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PREMESSA
Nella fantasia comune oggi il Medioevo è popolato da ignoranti e fanatici, sporchi e pulciosi, vestiti di stracci con barba e capelli lunghi e unti, gente rozza e istintiva quasi come gli animali; e per di più dediti alla caccia alle streghe da mandare al rogo.
Si dimentica che il medioevo fu l’epoca in cui nacquero in Europa le prime università – la più antica è quella di Bologna. Nel Medioevo si facevano gare di matematica, di poesia e di musica;e fu proprio allora che i monaci delle abbazie copiarono indiscriminatamente, senza nulla omettere, tutti i libri antichi, trasmettendo ai posteri la cultura che ha permesso il Rinascimento. E scommetto che solo chi è del mestiere sa chi fu il matematico Fibonacci e conosce la sua opera.
La superficialità della ‘cultura’ popolare d'oggi purtroppo contiene ignoranza e faziosità; che toccano vette eccelse relativamente agli argomenti storici che vanno periodicamente di moda, grazie alle pellicole cinematografiche con i loro stupefacenti effetti speciali. Non solo, ma anche ove si trattasse di poche parole in un dialogo tra personaggi, di solito c'è sempre una serie di messaggi ‘politicamente corretti’ che si vuole trasmettere mettendo in secondo piano la verità, anzi distorcendola e adattandola..
In ogni storico, sia antico che moderno, e di qualunque provenienza, c’è stata sempre la tentazione di e la pratica di distorcere e adattare la storia dell’umanità alla propria particolare visione. È pur vero che ci sono anche stati personaggi faziosi all’estremo come Zósimo, scrittore pagano in epoca cristiana della decadenza dell’impero Romano, ma le sue visioni storiche erano tanto false, da essere risibili, perché evidentemente viziate dalle sue idee anticristiane. Tuttavia sotto sotto tutti hanno sostanzialmente lasciato pressoché intatta la cronologia degli avvenimenti e il filo storico.Oggi le Crociate sono un argomento portato all’attualità da estremisti islamici. Da parte occidentale se ne parla solo per aver visto spettacoli cinema o o letto qualche articolo sull’argomento; oppure per partito preso in base a categorie che con l’argomento quasi non hanno relazione.
Le visioni finora prevalenti offerte al pubblico in occidente sono quasi sempre negative, e raramente mettono in evidenza aspetti positivi della storia. Secondo categorie pacifiste o materialiste, o anche semplicemente per attirare il pubblico dei lettori di mattoni pseudostorici e degli spettatori di certi film, si parla di fatti del lontano passato con la mentalità di oggi.
Nella figura: una bottega di fabbro nel medioevo
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Motivi - PERCHÉ LE CROCIATE
Fino all'XI secolo, cioè fin quando Gerusalemme rimase in mano Araba, non ci furono grossi ostacoli al normale flusso di fedeli cristiani verso il Santo Sepolcro e gli altri luoghi sacri della cristianità, come la casa di Maria o quella di San Pietro. Gli arabi erano intelligenti, tolleranti, civili e non si opponevano alla libertà di religione.
Il primo passo verso l’idea della Crociata fu segnato dalla conquista delle regioni d'oltremare da parte dei Turchi Selgiucidi, un popolo primitivo di razza mongola proveniente dall'est e di recente convertitosi all'islamismo. Nella figura accanto vediamo il Bey Osman I, l'iniziatore della conquista.
La religione coranica, implica effettivamente la conquista e la sottomissione dei popoli che abitano il mondo esterno (chiamato Al Harbr – il territorio di guerra) a quello islamico allo scopo di ampliare doverosamente il territorio dell’Islam (Al Islam – territorio dell’Islam) e il numero dei fedeli. Questa idea ebbe una enorme presa su quel popolo selvaggio.
Essi (I Selgiucidi) che conquistarono Bagdad nel 1055 e, successivamente, si arruolarono in gran numero negli eserciti arabi fino ad acquistarne il controllo. Invasero Siria e Palestina e continuando nella loro opera di conquista arrivarono a minacciare seriamente Bisanzio, che tra l'altro chiese aiuto ai Veneziani per ottenere interventi militari. A quel momento i turchi iniziarono a ostacolare in ogni modo i pellegrinaggi dei cristiani nei luoghi sacri.
