaticamente sbagliata - ma col senno di oggi, non di allora...
Credo però sarebbe stata comunque una disfatta in ogni caso, anche se la guerra fosse stata vinta, perché l'Italia avrebbe sicuramente perso la sua libertà, a favore di quelli che mio nonno Prospero chiamava
'il nemico di sempre' cioè i tedeschi.

La disfatta e la resa incondizionata agli alleati
Quando ci fu la resa incondizionata italiana agli alleati, (8 settembre 1943), si formó il CLN (Comitato di liberazione Nazionale) che già era in embrione e comprendeva sia i socialcomunisti che coloro che erano rimasti fedeli al governo legittimo del Re. Solo che gli obbiettivi erano diversi. Mentre comunisti e socialisti perseguivano con ogni mezzo la conquista del potere per provocare l'avvento del comunismo, gli altri cercavano di supportare gli alleati al solo scopo del bene della Patria e dei suoi cittadini.
Per inciso i combattenti partigiani non comunisti erano considerati dagli altri come nemici e ostacolati in tutti i modi, compresi la delazione, il tradimento, l'assassinio il furto e il sabotaggio.
Ma quel che è peggio è che neppure a guerra finita cessarono le stragi dei comunisti contro i nemici e in alcune zone, anche d'Italia, continuò la pulizia etnico-politica.
La vendetta dei Francesi - sempre vendicativi miopi e sadici - per l'occupazione italiana della Francia meridionale del 1940 si realizzò dando mano libera alle violenze, ai saccheggi e agli stupri perpetrati dalle loro truppe coloniali marocchine nei confronti della popolazione civile.

A guerra finita, dopo la resa Italiana incondizionata agli alleati, i comunisti e i loro supporter, cioè i partigiani dell'impero del male (Ronald Reagan) approfittarono dell'ignavia degli altri. Dopo aver ottenuto la sconfitta della monarchia con i loro metodi abituali, non riuscendo nei loro scopi di conquista terriroriale e di potere, occuparono gradualmente la quasi totalità dei poteri dello stato e della cultura del nostro Paese. In questo si distinse particolarmente la maggior gran parte degli 'uomini di cultura', che da fascisti anteguerra, passarono alla parte comunista, o comunque alla sinistra poltica.

La situazione di oggi quasi peggio di quella di allora
Anche oggi l'Italia è disastrata da una guerra condottale contro da sedicenti alleati e sodali di una policroma unione europea a 27 stati, che per ora è fortunatamente solo guerra economica.
La politica franco-tedesca, appoggiata da un presidente americano di colore, ottuso e incapace di capire le relazioni internazionali, ha pregiudicato l'economia con le speculazioni e le bolle finanziarie dei mutui 'subprime', e con mostruosi errori in politica estera, strozzando la nostra economia reale.
Nel 2011 i francesi e i tedeschi hanno venduto i buoni del tesoro Italiani che avevano nelle loro banche e fermato i finanziamenti del FMI per far lievitare i tassi d'interesse.  Provocarono così la caduta del legittimo governo italiano eletto, presieduto dal Cavaliere del Lavoro Silvio Berlusconi, che si era opposto alla guerra contro la Libia e ostacolava l'ottusa politica economica tedesca.
Con il pretesto della crisi che avevano essi stessi acutizzato, se non addirittura generato rifiutando di aiutare la Grecia in crisi, Intendevano e ottennero in tal modo di rimettere l'Italia nelle usuali condizioni di inferiorità e ,di vassallaggio agli interessi della Francia e della Germania e bloccare la sua crescita economica.
Dal canto loro i soliti partigiani, cioè quelli che non perseguono l'interesse generale del paese, ma obbiettivi di parte o interessi personali, hanno lavorato dall'interno con una persecuzione giudiziaria continua ultraventennale demolendo i vecchi partiti non comunisti all'inizio degli anni '90 del secolo scorso e continuando indefessi a perseguire l'avvento della sinistra al potere anche successivamente. .
Contro l'uomo che impedì l'ascesa al potere del PCI, Silvio Berlusconi, sono stati imbastiti più di 60 processi penali e una campagna di discredito internazionale, che oltre a screditare l'oggetto della persecuzione e gli italiani stessi, addirittura ha provocato violenza e gravi ferite alla persona perpetrate da parte di comunisti fuori di testa (almeno spero fosse così).
Per di più con l'aiuto del presidente USA Barack Obama e del segretario di stato Hillary Clinton, oltre ad altri disastri, si è fatto fuori il governo libico, con l'intenzione di sottrarre all'Italia - specie da parte francese - lucrosi affari economici. I francesi agiscono come iene, che fiutano la presenza di animali moribondi deboli o feriti e ne approfittano per divorarli, e l'Italia per loro è una pingue occasione.
Il colpo di grazia per l'Italia arriva a causa della guerra fomentata in Libia dalla Francia che ha causato l'invasione inarrestabile di masse sempre crescenti di emigranti clandestini in fuga verso l'Europa dall'Africa e da ogni parte del mondo.
Ï francesi NON sono nuovi a assurde imprese simili. Per esempio, dopo la prima guerra mondiale  sono stati i loro ad opporsi agli aiuti che si volevano dare alla Germania, provocando la crisi della repubblica di Weimar e l'ascesa al potere di Hitler.

L'Africa del secondo dopoguerra era già stata precedentemente devastata dapprima dalle lotte tribali e religiose seguìte alla decolonizzazione voluta dagli USA per loro motivi di politica interna.
Poi a causa della guerra fredda e delle politiche democratico-demenziali degli USA, è stata ulteriormente danneggiata dall'URSS e dai mercenari cubani, che hanno distrutto quasi tutto quel poco che c'era rimasto, con rare eccezioni.. 

La politica distruttiva dei soliti partigiani della sinistra ,ha favorito l'invasione degli immigranti clandestini e al momento - in questo tragico frangente  - vorrebbe addiritttura concedere la cittadinanza a tutti i nati in Italia e quindi anche ai loro parenti. Lucidamente demenziale, a loro specifici scopi polilici! Naturalmente, come al loro solito.

