I DANNI DEL COLONIALISMO ovvero POVERA AFRICA!
Durante uno dei tanti talk show TV ho visto un 'elegante e azzimato ecclesiastico abruzzese aggredire con inaspettata violenza verbale e dar sulla voce a una ignara signora che aveva osato esprimere un pensiero politicamente scorretto sul colonialismo e sulle soluzioni da dare alla situazione in Africa. Con sguardo fulminante e indignato, messo in risalto dalla camicia color perla e dalla perfezione del clergyman, persa la serafica calma abituale, strillò che lui si che poteva parlare! Lui, che aveva toccato con mano i danni provocati dal colonialismo! Lei non sa nulla, è ignorante della materia e dunque non si permetta di aprir bocca! La povera, aggredita con tale veemenza abbassò gli occhi, chinò il capo confusa e avvilita, e tacque...
A DIFESA DELLA POVERA DONNA UMILIATA DALLA SAPIENZA DI TANTO PERSONAGGIO, sento quindi il bisogno di puntualizzare qualcosa e invitare Monsignore a non scaldarsi troppo, senza azzardare giudizi che confondono la mente dell'uditore sprovveduto e storicamente ignorante.
L'illustre prelato forse era ancora molto giovane quando nel 1960 la Somalia è uscita dal protettorato italiano. Da quell'uomo colto e sapiente che è sa di certo che i colonizzatori lasciarono una nazione ordinata, dotata di previdenza sociale e di tutte le strutture sanitarie dell'epoca, e fors'anche delle migliori. Sa certamente che il suo primo presidente - SIAD BARRE - fu già maresciallo dei Carabinieri, ma certamente non sa neppure che ancora nel 1970, dopo la fine dell'amministrazione fiduciaria italiana, il dottor Ballati, pediatra di mio figlio, per far carriera in Italia dovette prima passare due anni all'ospedale di Mogadiscio.
È anche impossibile che sappia che mio padre Arnaldo, figlio di un ingegnere romagnolo di nome Lino Bertuzzi (classe 1887), ha vissuto in Somalia con la famiglia da quando aveva 3 anni fino all'età di 14. Io invece, pur non avendolo visto di persona ho conosciuto la Somalia di prima e dopo dalle storie che mi raccontavano i nonni e papà. Mi rincresce molto che il luogo che papà amava sia ritornato all'anarchia primitiva, mettendoci però ben trent'anni per farlo, e solo ora pare che si stia riprendendo. Il Monsignore conosce senza dubbio un pochino di storia della Somalia, di come nel 1905 fu acquistata da un Sultano e portata dall'Italia verso il XX secolo, e capisce benissimo chi e perché l'ha fatta regredire.