Ai gravi atti sanguinari sui pellegrini, sommarono un regime di esosi dazi che resero impossibile l'accesso ai meno facoltosi. Un cronista racconta: «Nessun altare, nessuna suppellettile ecclesiastica fu più sacra ai turchi; gli ecclesiastici venivano battuti e percossi: il patriarca trascinato per terra per barba e capelli. E, più severamente che mai, si richiese ai pellegrini, dalla borsa quasi sempre esausta per le spese di viaggio, un pezzo d'oro in cambio del permesso di visitare Gerusalemme...».
Uno tra le tante scelleratezze dei turchi fu perpetrata nel 1065 quando 7.000 cristiani partiti in pellegrinaggio per la Terra Santa furono attaccati e assediati in una rocca. Ne furono uccisi 5.000.
Lo storico Friedrich von Raumer nel 1828 sostenne: «era tempo che i cristiani d'Occidente corressero in aiuto dei loro correligionari: era senza dubbio loro dovere, se è vero che comunque deve combattere ingiustizia e tirannia colui a cui ne è data la forza e la capacità».
L'idea che le crociate abbiano rappresentato una fonte di cospicui guadagni per chi vi partecipò è stata in gran parte smentita; al contrario, si trattò generalmente di operazioni molto dispendiose, che costavano al nobile che vi partecipava con suoi armati al minimo molte volte la sua rendita annua, sia in termini di costi diretti (sostentamento, equipaggiamento) sia per il mancato apporto produttivo a causa dell'assenza dai luoghi di vita e di lavoro di chi vi partecipava.
Chi ebbe un guadagno da queste operazioni furono i Veneziani, i Genovesi, e anche i Pisani che erano gli unici a possedere un numero di navi sufficiente per trasportare le truppe dei crociati via mare e che si facevano pagare caro il trasporto.
Queste imprese, tanto pericolose a causa dello spettro delle malattie o della morte in battaglia, faticose a causa delle estenuanti marce, costose a causa del costo degli armamenti, e anche scarsamente remunerative ebbero però un forte richiamo sulla società del tempo.
Infatti in una società di credenti qual era l'Europa medievale, la partecipazione alla guerra contro gli infedeli era vista come garanzia di salvezza individuale; si trattava inoltre di una società fortemente militarizzata e dar prova di valore in battaglia era una delle principali ambizioni per un nobile.
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Il periodo delle crociate - FINO A QUANDO LE ‘CROCIATE’?
Ovviamente la società dell’evo moderno (dal secolo XV al XVIII) non è assolutamente paragonabile a quella medioevale, e tanto meno lo è a quella contemporanea. Tuttavia un punto in comune tra tutte queste epoche storiche c’è ancora, ed è la presenza dell’Islam. L’Islam non è solamente una religione, è un modello di vita totalitario che ha un principio fondante: l’unità indissolubile tra religione e politica. È questo il principio fondante che sostanzialmente si oppone al progresso civile, ed è anche il motivo per cui l’Islam non ha avuto nel tempo l’evoluzione della società cristiana. L’Islam infatti non ha avuto una vera e propria teologia né le basi filosofiche aristoteliche proprie della civiltà occidentale, e per questo dopo il medioevo neppure ha sviluppato basi scientifiche autonome.
Il pericolo non sono gli àrabi ma quegli intolleranti fanatici di tutte le razze che, come i turchi dell'epoca medioevale, vedono in esso una giustificazione alle loro pulsioni violente e assassine. Tuttavia, dopo l’invasione dei turchi che hanno prevalso sugli arabi, la presenza dell’Islam è stata sempre un gran problema e un tremendo pericolo per l’Occidente. I Turchi spinti dalla loro inesauribile sete di conquista, hanno sempre premuto contro gli stati cristiani e nelle continue guerre da loro provocate non ci fu alcun popolo europeo che non fosse coinvolto. La dinastia ottomana (in turco Osmanli) guidò l'Impero da essa costituito (Impero Ottomano) dal 1281 al 1923 e prende il nome dal suo vero fondatore Osman I figlio di Ertuğrul che nel 1227 aveva ereditato la guida della tribù Kayi dei turchi Oghuz.