LA GUERRA  DI  LIBERAZIONE   1943 - 1945

La  guerra di liberazione iniziò formalmente a partire dal giorno 8 di settembre 1943 dopo l'armistizio di Cassibile con la resa senza condizioni agli alleati e sino al 25 aprile 1945, data celebrata in Italia, perché vista non come conclusione di una ignominiosa disfatta, ma come data simbolica della liberazione dell'intero territorio nazionale dalla dittatura e dall'occupazione.
La guerra di liberazione italiana , sempre formalmente parlando, è il complesso di operazioni militari condotte dall'Esercito Cobelligerante Italiano e dalla guerriglia condotta dalle brigate partigiane operanti al fianco degli Alleati. Solo che la maggior parte delle brigate partigiane faceva capo a social comunisti e operava per i propri scopi politici  e non per l'interesse nazionale;  e contro gli altri perpetrava eccidi, tradimenti e furti non appena se ne presentasse l'occasione.
Successivamente alla cessazione formale delle ostilità alla fine di Aprile del 1945, vi furono ancora alcuni combattimenti su territorio italiano e violenze e rappresaglie contro reparti fascisti ed esponenti politici o militari collaborazionisti. Furono ad esempio massacrati da partigiani comunisti una cinquantina di militi della Repubblica di Salò inermi che si erano arresi e avevano consegnato le armi  perché gli era stata promessa salva la vita.
Ma non solo: in alcune zone del paese, per esempio nella zona di Reggio Emilia e dintorni, vi furono migliaia e migliaia di innocenti eliminati, oggi si direbbe 'desaparecidos', prelevati nottetempo, uccisi e fatti sparire in fosse comuni. Dovette intervenire il famigerato guardasigilli Palmiro Togliatti, allora ministro, che si recò personalmente sul posto per ordinare ai suoi la cessazione del massacro.
A dimostrare quello che  i comunisti sono stati capaci di fare e di dire e che hanno fatto ovunque, stanno i 50.000 ufficiali polacchi trucidati dai comunisti di Stalin alle fosse di Kathyn. per eliminare la classe dirigente della Polonia. Essi attribuivano infatti ai tedeschi anche quell'eccidio .

Per anni i comunisti hanno per esempio attribuito ai tedeschi e ai fascisti anche .l'eccidio di migliaia e migliaia di persone legate col filo spinato e gettate ancora vive nelle Foibe del Carso solo perché erano italiani.
QUESTI DEGNI SEGUACI DI SATANA IMMORTALE LO HANNO ANCHE SCRITTO NEI LIBRI DI STORIA DELLA FINE DEGLI ANNI 80 , quando mio figlio minore frequentava le elementari. Orrore su orrore!

Dal 'il diritto di parlare' cioè la storia di Paola Del Din patriota combattente della brigata partigiana Osoppo e medaglia d'Oro al valor militare, ne saprete delle belle su quello che hanno fatto e volevano fare nel Nord Est i comunisti di Tito, alleati delle Brigate partigiane Garibaldi. Forse saprete finalmente la verità e come i friulani sono stati salvati dai veri patrioti dal triste destino di finire yugoslavi cenciosi, e magari di subire qualche pulizia etnica come quella che colpi gli istriani italiani.  Chiedetelo a qualcuno dei discendenti dei 350.000 che sono fuggiti dall'Istria per rimanere italiani; e che anche da noi dove i comunisti imperavano e dettavano legge si nascondevano perché malvisti, in quanto considerati come supporter della destra politica..

I 'PARTIGIANI' COMUNISTI, SEGUACI DI STALIN,  FECERO DEL LORO MEGLIO PER LASCIARE UNA SCIA DI SANGUE LUNGO LA PENISOLA,  ALLO SCOPO DI SUSCITARE LE RAPPRESAGLIE DEI TEDESCHI SUI CIVILI E GENERARE ODIO NELLA POPOLAZIONE. E TRA LA POPOLAZIONE.AFFRONTANDO IL NEMICO  PREFERIBILMENTE CON ATTENTATI. SUBDOLI COME QUELLI CHE OGGI COMPIONO GLI ISLAMISTI FANATICI.. NON AVEVANO INFATTI L'OBBIETTIVO DI COMBATTERE CONTRO TEDESCHI E FASCISTI.
LA GUERRIGLIA ARMATA, ANCHE CONTRO I PATRIOTI DI ALTRA ISPIRAZIONE POLITICA, ERA UN MEZZO DI CUI SI SERVIVANO CONTRO LA POPOLAZIONE PER ELIMINARE GLI OPPOSITORI, E SPARGERE ODIO PER FAVORIRE L'AVVENTO DEL SOL DELL'AVVENIRE.
 FIN DA ALLORA SI FA ADDIRITTURA INTENDERE, E RIPETERE DA QUALCHE SCIOCCO, CHE SONO STATI I PARTIGIANI COMUNISTI A BATTERE I TEDESCHI E BUTTARLI FUORI DALL'ITALIA E AD AVERE VINTO LA GUERRA. PARE CHE GLI ALLEATI ABBIANO SOLO DATO LORO UNA MANO. I COMUNISTI TRASFORMANO DUNQUE LA VERGOGNOSA DISFATTA DELLA PATRIA (1) IN UNA LORO ESCLUSIVA VITTORIA NELLA LOTTA CONTRO I TEDESCHI.

Fortunatamente .allora gli è andata male, ma costoro, anche se hanno cambiato pelle non hanno perso il vizio, e lo hanno dimostrato. E lo stanno dimostrando tuttora. Anche se inetti e incapaci riescono lo stesso a fare disastri e suscitare odio e inimicizie tra la popolazione.


NB (1) Si deve dire che nel breve periodo dal 25 luglio del 1943 in poi l'indecisione del governo del Generale Badoglio fece un disastro - con il proclama 'la guerra continua' mentre invece meditava il tradimento.  Non fu chiuso il passo del Brennero e si favorì l'ingresso in Italia di altre truppe tedesche. Conseguenza dell'indecisione e dell'inettitudine di Badoglio fu anche la criminale e voluta mancanza di ordini e informazioni nel Regio Esercito e in tutte le forze armate. La ciliegina sulla torta di cacca.

Le organizzazioni non comuniste - le brigate garibaldi - povera Italia!

