LA PERSECUZIONE  MEDIATICA TIPICA
Ovvero : OSSESSIONE anti- trump

Parlavo giorni fa con mio figlio Max, che quest'estate è venuto a passare una quindicina di giorni a casa nostra con i nipotnii Stella ed Enea. Non so come, forse per un pezzo diTG che avevamo visto di sfuggita, mio figlio mi fa: " e anche quel Donald Trump, che vegogna! Un vecchio porco depravato che si porta appresso delle ragazzine! ".

"Come no" - ho detto io - "una è la figlia, l'altra è la nuora, la moglie di suo figlio!".
"E quell'altra" - ha aggiunto mia moglie, che di matrimonio se ne intende - "è quella bella donna che pare giovane, me è sua moglie da decenni!"

Poi ieri, cercando in TV la trasmissione culturale preferita da mia moglie, càpito per caso in una trasmissione divulgativa di un network privato. All'improvviso appare sullo schermo il viso sorridente di un giornalista grassoccio e quello furbetto di un  altro che porta il nome di un antico Re d'Israele, antenato di Gesù Cristo, e che di cognome fa come la città istriana della 'mula' - la ragazza che aveva aperto una bottega dove si vendeva di tutto meno che il baccalà - e anche quella della 'morosa vecia' che un tale teneva per riserva, e che quando spuntava l'erba mandava a pascolà. (Nb. questo brano è comprensibile solo da per persone che conoscono un po' il Nord Italia e le sue canzoni tradizionali)
Nonostante Gesù Cristo, nel Vangelo - che leggo tutti i giorni per cercare di vivere da cristiano i suoi insegnamenti - mi raccomandi di amare il prossimo anche se fosse perfido e cattivo, non sono riuscito a a trattenere un conato di antipatìa e ho spento subito la TV.
L'ho fatto perché, senza che neanche aprisse bocca, l'espressione furbetta che voleva apparire allegro-ironica - ma sembrava pretenziosa e fastidiosa simile a quella di una certa Lilli - mi faceva presagire che avrebbe detto un fiume di scemenze, nocive per qualunque ascoltatore men che attento perché esposte a freddo con piatta ma baldanzosa sicumera.

Avendo seguìto l'andamento della campagna per l'elezione del Presidente  USA  ho riscontrato ancora una volta che la globalizzazione ha sparso la voglia di violenza dovunque, specialmente in quegli ambienti che non vogliono rassegnarsi all'inevitabile e insistono a non collegare gli effetti degli eventi alle loro cause. Per interesse o perché ne sono incapaci?

LA GLOBALIZZAZIONE POLITICA
Mentre prima della seconda guerra mondiale la globalizzazione portava alla espansione dei totalitarismi, da quando i mezzi tecnologici hanno praticamente annullato le barriere tra quasi tutti  i paesi progrediti, ha provocato L'OMOLOGAZIONE  dii comportamenti e metodi deteriori. È alla fine del secondo millennio e all'inizio del terzo che tutte le barriere sono definitivamente cadute, e non ci sono più rèmore. Trionfa il materialismo, etica e morale sono scomparse definitivamente da molti campi della vita umana, particolarmente da quella politica, e i peggiori metodi di propaganda sono adesso simili, ovunque nel mondo.

Non è solo nella morale e nei costumi che c'è stato questo tracollo, ma in ogni campo e in ogni atteggiamento rispettoso delle leggi naturali. L'attacco alla onorabilità e alla credibilità degli avversari, le campagne di discredito e di violenza senza precedenti e il mare di disinformazione e sporca menzogna nel nostro paese, hanno bloccato le riforme; negli ultimi anni hanno anche favorito in Italia un colpo di stato di sinistra finanziato dai concorrenti economici europei.

Questo modo di concepire la propaganda ha ispirato tutti i mondi della politica, ma specialmente l'azione di quei sedicenti progressisti che in realtà sono i peggiori conservatori. Sono lontani i tempi in cui l'establisment USA costringeva alle dimissioni il presidente repubblicano Nixon, perché aveva terminato la guerra in Vietnam e rovinato i loro affari svalutando il dollaro e dichiarandone l'inconvertibilità.
Il watergate fu allora una ipocrita pretestuosa e ridicola bagatella, degna di un vecchio filmino di Stanlio e Ollio, ma se fosse stata una cosa seria e applicata in Italia, da noi la quasi totalità dei politici si sarebbe dovuta dimettere.

La battaglia globale disonesta senza esclusione di colpi per screditare Donald Trump, che i democratici americani hanno imparata dai nostri progressisti - o sono loro, gli americani. che ce l'hanno insegnata? - è stata pari pari quella che fu usata in Italia nel 1992 per distruggere la prima Repubblica, e successivamente per bloccare e ostacolare le riforme e per rovinare la vita a chi aveva impedito la conquista del potere da parte di quelli che allora erano ancóra dichiaratamente comunisti.

A me gli USA interessano solo in funzione dell'effetto delle loro politiche sul mio paese. Non posso però fare a meno di notare che anche l'esistenza dell'UE, di cui fanno parte paesi che hanno sperimentato il marxismo, e quindi sanno di che si tratta, e altre potenze come la Germania, sta mettendo in risalto e a lungo andare metterà sempre più in evidenza ovunque - per forza di cose - i trucchi, le menzogne propagandistiche, e l' inadeguatezza politica del giacobinismo finto--progressista.
D'altra parte gli USA stanno diventando una società sempre più cosmopolita e bastarda, che ha accolto vastissime fasce di immigrati, regolari e no - che ora provengono da paesi musulmani e dal sudamerica - e la cui cultura sta contaminando e cambiando in peggio quella di origine.
Se non sarà in grado di digerire, assimilare, e integrare le culture degli altri alla propria, in due o tre secoli la situazione nord-americana cambierà, l'impero cadrà e gli USA si dissolveranno, originando tanti stati culturalmente diversi.
Il cambiamento lo vediamo in TV nelle manifestazioni in cui troviamo certi simboli - dell'anarchia e del comunismo - che finora negli USA si vedevano poco.

MA IL SIGNORE DELLA STORIA È SEMPRE LO STESSO, CIOÈ DIO ONNIPOTENTE E MISERICORDIOSO. E NON SAREMO NOI CREATURE A SUGGERIRGLI O A IMPORGLI QUELLO CHE ci permetterà di fare della nostra libertà.