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ESPANSIONE MUSULMANA DEI TURCHI : UN PASSATO DI GUERRE DI CONQUISTA
(Dār al-ḥarb è considerato il ‘territorio di guerra’ in opposizione a dār al-Islām cioè ‘ al territorio di pace’ dimora dei fedeli dell’Islam) In estrema sintesi diamo le date delle tappe principali;
- 1299 - Fondazione dell'Impero Ottomano.
- 1354 - Passaggio dello stretto dei Dardanelli.
- 1361 – Conquista di Adrianopoli (Edirne moderna).
- 1389 .- Battaglia di Kosovo e distruzione del regno di Serbia.
- 1393 - Conquista del regno di Bulgaria.
- 1396 - Battaglia di Nicopoli vinta contro l'Ungheria.
- 1402- Battaglia di Ankara (l’avanzata dei Turchi viene bloccata dai Tartari di Tamerlano).
- 1444 - Battaglia di Varna vinta contro una coalizione di Serbi, Polacchi e Ungheresi.
- 1453 – Conquista di Costantinopoli (oggi Istanbul) da parte del sultano Mehmet II che segnò la fine dell'Impero Romano d'Oriente, cioè dell'Impero Bizantino.
- 1456 – Presa di Atene.
- 1480 – Assedio di Rodi e conquista di Otranto. Anche se la presenza turca in Italia fu di breve durata, sembrava che Roma stessa dovesse presto cadere nelle mani islamiche.
- 1480 – 1500 – Conquista della Siria, dell’Egitto, e della penisola arabica.
- 1521 – Conquista di Belgrado.
- 1522 – Conquista di Rodi.
- 1526 - Mohacs . Sconfitta del re d'Ungheria e Boemia.
- 1529 - Assedio di Vienna.
- 1541 – Conquista della capitale Buda e altre città ungheresi – patto di sottomissione degli stati di Montenegro, Transilvania, Repubblica di Ragusa, Serbia, Bosnia, Moldavia e la Valacchia.
- 1570 – il Sultano Selim II conquista l'isola di Cipro sconfiggendo i Veneziani.
- 1571 - La flotta europea, formata da Veneziani, Spagnoli, Genovesi e Cavalieri di Rodi, sconfiggono la flotta Ottomana a Lepanto (Inebahti in Turco) sotto il comando di Andrea Doria e di don Giovanni d'Austria. Il Papa stesso inviò nove galere, comandate dal principe Prospero Colonna. La battaglia di Lepanto, dipinto di Andries van Eertvelt
- 1683 – secondo assedio di Vienna e sconfitta dei Turchi. Inizio del declino dell’impero ottomano.
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LA FINE DELL’IMPERO OTTOMANO
- 1829 - la Grecia ottiene l’indipendenza dagli Ottomani. Nel secolo XIX ridivennero indipendenti la Serbia, la Bulgaria, il Montenegro, la Romania e la Moldavia.
- 1839 – TANZIMAT. La prime riforma in Turchia (Tanzimat) Il periodo di modernizzazione che cominciò nel 1839 e terminò nel 1876, aveva il fine di modernizzare l'Impero. Le riforme incoraggiarono quindi l'integrazione dei non-musulmani e dei non-turchi nella società ottomana, tutelando i loro diritti mediante l'applicazione del principio europeo di uguaglianza davanti alla legge. Più in generale, esse introdussero nell'Impero le conquiste europee nel campo delle tecnologie e delle scienze umane.
- 1908 - i ‘giovani turchi’ costringono il governo a concedere una costituzione.
- 1911 – guerra italo-turca di Tripolitania e di Cirenaica- firma della pace nel 1912 con cessione all’Italia dell’intero territorio libico.
- 1912 - una coalizione formata da Bulgaria, Grecia, Serbia e Montenegro sottrae ai turchi la maggior parte dei territori in Europa, tranne una piccola parte in Tracia.
- 1913 - seconda Guerra Balcanica i turchi entrano in guerra insieme con Grecia, Serbia e Romania contro la Bulgaria vincendo e riottenendo il controllo degli stretti del Bosforo e dei Dardanelli
- 1915-1918 - i Turchi entrano in guerra alleati con i tedeschi, perdendo tutto. Alla fine i Russi presero il nord-est del Mar Nero e dell'Anatolia, i Britannici presero il controllo degli stretti e i paesi arabi nel sud-est dell'Anatolia, i Francesi e Italiani presero la costa del Mediterraneo nel sud, i Greci presero la regione dell'Egeo incluso Smirne.