Dal libro 'il diritto di parlare' cioè la storia di Paola Del Din, patriota combattente della brigata partigiana Osoppo e medaglia d'Oro al valor militare avrete la testimonianza diretta della differenza che passa tra un 'patriota vero e un 'partigiano' comunista che odia e combatte per la sua parte politica fregandosene altamente di quello che succede alla popolazione anzi - meglio se quei fottuti borghesi e servi dei padroni vengono eliminati!
Il patriota affronta il nemico a viso aperto, paga di persona, non compie attentati e dopo si nasconde, come invece facevano i partigiani comunisti, che con cinismo suscitavano volutamente - quasi senza eccezioni - le rappresaglie tedesche sulla popolazione civile. Per capire come la pensavano allora i comunisti, dobbiamo leggere un brano di una lettera scritta dal nell'immediato dopoguerra dal loro capo di allora, Palmiro Togliatti, detto 'il Migliore'

Non c’è dubbio che il popolo italiano è stato avvelenato dalla ideologia imperialista e brigantesca del fascismo. Non nella stessa misura che il popolo tedesco, ma in misura considerevole (NDR. perché e per come 'il migliore' non se lo chiede nemmeno)
Il veleno è penetrato tra i contadini, tra gli operai, non parliamo della piccola borghesia e degli intellettuali, è penetrato nel popolo, insomma. Il fatto che per migliaia e migliaia di famiglie la guerra di Mussolini, e soprattutto la spedizione contro la Russia, si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il migliore, è il più efficace degli antidoti.
Quanto più largamente penetrerà nel popolo la convinzione che aggressione contro altri paesi significa rovina e morte per il proprio, significa rovina e morte per ogni cittadino individualmente preso, tanto meglio sarà per l’avvenire d’Italia.

E la rovina e la morte di molti cittadini furono provocate da comunisti in numerosissime occasioni, la più famosa delle quali sono 'le cosiddette 'fosse ardeatine'. Se uno vuole conoscere anche altro, può leggere,il succitato libro di Andrea Romoli nel quale i testimoni oculari riferiscono come le brigate garibaldi perpetrassero furti e assassini ai danni delle altre formazioni. Quando la notte tra il 27 e 28 aprile del '45 passarono per il centro della città di Udine le colonne dei tedeschi e dei cosacchi che cercavano di aprirsi la strada per passare in Austria fu l'inizio di una nuova terribile storia destinata a portare nuovi dolori e divisioni.
Gli ufficiali iugoslavi volevano impadronisi della città come avevano fatto a Trieste e a Gorizia, Fortunatamente insieme a una colonna alleata era giunto il capitano Pat Martin-Smith, che era stato molti mesi nella divisione partigiana 'Osoppo' (proprio quella che subì l'attacco dei cosiddetti Garibaldini che rubarono la cassa del reggimento alla malga Porzùs e assassinarono partigiani della Osoppo) dichiarò che la città era e avrebbe dovuto restare sotto controllo alleato. L'inizio della guerra fredda fu comunque segnato dall'assassinio di un tenente partigiano della Osoppo da parte da una banda di comunisti con la stella rossa sul berretto.
La signora Paola Del Din Carnielli, protagonista de 'il diritto di parlare', ricorda di essersi sentita dire, durante la fase di pianificazione della sua missione al Sud, che una volta giunta a Bologna avrebbe dovuto cavarsela da sola senza cercare il supporto delle locali formazioni partigiane. LE AVREBBERO FATTO CONSEGNARE I DOCUMENTI CHE PORTAVA E POI PROBABILMENTE FUCILATA.
Nel Nord Est gli slavi volevano impadronirsi di tutta la regione, appoggiati dai comunisti italiani, e hanno cercato di mettere in atto la loro solita pulizia etnica.e in parte sono riusciti.
Per quanto mi riguarda i veri comunisti di ieri di oggi, e di sempre sono uguali. Ci sono stati anche loro fiancheggiatori in altri partiti, come Aldo Moro(2)che con il trattato di Osimo volle cedere senza alcuna necessità alla Iugoslavia la cosiddetta zona B, quella nelle immediate vicinanze della città di Trieste. Alla firma del trattato nemmeno ci andò mandando un funzionario del ministero degli Esteri .

Di fronte alla signora Paola Del Din Carnielli non ho diritto di parlare, ma anche se non ero nemmeno nato devo dissentire a proposito della 'corruzione' del regime fascista petto a quella di oggi. Di sicuro ce n'era e molta (come sempre in Italia) ma credo fosse enormemente inferiore e nemmeno paragonabile con l'oggi. Oggi si toccano diffusione ed estensioni mai viste di corruzione.
L'onda di corruttele è stata infatti moltiplicata per centinaia di volte, quando tanti poteri dello stato sono stati decentrati e acquisiti dai poteri locali, perché  si sono moltiplicati i posti di potere e i centri di spesa, e sono andate al comando persone 'spiantate' e magari anche inadatte che invece di pensare al bene comune hanno pensato esclusivamente in funzione di crearsi un proprio peculio. E poi quando mai poi allora si sarebbe parlato del matrimonio degli omosessuali, di uccidere ufficialmente i bambini non nati, e cose del genere?

Chi scrive è nato poco più di due anni prima della fine della guerra e non può parlare per esperienza. Ma se paragoniamo lo ieri e l'oggi in termini di riforme e di realizzazioni credo che il Fascismo di Mussolini in 20 anni, e nelle condizioni e coi mezzi della prima metà del '900, abbia fatto miracoli. La grande Italia era arrivata allora a governare un territorio di quasi 5 milioni di Km quadrati, aveva fatto grandi cose in Patria e in tutto il mondo, comprese le grandi riforme sociali e l'abolizione della pena di morte (1932).
Sono gli inglesi, che l'Italia l'avevano creata - e i francesi - i nostri invidiosi cugini sciovinisti inveterati che sono soliti cercare di rubare i nostri successi, quelli che hanno spinto l'Italia verso la guerra.  Entrare in una guerra del genere,è stata una follia, col senno di poi, naturalmente
il 'DUCE' Benito Mussolini si era montato la testa e pensava di potersi sedere al tavolo dei negoziati dopo la guerra lampo di Hitler. Fu un tragico errore. Sua Maestà non era all'altezza di regnare, a detta del Re suo padre, e del resto non lasciava fare nulla al figlio Umberto. Seguiva i consigli del Duca di Acquarone, un cripto-massone, e così dopo il voto contrario del Gran Consiglio del Fascismo e le dimissioni di Mussolini sbagliò persino a nominare il capo del governo. Il Gen. Badoglio. non si sa se per inettitudine o per altro, fece una scemenza dietro l'altra e provocò la resa senza condizioni e il disastro della guerra civile.. Credo però che il Fascismo sarebbe comunque finito presto anche se la guerra non ci fosse stata, e anche se le armate tedesche non avessero invasa un''Italia neutrale:
Infatti ogni volta che l'Italia tenta di rialzarsi qualcuno la abbatte e la riporta al posto assegnato, quello del vassallo, con l'aiuto degli immancabili partigiani dello straniero ( 3).

