Commento al Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,46-52.
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo stando nel mondo e nella propria situazione personale

Oggi la maggior parte delle persone che pur dicono di essere cristiani vivono in un clima di ateismo pratico e di relativismo. È normale cioè avere della vita una visione puramente materiale, essere attaccati alle cose come se potessero seguirci nella tomba, e.pensare che ogni idea e abitudine umana abbiano la stessa valenza, ovverossia che non ci sia un metro assoluto per valutare le cose e distinguere il bene dal male.
Tuttavia in mezzo alla ressa della folla vociante, anche in questo mondo materialista, ci sono persone che possono dirci «Coraggio! Alzati, ti chiama!», come nel racconto evangelico e che pregano per noi .
A chi me ne offre, l'occasione raccomando perciò di provare a superare l'indifferenza, le diffidenze e i preconcetti ed a cercare aiuto spirituale e consiglio da quelli che potrebbero darcelo, che pur ci sono e non sono pochi, e di non scoraggiarci e rinunciare a cercare oltre se pensiamo di non averlo trovato.

Per quel che mi riguarda mi rendo conto che pur stando pienamente nel mondo, nella posizione che occupo, questo non mi deve rendere cieco e sordo alla voce di Gesù. Lui non smette mai di chiamarmi, per mostrarmi il mio destino soprannaturale e aprirmi gli occhi e le orecchie alla Sua parola,  perché io capisca come metterla in pratica nel mio ambiente di vita e di lavoro.
Anch'io però mi rendo conto che non devo smettere la formazione continua e la frequentazione di chi mi può dare l'aiuto di cui ho bisogno per perseverare e non perdere la strada all'ultimo momento

Dato che non sono né un religioso né un eremita questo è il mio modo di ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio. Non ho velleità o ambizioni di fare chissà quali atti di eroismo o chissà quali cose straordinarie, ma cerco di santificarmi compiendo i miei doveri fedelmente nella vita di tutti i giorni, il che non è poco, almeno per me.
E accetto quello che Dio mi manda, Accetto eventualmente tutto: quindi anche eventuali ricchezze, o malattie, o povertà, o anche di avere o non avere responsabilità pesanti. E  spero soprattutto di non perdere mai la Fede che Egli mi ha donato.

 


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,46-52.

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare.
Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!».
Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!».
E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti ha salvato». E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.

 



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