- 1920 – 1922 -1923 – dopo una serie di guerre intestine, oggi si direbbe un ‘golpe’, Mustafa Kemal Ataturk,generale dell’esercito, riuscì a proclamare la Repubblica nel 1923. Il sultanato ed il califfato furono aboliti, l'ultimo sultano fu deposto, ed Ataturk fu eletto il primo presidente della nazione.
Secondo me di ‘crociate’ si può parlare fino alla famosa battaglia di Lèpanto del 1571, quando la flotta turca fu annientata da una coalizione europea. Le prime crociate erano quindi vere e proprie reazioni ai soprusi e alle uccisioni dei cristiani che si recavano in pellegrinaggio a Gerusalemme e successivamente, anche se non ne presero il nome, furono veri e propri atti di reazione e di difesa rispetto all’espansionismo dei turchi.
Gli arabi da soli sarebbero probabilmente stati intelligenti e tolleranti e rispettosi delle tradizioni altrui molto più di tanti abitanti di molte regioni europee.
Nella foto: Kemal Ataturk . padre della Turchia moderna
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Chi sono gli Sceicchi, i Sultani, i Califfi, gli Emiri, gli Imam, l'Alim, Il Raís
SCEICCO - in arabo: شيخ, shaykh; al plurale شيوخ shuyūkh) che significa “più vecchio” e quindi “anziano”, persona quindi che gode di grande rispetto, in virtù della sua maggiore conoscenza ed esperienza delle leggi, di usi e costumi (adab) che regolano la vita del gruppo. La forma femminile è sceicca (sheikha, shaykha, o šaikha).
RAÎS. È la persona più valida da un punto di vista fisico o più coraggiosa (per lo più un giovane), e a cui – pertanto – spetta la conduzione dell’esercito in battaglia, identificato col termine di ra’īs (termine arabo derivato dall’Urdu: رئیس in età contemporanea rende idea della figura presidenziale.
EMIRO. La parola (in arabo أمير amīr), indica il “comandante”, colui che detiene l’autorità per emettere un ordine (amr) e per vederlo eseguito. Il termine, che di per sé non avrebbe alcuna valenza spirituale, acquista un significato del tutto particolare quando si faccia riferimento all’espressione araba Amīr al-mu’minīn, cioè “Comandante dei credenti” che, dall’epoca del secondo Califfo, ‘Umar ibn al-Khattāb, divenne il perfetto sinonimo di “Califfo”.
SULTANO. La parola (in arabo sultān, dal vocabolo sulta, “forza”, “autorità”) è il titolo sovrano impiegato da numerose dinastie non arabe che ressero territori più o meno ampi del Vicino e Medio Oriente islamico
CALIFFO. (In arabo: خليفة, khalīfa) è anch’esso il termine impiegato per indicare il “Vicario” o “Successore” di Maometto alla guida politica e spirituale della Comunità islamica (Umma). È per questo sinonimo di Imàm
IMAM. Il termine imam (pronuncia imàm), fa riferimento a una radice lessicale che indica lo “stare davanti” e, quindi, significa “guida”, tanto una guida morale o spirituale quanto un semplice devoto musulmano particolarmente esperto nei movimenti rituali obbligatori della preghiera canonica salāt. Costui si pone davanti agli oranti, dando modo ad essi di correggere eventuali erronei movimenti che comporterebbero l’invalidità della salāt. il termine Imàm indica storicamente il capo della Comunità islamica (Umma) ed è per questo sinonimo di califfo.
L’Imam viene considerato Guida predestinata da Dio della Comunità islamica sciita a causa dei suoi legami di sangue e spirituali con Ali ibn Abi Talib, cugino e genero del profeta Maometto, e che è accreditato pertanto di particolare eccellenza fra gli uomini, per il fatto di fruire di una speciale ineffabile assistenza da parte di Allah.
ALIM o mullah (in arabo: علماء, `Ulamā, singolare `Ālim) é il dotto musulmano di scienze religiose (ulùm al-diniyya). In area iranofona il termine maggiormente usato è quello di mullā o mollā che deriva dal termine arabo "mawlā", da tradurre come 'signore' o 'maestro': termine con cui ci si rivolge ai dotti musulmani.