  Ahi serva Italia, di dolore ostello, 
nave sanza nocchiere in gran tempesta, 
non donna di province, ma bordello

Quell'anima gentil fu così presta, 
sol per lo dolce suon de la sua terra, 
di fare al cittadin suo quivi festa; 
e ora in te non stanno sanza guerra 
li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode 
di quei ch'un muro e una fossa serra. 
Cerca, misera, intorno da le prode 
le tue marine, e poi ti guarda in seno, 
s'alcuna parte in te di pace gode. 
Che val perché ti racconciasse il freno 
Iustiniano, se la sella è vota? 
Sanz'esso fora la vergogna meno. 
Ahi gente che dovresti esser devota, 
e lasciar seder Cesare in la sella,
 
se bene intendi ciò che Dio ti nota,
  guarda come esta fiera è fatta fella 
per non esser corretta da li sproni, 
poi che ponesti mano a la predella. 

                             Dante Alighieri - Purgatorio - canto sesto


NOTE

(2) Moro democristano per convenienza, comunista nell'animo (dopo la guerra, indeciso se iscriversi al PCI o alla DC scelse l'affare più conveniente). Fu ucciso in un attentato delle Brigate Rosse perché voleva allearsi con il PCI. Anche il marchese Enrico Berlinguer, segretario del partito comunista, che voleva staccarsi da Mosca, fece una fine analoga. colto da un 'infarto'. (si sa che certe iniezioni di sostanze letali o certi veleni sciolti nell'acqua non lasciano tracce).
E non parliamo delle persone convolte nel famigerato affare Mitrokin, TUTTI morti si dice per nascondere i finanziamenti fatti dal PCUS al PCI. Ma a proposito di mani pulite, questa è un'altra storia.
.Gli stessi che dicono che gli USA non sono mai sbarcati sulla luna, e che si sono fatti da soli l'attentato delle torri gemelle (11  di settembre del 2001) dicono che le brigate Rosse erano pagate dalla CIA. Ma non spiegano perchè l'allora Presidente della Repubblica Pertini (socialista, membro del CLN e allora connivente dei comunisti) denunciò pubblicamente i nomi dei carabinieri che avevano liberato il generale americano Dozier, e pretese che fossero giudicati perché durante l'azione avevano fatto 'violenza'  dando qualche calcio nel sedere ai poveri brigatisti che lo tenevano prigioniero. Anche il Pertini apparteneva alla CIA?

(3)  Accadde anche nel terzo millennio, alla metà circa del 2011 quando il FMI blocco i prestiti all'Italia, e le banche tedesche e francesi vendettero in blocco i nostri buoni del tesoro, che le banche Italiane dovettero acquistare.
Allora i soliti partigiani con l'aiuto della massoneria internazionale e spinti dai grandi speculatori ebrei americani e tedeschi fecero un vero e proprio colpo di stato, le cui conseguenze stiamo pagando pesantemente. Allora non uccisero gli avversari, ma li rovinarono fisicamente nella reputazione e nella carriera, per di più peggiorando anche la reputazione di tutto il nostro Paese, già danneggiata da anni di propaganda menzognera e pruriginosa.
I francesi poi, nel tentativo di fregarci gli affari libici hanno provocato l'invasione dell'Africa distruggendo la Libia, e scaricando le conseguenze sul nostro povero Paese. E ci riprovano nel Luglio 2017.


L'OBBIETTIVO COMUNISTA IN ITALIA


Il 25 aprile l'ingenuo e obbediente trinariciuto che va in piazza a cantare "Bella ciao" è magari convinto che tutti i partigiani abbiano combattuto per la libertà dell'Italia. È un'immagine suggestiva della cosiddetta 'Resistenza' , ma non corrisponde alla verità. L'unità di intenti tra le diverse forze non esisteva. I comunisti agivano per un obiettivo inaccettabile da chi lottava per la democrazia. La guerriglia contro tedeschi e fascisti, e anche le azioni contro le altre formazioni partigiane, era soltanto il primo tempo di una rivoluzione destinata a fondare una dittatura popolare, agli ordini dell'Unione Sovietica.

I capi delle brigate comuniste 'Garibaldi' hanno tentato di realizzare questo disegno autoritario, subdolamente e spietatamente, usando ogni mezzo compreso l'assassinio e il furto a spese di chi non era comunista e non voleva sottomettersi alla loro egemonia. Il Pci era il protagonista assoluto della Resistenza. Più della metà delle formazioni rispondeva soltanto a comandanti e commissari politici rossi.
Il cammino sanguinario e sanguinoso delle bande guidate da Luigi Longo e da Pietro Secchia sin dall'agosto 1943, con la partenza dal confino di Ventotene fu segnato dalle azioni terroristiche dei Gap, dall'omicidio di capi partigiani ostili al Pci, dalla cinica crudeltà nel provocare le rappresaglie nemiche, ritenute il passaggio obbligato per allargare l'incendio della guerra civile.
Il lato oscuro della Resistenza e la spietatezza di uno scontro tutto interno al fronte antifascista solo oggi comincia ad essere studiato e riporta alla luce vicende, personaggi e delitti sempre ignorati. Dovunque, ma specialmente ai confini orientali d'Italia, sono stati perpetrati dai comunisti misfatti di ogni genere, alcuni dei quali possiamo conoscere nel dettaglio dai racconti di una patriota. MOVM Paola Del Din, combattente della resistenza nelle formazioni della divisione Osoppo, nel libro ' il diritto di parlare'.
L'obbiettivo socialcomunista in Italia è stato sempre molto chiaro, per lo meno allo scrivente anche quando era ragazzo e assisteva dal bus C3 alle sfilate di orde di fieri e fumanti trinariciuti, ritmicamente urlanti 'Iètna libberooo, iètna libberooo', che probabilmente non sapevano neppure cos'era e dov'era il Vietnam. . In poche parole l'obbiettivo era quello di portare il Paese nell'orbita di Mosca e di farlo diventare una repubblica comunista come gli altri satelliti dell'URSS.
In particolare, al Nord Est il maresciallo Tito voleva impadronirsi di una bella fetta del territorio italiano con l'aiuto dei comunisti delle brigate garibaldi, e senza l'opposizione degli inglesi che erano stati alleati delle formazioni partigiane titine. .Non andò come Tito avrebbe voluto, anche se riuscì a impadronirsi dei vasti territori a prevalenza etnica italiana, e altri addirittura gli furono ceduti spontaneamente (2)