I FRANCESI E GLI INGLESI imitando i Romani antichi, di sicuro hanno causato danni enormi ai popoli colonizzati:.
  • Hanno dato una lingua madre evoluta a migliaia di tribú che pur abitando a pochi chilometri di distanza parlavano lingue diverse, e si combattevano odiandosi tra loro per motivi razziali. Come di nuovo succede oggi dacché i colonizzatori se ne sono andati da mezzo secolo e più.
  • Hanno fermato massacri e lotte tra tribù di cui sopra, e insegnato a leggere e scrivere la loro lingua. Hanno costruito ospedali e scuole e tribunali e cercato di introdurre l'idea moderna di legge.
  • Hanno dato un'impronta indelebile alla mentalità e all'organizzazione di quei paesi, in particolare gli inglesi. Mi fanno un po' ridere quei magistrati e giudici indiani con la toga e la parruccona, però.
  • Hanno portato tecnologíe e principî dell'agricoltura moderna, costruito centrali elettriche e quindi introdotto l'elettricità, hanno insediato industrie e costruito strade e acquedotti. Oggi in molti paesi quasi tutte queste opere sono andate a ramengo, grazie alla politica idiota delle amministrazioni USA e alle ideologíe ereditate dai mercenari cubani pagati dall'URSS per destabilizzare l'Africa.
  • PORTOGHESI E BELGI hanno causato altrettanti enormi danni.
    Ricordo che il Brasile lo hanno creato loro, i portoghesi. In Angola e Mozambico come a Goa hanno esportato la lingua ponendo un freno alla situazione che comunque era quella generalizzata in Africa, e che ritorna oggi, delle tribú in lotta tra di loro e dei loro odî razziali e religiosi. È pur vero che i Portoghesi si sono dedicati al commercio degli schiavi, che compravano dai capi tribú, finché gli inglesi non glielo hanno impedito. Non conosco in dettaglio cosa hanno fatto di bene o di male i portoghesi, ma credo che in scala minore e in modo meno efficiente abbiano più o meno operato come i Francesi e gli Inglesi. Dei Belgi so solo che una volta la capitale del Congo era Brazzaville, fondata da Savorgnan di Brazzà, il friulano che esplorò il fiume due secoli fa. Ora che il governo è dei locali, la capitale si chiama Kinshasa, e la miseria è nera assa, incommensurabilmente di più. Conosco anche un mezzosangue ivoriano figlio di un belga e di una gran signora locale, che naturalmente parla francese. Oggi sta negli USA e fa il direttore di un grande albergo.

    CINESI, RUSSI E LORO REGGICODA, hanno invece portato le loro stesse libertà e prosperità gli oppressi africani. Tocchiamo con mano i loro successi negli appelli pubblicitari delle ONLUSS più o meno oneste che ci fanno vedere miserie per noi fino ad oggi scandalose. Se perseveriamo nella politica oggi presto arriveremo a vederle anche da noi.
    Giunti nel teatro africano dopo la seconda guerra mondiale, e favoriti dalla politica idiota degli USA , dalla mentalità del '68, e dalla vigliaccheria generale, volevano portare al comunismo quei popoli, per renderli liberi e prosperi come loro. Hanno usato i mercenari, specialmente cubani, per cacciare gli europei dall'Africa ottenendo i seguenti splendidi risultati:

    • Intere zone dove c'erano fattorie che producevano cibo per i locali sono state ripulite dagli europei che le gestivano, ed è arrivata la fame.
    • Gli odi tra tribù sono risorti e indicibili e orrendi massacri hanno preso il luogo della pace.
    • La Fauna africana è stata decimata, e molte specie sono in via di estinzione.
    • Come avvenne secoli fa con i portoghesi molti di quei capi che hanno prevalso e sono diventati i padroni dei territori sfutttano i loro sudditi e amministrati. Cosí come una volta vendevano schiavi e avorio, molti di questi capi oggi permettono il saccheggio delle ricchezze naturali e delle risorse dei loro paesi. E molti non utilizzano la ricchezza ottenuta per migliorare la vita dei loro popoli, ma per sé stessi, e a motivo della corruzione dilagante. Questo non è colonialismo, caro Monsignore! È esattamente il contrario.
    • Con le rivoluzioni promosse ieri dai comunisti e ora dagli islamisti, l'intera Africa è regredita paurosamente. Nei paesi di lingua inglese la mentalità è però rimasta anche dopo la fine del dominio degli europei, come in Kenya. Anche il Sud-Africa era molto progredito, e ora è peggiorato ma è ancora a buon livello, il migliore tra i paesi africani, e pare ancóra in grado di auto-governarsi.

    Raccomanderei dunque all'elegante e azzimato ma aggressivo, ecclesiastico di cui sopra di occuparsi più di Dio e meno di Cesare. Lo raccomanda nei Vangeli Nostro Signore Gesù Cristo, e lo ripete instancabile anche il suo Vicario in terra, il nostro attuale Santo Padre Francesco. Li ascolti, per favore!

    Lino Bertuzzi - Roma Gennaio 2014 - Rev. Giugno 2014