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PERICOLO ISLAMICO? – Il pericolo vero per noi siamo noi stessi.
Si sa bene che Islam non significa solamente religione, ma è un modello di vita totalitario che ha un principio fondante: l’unità indissolubile tra religione e politica e il dovere assoluto del proselitismo e della propagazione della fede. Rinunciare a questi principî per un vero credente sarebbe impossibile.
Se due oggetti a contatto hanno una diversa temperatura, per esempio uno ha una fonte di calore interna e un altro non l’ha, quello più freddo tende a raggiungere la temperatura del più caldo. Analogamente la freddezza spirituale, l’ignoranza, e la mancanza di ideali rendono possibile che una persona sia contagiata da chi invece ideali ne ha, siano essi anche apparenti e non sostanziali, o magari anche negativi. Il pericolo del proselitismo islamico e islamista è tanto più vero e reale quanto più priva di valori civili e umani e di buoni riferimenti è divenuta e diviene la vile e mercenaria società occidentale d'oggi.
La Grande Moschea di Roma, costruita nel centro della cristianità. Potremo mai vedere una cattedrale cattolica alla Mecca? No. Ci sarebbe una rivolta di tutti i musulmani. |
Nello scenario attuale è chiaro che il pericolo per l’occidente non è l’Islam, ma per la maggior parte siamo noi stessi occidentali. La decadenza dei costumi, l’adorazione del dio denaro e di altri idoli, l’ateismo pratico, e soprattutto il relativismo son cose che rendono gli uomini e le donne imbelli e incapaci di resistere ai nemici e alle lusinghe di chi una fede inossidabile ce l'ha.
Non tanto di capacità tecnologica e di forza militare si tratta, quanto di mancanza di riferimenti e di fede in qualcosa che non sia il nostro proprio ventre, insomma di un’ipocrita e generalizzata mancanza di quelle virtù civili e umane che rendono sana una società.
L’edonismo e la a droga hanno un’enorme diffusione e indeboliscono ulteriormente gli animi e la volontà, specialmente dei giovani.
Oltre un secolo di influenza culturale dell'idea marxista ha ridotto la nostra capacità di pensare e abbattuto le difese.
Appiattimento culturale e decadenza morale ci impediscono di vedere i pericoli. Per timore di ritorsioni economiche e di violenze non osiamo o non siamo neppure capaci di difenderci adeguatamente, ovvero di chiedere e ottenere la reciprocità nei confronti della nostra religione.
Ci sono paesi, anche non mussulmani, dove per un cristiano è impossibile fare proselitismo, altri ancora dove non esistono chiese cristiane o tanto meno cattoliche. Le chiese sono bruciate e distrutte e i cristiani uccisi in tutto il mondo.
C’è anche gente, specialmente tra di noi, che perfino irride la nostra religione, che contesta addirittura la libertà di praticarla e di fare proseliti, che magari dà del cretino e dell’ingenuo al credente, cattolico, ma non a quello musulmano.
C’è anche chi crede che i buddisti non facciano proselitismo, e magari che gli indù siano tutti non violenti come il Mahatma Gandhi.
Il relativismo e l’appiattimento culturale hanno causato più danni della grandine nelle nostre società, facendoci considerare comportamenti e azioni umane tutti ugualmente validi, con la scusa del rispetto delle libertà. Però sempre a causa del relativismo l’idea di libertà in occidente è decaduta a un punto tale che è diventata arbitrio e licenza, e si possono offendere liberamente e impunemente i sentimenti altrui e talvolta anche le persone.
Visto tutto quello che essa stessa ha sofferto per esse come fa L’Europa (oggi nominalmente Unita) a rifiutare le radici cristiane tra i suoi principî fondanti? Il pericolo è proprio questo: che l‘Europa unisce la moneta, ma non unisce nulla del resto.
Se l’Europa non recupera, se resta ancóra sotto il peso della mancanza di veri ideali, non è più in grado di metabolizzare le diversità interne ed esterne alle nazionalità e alle genti che la abitano e la compongono. Come andrà a finire lo sa solo Iddio.
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