Dopo la guerra i comunisti continuarono l'opera, questa volta con una strategia di occupazione strisciante di tutti i posti importanti occupabili nella società civile e nelle istituzioni dello stato, come l'Ordine Giudiziario. e cercando di predominare nella cultura e nella conquista di cattedre e posti di comando nelle università. Questo avvenne anche attraverso la propaganda storica del 'Grande Fratello' e suscitando in tutto il mondo gruppi di protesta giovanile anarcoide e libertaria. I movimenti giovanili contestavano l'ordine e le autorità costituite, e magari talvolta avevano anche ragioni fondate, ma alla fine il risultato è stato peggiore dello status quo ante.
Tuttavia la società occidentale resistette all'onda distruttiva suscitata dal comunismo internazionale. Passarono vent'anni, e il comunismo cadde nell'URSS e quasi ovunque a causa della politica imperialista e delle spese militari, combinate con l'inefficienza e la cieca ottusità del sistema. Il 'compagno' Gorbachev, tentò anche di ottenere una migliore organizzazione della burocrazia del sistema, ma dette il via a una reazione a catena.
. Il colpo di grazia all'URSS fu dato dal Presidente USA, il repubblicano Ronald Reagan, che proibì le esportazioni di grano e di derrate alimentari americane, grazie alle quali l'URSS aveva potuto sopravvivere alla sua inefficienza. In concomitanza, il Santo Padre, che allora era il polacco San Giovanni Paolo II, aveva sostenuto il Polonia il movimento 'solidarnosch' che poi rovesciò il regime comunista.

Nel 1989 il crollo del Muro di Berlino dette il via alla Caporetto comunista e tutto si squagliò come neve al sole. Al PCI vennero così a mancare i finanziamenti del PCUS e i proventi della gestione del monopolio dei commerci con la Russia e i suoi satelliti.
Essendo ormai chiaro a tutti che il sistema sociale comunista era pessimo e inefficiente il PCI  (Partito Comunista Italiano) cambiò nomi, provando a cambiare anche pelle e diventare socialdemocratico. Per mettere a frutto decenni di infiltrazioni di fedeli in magistratura, suscitò lo scandalo chiamato 'mani pulite' per distruggere i vecchi partiti postfascisti, e ci riuscì nel 1992.
Il resto l'abbiamo sotto gli occhi. Fino ad oggi da quelli della sinistra sono state perpetrate aggressioni giudiziarie per eliminare  chi li aveva fermati. Per esempio il posto di presidente della regione Lazio. Il candidato di destra fu accusato di malversazioni per impedirgli di vincere le elezioni. Fu la vendetta per aver licenziato nel suo primo mandato, una marea di dirigenti regionali superstipendiati e nullafacenti nominati dai comunisti veltroniani. La vendetta ebbe successo perché poco prima che uscisse la sentenza della sua assoluzione si tennero le elezioni e fu eletto un tale Zingaretti, postcomunista..

Da come sembra, i nostri post-comunisti hanno continuato nella loro politica di occupazione del potere. Stavolta però, nel terzo millennio, chi li sostiene ha obbiettivi esclusivamente mondani ed economici.
Pertanto oltre all'incapacità oggettiva, l'indecisione e le scelte sbagliate, anche le lotte tutte interne al variegati movimenti di sinistra, hanno ulteriormente ridotto il peso geopolitico del nostro paese.

I grandi rivolgimenti internazionali che il nostro Paese sta subendo senza reagire efficacemente stanno vanificando tutti i loro tentativi e propiziando futuri disastri per la nostra Italia. Non ci resta che piangere, anzi ridere istericamente; è meglio pregate Dio che ce la mandi buona.


IL  REFERENDUM  MONARCHIA  REPUBBLICA

Alla fine della guerra il Paese devastato dalla disastrosa sconfitta e umiliato e distrutto, mortificato da assassinî e spargimenti di sangue avvenuti anche dopo la fine della guerra, era minacciato dal comunismo nazionale, che nonostante gli accordi di Yalta e gli ordini di Stalin, avrebbe voluto portare l'Italia nell'orbita di Mosca. Io c'ero anche se ero piccolino ma ho potuto vedere questa sequenza di eventi :

Premetto che mio nonno Ingegnere del quale sono omonimo e fiero nipote, era allora a Roma come provveditore alle opere pubbliche dell'Umbria e del Lazio Ministro Giuseppe Romita e quindi frequentava gli ambienti del governo e conosceva moltissime persone importanti, ministri e segretari di partito. Spesso andavo a trovarlo al provveditorato con la nonna e poteva accadere che mi portassero con loro a pranzo. Si andava di solito da "Annibale" una trattoria all'angolo di via Palestro e via del Castro Pretorio - la strada che porta alla stazione Termini - al lato opposto al Viale del Castro Pretorio.
Per entrare si doveva scendere per una stretta scala perché la trattoria era in un seminterrato. Oltre alle buonissime fettuccine al ragù e i saporitissimi fritti alla romana di Annibale, ho un vago ricordo di aver ricevuto i complimenti di un signore molto bene in carne - tale Spadolini - perché a parte i denti sporgenti ero un bellissimo bambinetto del quale i nonni andavano molto fieri.
Mio padre l'Ingegnere Arnaldo Bertuzzi era impegnato nello sminamento e nella bonifica della piana di Aprilia. Talvolta guidava lui stesso il caterpillar quando c'erano situazioni che potessero essere pericolose, perché - come mi ha detto poi - aveva imparato la tecnica in Africa settentrionale quando era prigioniero degli americani. 
Anche lui, e anche dopo il pensionamento del padre, frequentava ambienti e gente che contava.allora, andando a feste e ricevimenti nei salotti 'bene' insieme a mia madre, e quindi anche se era poco più che trentenne, ascoltava i discorsi delle persone 'grandi'. Per inciso anche successivamente fece il costruttore di palazzi al quartiere Trieste e altre località di Roma per cooperative di acquirenti privati. Ma torniamo al referendum isituzionale del 1946.
A proposito di monarchia e repubblica, quando a mio padre, per essere promosso capitano in congedo del Genio Aeronautico fu chiesto di rinnovare il giuramento, egli rifiutò la promozione  - ho già giurato una volta al Re d'Italia - disse.  E non vedo perché devo farlo di nuovo.

