BUON NATALE
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo stando nel mondo e nella propria situazione personale

Chiudiamo gli occhi, apriamo il cuore, e immaginiamo di essere li, a Betlemme, in fila dietro ai Re Magi, per portare il nostro dono a Gesù Bambino. Il giorno di Natale riceviamo e facciamo regali per ricordare il dono che Dio ha fatto agli uomini e i doni che i Re magi portano a Gesù Bambino. . Il significato del Natale non è ricevere regali o abbuffarsi a tavola dimenticandosi di Dio, ma una occasione di gioia nel ricordo della nascita del Salvatore. Che non sia dunque come una festa pagana.

Gesù non ci chiede di compiere e chissà quali atti di eroismo o chissà quali cose straordinarie. Ma noi doniamogli le nostre opere, cercando di fare il nostro dovere fedelmente  e bene nella vita di tutti i giorni,  e praticando la carità, con il suo giusto ordine. Prima con il prossimo più vicino che è la famiglia, poi gli amici e i colleghi di lavoro, e infine coloro che Dio mette sul nostro cammino.  E poi accettare quello che ci manda. Se  abbiamo Fede in Lui chiediamogli di non  perderla mai, e  se non crediamo chiediamogli che ce ne faccia dono..

Seguire Gesù non significa rinunciare a vivere nel mondo
, ma anzi.starci pienamente dentro. Bisogna cercare umilmente di capire il cuore e lo spirito dei Suoi insegnamenti. E sforzarsi metterli in pratica con naturalezza senza ostentare né nascondersi, per invogliare altri a seguire il nostro esempio di vita e di fede..

Dato che non sono né un religioso né un eremita questo è il mio modo di ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio. Non ho velleità o ambizioni di fare chissà quali atti di eroismo o chissà quali cose straordinarie, ma cerco di santificarmi compiendo i miei doveri fedelmente nella vita di tutti i giorni, il che non è poco, almeno per me.
E accetto quello che Dio mi manda, Accetto eventualmente tutto: quindi anche eventuali ricchezze, o malattie, o povertà, o anche di avere o non avere responsabilità pesanti. E  spero soprattutto di non perdere mai la Fede che Egli mi ha donato.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,1-18.

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.