Il referendum costituzionale del 46 che fece cadere la monarchia dei Savoia, fu tenuto senza aspettare il ritorno dei reduci di guerra, affrettatamente e senza por tempo in mezzo. Gli americani premevano perché il Re di Maggio, Umberto II fosse immediatamente destituito, mentre gli inglesi volevano ovviamente che il Regno d'Italia continuasse ad esistere.
In quel frangente sia i comunisti che gli ex fascisti repubblicani appoggiavano gli americani e volevano che l'Italia diventasse una repubblica. Ma nonostante tutto, il popolo avrebbe voluto mantenere la monarchia.
Quando chiesero a Giulio Andreotti per chi aveva votato, egli rispose:- ho votato per la monarchia - e aggiunse - perché non mi piacciono i cambiamenti pericolosi.
Successe qualcosa di strano durante lo spoglio delle schede : mi dicono che fino a una certa ora della notte la monarchia era in grande vantaggio e la radio ne dava notizia. Poi improvvisamente la tendenza cambiò e in pochissimo tempo prevalse la repubblica, che alla fine risultò vincente per circa un milione di voti, che adesso si dice sono addirittura diventatu due.
Al Viminale c'era il personaggio dalla benevola apparenza che vedete in figura. Allora, mi disse papà quando ormai ero adolescente, apparve chiaro che il risultato era stato gravemente falsato.. Riferisco che l'onorevole ministro Romita disse a mio padre Arnaldo - me lo ha detto papà in persona - le testuali parole:: 'giovanotto, ringraziami, la repubblica te l'ho data io!'. Chissà cosa voleva dire?

Il Re Umberto fu sottoposto a grandi pressioni perché contestasse quel risultato elettorale e dicharasse nullo il referendum. Sua Maestà, che era anche capo dell'esercito, dichiarò di non volere una nuova guerra civile e un altro bagno di sangue tra i suoi sudditi già gravemente provati dai precedenti lutti. Forse anche disgustato dalla pessima prova che aveva dato la classe dirigente durante la guerra, scelse di rinunciare al trono, e partì per l'esilio di Cascais lasciando il paese al suo destino.
Oggi sento in TV un ignorante (o consapevole mentitore spudorato, chissà?) che dice il contrario, e che cioè era Re Umberto a voler rimanere sul trono e che fu espulso a forza. . Nel migliore dei casi quel bel tipo è un ignorante perché o non sa o fa finta di non sapere che il Re era il capo supremo dell'Esercito, che era appena ricostituito. Ma del resto è una conferma che le balle e il rovesciamento - goffo - delle frittate sono balle incredibili e illogiche tipiche di personaggi della sinistra .
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Nel libro 'il diritto di parlare' la signora Paola Del Din dice  . 'parlavamo spesso di come sarebbe stata l'Italia che avremmo voluto costruire: nonostante le differenze politiche tutti la immaginavamo forte, onesta e pulita .....  l'italia è in questa situazione perché la democrazia non è quello che avrebbe dovuto essere, ,mentre la libertà è diventata una giustificazione per sdoganare ogni idea balorda.'

Anche in questo caso la signora Del Din, alla sua tenera età di ultranovantenne, manifesta la sua profonda onestà e freschezza perché non parla delle disonestà che vi furono durante il refrendum istituzionale e dopo la caduta della monarchia. Ma è giustificata ampiamente, perché la corruzione e la disonestà che  può arrivare a immaginare una persona educata in una famiglia di patrioti e in un serio ambiente anteguerra, non può certo arrivare a eguagliare nemmeno lontanamente quella che effettivamente c'è stata fino a oggi, particolarmente a partire dagli anni '60.

Da quando l'Italia è una repubblica, succede sempre che quando vince la destra o il centro, improvvisamente le cose cambiano e la macchina elettorale immediatamente si mette a produrre grandi quantità di voti contraffatti nulli o di schede bianche. Questo accade prevalentemente - come nel '46 - nelle regioni 'rosse' e ovunque gli scrutatori e il presidente del seggio sono dei loro.
.Non vi dico che cosa succede in certe regioni. Mio figlio Massimiliano che negli anni 80 una volta ha fatto lo scrutatore, mi ha raccontato come è andata. Un inutile 'ludo cartaceo', una presa in giro per tutti i cittadini che si sono scomodati per andare a votare E anche In quel caso un risultato 'guidato'.
Adesso nessuno lo dice più, che alle ultime elezioni prima dell'ultimo colpo di stato di sinistra del 2011, ci sono stati milioni di schede nulle, e i postcomunisti hanno preso il governo con circa un centinaio di migliaia di voti in più rispetto all'opposizione. Siamo tornati come al referendum del '46. Molto 'democratico'.

La reazione al malgoverno delle sinistre di questi ultimi anni ha dimostrato l'immaturità della quale quelli della sinistra 'democratica' accusano gli elettori italiani quando non votano per loro. Cresce il numero dei cittadini che sono disgustati dalla politica, e tanti di quelli che vanno a votare lo fanno in favore di una organizzazione che pullula di gente inesperta di vita reale e di lavoro, e gestita praticamente da una società di informatica.

Tornando ai tempi del referendum istituzionale monarchia-repubblica, in occasione del referendum e poi alle successive elezioni del 1948, i comunisti e i loro alleati fecero al solito la propaganda più sleale e sfacciata per ingannare gli elettori sprovveduti. Dicevano ad esempio che la faccia barbuta sui manifesti, quella di Karl Marx, e anche quella di Garibaldi, erano di San Giuseppe in modo che le donne più anziane dessero il voto a loro.
Alle 11,30 del 14 Luglio 1946 ci fu un attentato a Palmiro Togliatti. Mentre usciva da Montecitorio lo studente universitario Antonio Pallante gli sparò tre colpi di pistola, fortunatamente senza ucciderlo. Ci furono tumulti e si minacciò l'insurrezione comunista, che però lo stesso Togliatti proibì . Fortunatamente la vittoria di Gino Bartali al Tour de France 1948 a detta di molti contribuì ad allentare il clima di tensione sociale evitando una insurtrezione comunista e un'altra guerra civile che ci avrebbe portato alla miseria forsanche facendoci entrare nell'orbita di Mosca.

Il giorno prima delle elezioni del 1948, ricordo che ero con i genitori e i nonni a pranzo alla trattoria 'Marsili' a Torre Gaia (Roma). Il  mio papà aveva appena comperato lì vicino un villino di campagna danneggiato da eventi bellici, con annesso un ettaro di terreno. Il nonno teneva un fiasco di vino 'frascati'  nascosto sotto il tavolo, perché era proibito bere per via delle elezioni del giorno dopo.
Senza parere, e facendo finta di nulla, come fanno i piccoli, che però sentono tutto, ascoltavo i loro discorsi e capii che era certa la vittoria del partito della DC perché la gente era spaventata dalla possibilità che vincessero i comunisti.  Mi parve di capire che si erano anche ritrovate delle liste di 'nemici' che i comunisti avrebbero voluto 'eliminare'.

I comunisti non possono cambiare.
Riferisco una cosa che accadde quando negli anni '80 ero dirigente presso lo stabilimento ILVA di Taranto. C'era uno dei miei ricambisti che affermava che loro, i comunisti, avrebbero presto preso il potere. Mi fece intendere che ricevevano sovvenzioni e informazioni e che presto ci sarebbe stata una invasione e una rivoluzione.
Allora non ci credevo, ma mi spiego ora uno strano episodio: mia moglie e sua sorella, mentre stavano sulla spiaggia di lido di Lenne a settembre, videro arrivare dal nulla un gommone grigio con uomini in giacca e cravatta, e con valigette a mano, che sbarcarono, sorrisero ai bambini che giocavano nudi nella sabbia, e attaversarono la pineta verso la statale ionica.
Dopo quanche ora tornarono senza le valigette, e sempre in giacca e cravatta si imbarcarono sul gommone e presero il largo. Poi, accadde anche che dei brigatisti locali portassero clandestinamente armi e munizioni in stabilimento, nascondendole in un pozzetto dove passavano dei cavi elettrici a media tensione. Fortuna volle che piovesse, e che il metallo delle armi provocasse un corto circuito e l'intervento degli interruttori automatici di protezione, per cui molte macchine dell'area si fermarono. Intervenne allora la squadra di pronto intervento, che trovò le armi e chiamó i Carabinieri.
Quando i brigatisti - mi pare fossero operai di un'altra zona dell'immenso centro siderurgico di Taranto diversa dalla mia - vennero a prendere le armi per compiere gli omicidi programmati, furono presi dai CC con le mani nel sacco e ammanettati. Furono anche trovati in possesso della lista dei dirigenti da eliminare. Tra quei nomi c'era anche il mio, forse 'raccomandato' dal mio ricambista. . Il mio angelo custode - si chiama Pippo ed è molto in gamba - mi ha salvato la pelle anche quella volta.

CONCLUSIONI

Ho apprezzato Matteo Renzi, quando la prima volta, vinse le fake-primarie del partito e divenne presidente del CDM anche senza essere stato eletto dai cittadini. L'ho apprezzato perché mi pareva che avesse intenzione di modernizzare il partito. Parlava di 'rottamare' vecchi arnesi della politica e idee obsolete, per costruire qualcosa che togliesse anche a me la preoccupazione di non avere scelte politiche alternative. Difatti l'unica cosa che mi rimaneva, dopo che Silvio Berlusconi era stato eliminato con metodi a dir poco 'totalitari' e cacciato addirittura dal senato della Repubblica con metodi per nulla ortodossi, era solamente non andare a votare.
Anche se certi atteggiamenti di Renzi - nell'attaccare il passato di avversari politici e  nel riferire avvenimenti storici e di cronaca in modo alquanto distorto, cioè alla maniera classica del comunista - mi parevano simili a quelli dei 'compagni' che voleva 'rottamare', mi illudevo che in futuro avrei avuto delle opzioni per votare alle elezioni politiche.
Ho quindi provato una grande delusione nel constatare che nel suo partito l'impostazione generale è ancora estremamente ideologica, e che ci sono perfino tra loro dei giovanotti baldanzosi che affermano assurdità di principio, incongruenti anche con l'attuale situazione economica e geopolitica europea, per non dire mondiale
.  Una cosa è 'di sinistra' e l'altra non lo è. Una cosa è qualificabile 'di destra' quindi non si deve fare, anche se, a parità di altro, .magari sarebbe più razionale, meno dannosa, e meno costosa. La cosa classificata come 'di sinistra' invece è automaticamente buona, anche se si trattasse della più grande stupidaggine del mondo.  Ma c'è sempre l'eccezione: se una persona classificata 'di destra'  facesse  un  qualcosa classificato 'di sinistra' , ebbene quel qualcosa cambierebbe 'sesso' e diventerebbe 'di destra' e quindi aborrito da tutti i 'fedeli'.

Senza contare che i vecchi già-comunisti che Matteo avrebbe voluto 'rottamare' non sono disposti a farsi da parte, e continuano imperterriti a voler comandare loro. Ci sono anche partitini che si dicono comunisti e insistono a mantenere il tragico logo con la falce e il martello, parlano di classi sociali, e per prendere voti hanno perfino inalberato il vessillo dell'omosessualità. Ci sono anche eleganti personaggi che vestono in 'cachemere' e che vorrebbero abolire la proprietà privata e magari anche la moneta cartacea.
I miti storici resistenziali classici dei comunisti continuano poi ad esistere con clamore, propagandati anche da trasmissioni 'culturali', specie della TV pubblica, anzi sono utilizzati contro gli avversari politici.

Un regime che è durato circa 20 anni, ed è caduto da piu di 70, ancora nel secondo decennio del secolo XXI è agitato da costoro come uno spauracchio, uno zombie che vogliono mantenere vivo a tutti i costi.per servirsene ai loro fini.
Celebrazioni e raduni 'contro' impazzano, e costoro hanno anche fiancheggiatori violenti che attaccano chi scrive libri per raccontare la verità, e lo minacciano addirittura fisicamente.
L'atteggiamento contro un regime del passato quasi remoto, la cui origine e la cui realtà che quando sono note ai giovani, lo sono tramite miti e bugie, e che viene tirato continuamente in ballo, provoca la reazione di chi si alimenta di miti opposti, e rischia di risuscitare ciò che è morto e sepolto.
Sono citate come valide idee pseudoscientifiche già obsolete nel secolo XIX e XX, ed esaltati come genî quelli che le hanno inventate o propugnate.
La confusione è grande come la ridda delle ideologie politiche, delle idee buone mescolate a quelle balorde, delle religioni che - imitando l'islam - diventano esse stesse ideologie politiche, o che le appoggiano anche se contrarie al loro spirito..
I media sono mezzi di scandalo o di paura, che cercano di influenzare le persone a fini politici, e infestano l'ambientalismo, la cronaca , la cronaca nera, e persino quella sportiva . Non parlo poi dell'obbrorbio della pubblicità commerciale schifosa di oggi.
Comunque sia, in mezzo a  questo gran bailamme non bisogna perdere la bussola, e si deve confidare nella capacità di discernimento della maggioranza delle persone.

" E folle ripetere sempre una stessa esperienza aspettandosi risultati diversi "-
Albert Einstein   

 
RIFERIMENTI  BIBLIOGRAFICI - il diritto di parlare  Bella ciao! (controstoria della lotta partigiana) - Il sangue dei vinti - Wikipedia
1) Il diritto di parlare di Andrea Romoli 
Copyright 2017 Gaspari Editore  , UDINE
email: info@gasparieditore.it
Sottotitolo Paola Del Din, una vita in prima linea, dalla Resistenza alla guerra fredda
Prefazione: Roberta Pinotti - Ministro della difesa della repubblica italiana.
Premessa: Anna Carnielli
Introduzione: Andrea Romoli

NDR: leggendo questo libro ci si rende conto della differenza concettuale che passa tra un 'partigiano', cioè una persona alla quale stanno a cuore solo gli interessi della sua parte politica, e usa tutti i mezzi - anche l'assassinio e il furto - pur di persegurie il suo fine, e un 'Patriota', che è mosso solamente dalll'interesse del bene comune della Patria e dei suoi cittadini

 
 
2) BELLA CIAO : la controstoria della lotta partigiana.

Link : http://www.hoepli.it/ebook/bella-ciao/9788858664865.html

Ecco un esempio utile per rivedere l'attualità su temi ancora scottanti della storia d'Italia nel secolo XX. Suggerisco la lettura di questo libro di Gianpaolo Pansa, come esempio, benché tardivo, di quell'obbiettività che sarebbe auspicabile fosse usata da parte di tutti, e per primo da me. Non a caso le squadracce comuniste hanno contestato e impedito la presentazione dei libri di questo giornalista-scrittore che cerca di raccontare verità per alcuni scomodissime, ché demoliscono bugie e miti. .

Vedendo gli stati dell'Est Europa subito dopo la caduta del muro nel 1989, Immaginatevi come sarebbe stata l'Italia se a Yalta fosse stata assegnata alla sfera di influenza dell'URSS. Non vi vengono i brividi?
Fortunatamente, essendo la sede del soglio di Pietro quel vero ingenuo del presidente americano FD Roosvelt non ha osato insistere. E per fortuna che c'era anche Sir.Winston Churchill che si opponeva ferocemente alle decisioni USA, anche se non riuscì a impedire che distruggessero la monarchia italiana e la millenaria casa dei Savoia.....Meno male che riuscì a impedirte che la maggior parte della marina da guerra italiana fosse consegnata all'URSS e al 'buon vecchio zio Joe'.
 
3) IL SANGUE DEI VINTI: saggio storico scritto da Giampaolo Pansa ed edito da Sperling & Kupfer.

Il libro racconta delle esecuzioni e dei crimini compiuti da partigiani e da altri individui dopo il 25 aprile 1945, ALLA FINE DELLA GUERRA E A LIBERAZIONE ORMAI COMPIUTA, verso fascisti e presunti tali o antifascisti non comunisti.
Tra i giustiziati SENZA PROCESSO e le vittime vi furono persone responsabili di crimini sia militari che civili, ma anche persone che, pur legate al fascismo, non avevano compiuto direttamente atti criminosi. Tra le esecuzioni sommarie di quei tempi vi sono stati anche diversi omicidi di partigiani non comunisti e di giornalisti uccisi in quanto avevano denunciato le vessazioni e le violenze operate nel cosiddetto "triangolo della morte".
I racconti di Pansa presentati in questo libro e ulteriormente sviluppati in altri due successivi,, non sono delle semplici tesi - come dice qualche tartufo - ma fastidiose realtà per chi propugna i miti comunisti; naturalmente hanno sollevato notevoli critiche da parte della sinistra italiana. In particolar modo da parte dell'ANPI l'associazione partigiana dove i comunisti predominano ideologicamente. Mano a mano che spariscono i testimoni diretti a causa dell'età, restano persone che magari erano bambini all'epoca dei fatti, o addirittura nate molto dopo, che però parlano come fossero stati protagonisti di quello che raccontano.

Per dimostrare in che considerazioni queste persone tengono la libertà di parola e la democrazia, alla presentazione del libro c'è stato un attacco violento di una squadraccia di contestatori violenti e urlanti, al servizio della sinistra e probabilmente sovvenzionata o pagata apposta da chissá chi, che hanno usato violenza ai presenti e impedito la presentazione del libro con lancio di oggetti di ogni genere anche pesanti e pericolosi (l'ho visto in TV) tanto che lo scrittore è riuscito a stento a mettersi in salvo fuggendo dal retro protetto d aun paio di amici.

NB : avete notato che nei media i criminali, sia comuni che politici purché di sinistra. sono sempre 'presunti', e come tali i loro misfatti si citano nei mezzi di comunicazione? Oppure che le storie dei loro delitti passano come le tesi di quelli che, come Pansa, hanno il coraggio di parlarne a prezzo della loro incolumità personale? Notate che per quelli che di sinistra non sono, la presunzione non c'è mai, ma c'è solo la condanna preventiva, senza se e senza ma?  Nei media si fa così solo per prudenza, non si sa mai che qualche permaloso si offenda e gli venga l'uzzolo di eliminarti....

 

 

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