Commento al Vangelo di Gesù Cristo
secondo
Luca 6,27-38

Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo stando nel mondo e nella propria situazione personale

Per far capire i suoi insegnamenti Gesù è sempre molto deciso, direi estremo, specialmente in questo caso, in cui parla ai suoi discepoli in quel mondo ebraico del tempo dove magari, malgrado il diritto imposto dalla legge Romana, si usa ancora la legge del taglione 'occhio per occhio e dente per dente' ed è praticata la consuetudine della 'vendetta del sangue'.
Tuttavia alla raccomandazione «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato» Gesù aggiunge che alle buone azioni corrisponderà la giusta ricompensa: «una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio». Insomma, il termine "carità" al contempo rispecchia e glorifica la natura di Dio che è egli stesso amore misericordia, e dono di sé.

Nelle sue forme più estreme la carità può raggiungere il proprio sacrificio, rappresenta l'amore nei confronti degli altri, e si ritiene perciò che realizzi la più alta perfezione dello spirito umano.

Ma nell'interpretare le parole di Gesù non è insolito sbagliarsi, sia perché può essere che non se ne sia ben capito il significato, o perché le si interpreta strumentalmente, cioè per qualche motivo 'peloso' ben diverso dalla pratica della vera carità.
O piuttosto si proclama la necessità della carità solo a parole o dopo aver donato qualche spicciolo a qualcuno per sentirsi a posto con la coscienza e provare un 'romantico senso di benessere', guardandosi però bene dal compiere atti caritatevoli e disinteressati. Al giorno d'oggi poi può capitare magari di essere appagati solo per aver urlato o proclamato qualche slogan in una delle solite manifestazioni pubbliche dove il 'politicamente corretto'  e il relativismo etico sono di casa.

Le parole del Vangelo sono mirate alla singola persona, proprio a me, che mentre mi sforzo di praticare la carità, in coscienza devo anche tenere conto che la giustizia e la prudenza sono essenziali, come del resto Gesù stesso raccomanda.
Nelle situazioni reali riguardo alla carità può avvenire come quando si pontifica sulla pace, che riguarda altri che non siamo noi, per esempio quando la si intende come mancanza di conflitti e di violenza tra gruppi umani e nazioni, mentre nel proprio intorno la pace non c'è affatto, per esempio quando per egoismo si trascura l'attenzione alle persone della famiglia, le si tratta male, e non si presta la dovuta attenzione alle loro esigenze.
La stessa mancanza di affetto e di comprensione per il coniuge che si è scelto come compagno della propria vita, è una mancanza grave di carità.
Trattare male la propria moglie o il proprio marito, o un familiare, o talvolta impuntarsi e anche offendere, o privare un parente o un conoscente dei suoi diritti legittimi sono gravissime mancanze di carità, che possono condurre anche a conseguenze talvolta tragiche.
Guardando poi appena fuori della propria famiglia, pensiamo per esempio a ciò che accade nelle assemblee di condominio del palazzo, o nell'atteggiamento che si ha verso il nostro prossimo in genere, anche magari tra colleghi di lavoro.

Con tutto il rispetto e l'ammirazione e anche il supporto che si deve ai volontari che si impegnano e sacrificano personalmente per prestare aiuto ai poveri e ai sofferenti, oggi sempre più numerosi a causa di errori politici e leggi sbagliate, chiunque essi siano, per prima cosa noi persone comuni che vogliamo seguire Gesu nella vita di tutti i giorni abbiamo il dovere di pensare a come ci comportiamo nel nostro ambiente, quello più vicino a noi e poi, molto poi, ai massimi sistemi.

Sarebbe infatti una grave mancanza di carità se col pretesto di aiutare qualcuno, magari uno che so che se potesse mi ucciderebbe, permettessi che accadesse del male o si facesse del male alla mia famiglia e ai miei amici, o per esperienza prevedessi delle conseguenze negative della mia debolezza o incoscienza.
Gesù mi dice che non devo odiare anche che è mio nemico e mi vuol fare del male, ma nel caso non vieta espressamente una difesa adeguata, anche senza provare odio per l'aggressore, specie se vi sono coinvolte altre persone che dipendono da me.


A questa riflessione aggiungo questa breve nota relativamente al fenomeno attuale dell'emigrazione di massa e incontrollata dall'Africa verso l'Europa o da certe regioni dell'America ad altre reputate più prospere. L'etica politica, pur naturalmente basata sugli stessi principi di quella personale, dovrebbe infatti tener conto del male minore, e agire decisamente di conseguenza per il bene comune.
Lo dovrebbe fare proprio per impedire che certe situazioni con lo scorrere del tempo e della storia umana finiscano per soppiantare i principi etici cristiani e lo stato di diritto, già oggi gravemente danneggiati dal relativismo e pregiudicati nella loro applicazione dalle filosofie materialiste degli ultimi due secoli scorsi e dalla faziosità conseguente all'esistenza delle idee stesse, oltre che dalla prepotenza di altre religioni estranee alla cultura europea e occidentale in genere.

Ovviamente posso sbagliare, ma nel presente momento devo pensare che la viltà e l'indecisione delle nazioni cosiddette 'ricche' nell'affrontare il problema sia essa stessa una manifestazione di mancanza di carità. Infatti per eccesso di prudenza o per propria comodità e sicurezza - o anche specialmente per interessi economici diretti o indiretti - i responsabili delle nazioni evitano di impegnarsi con tutto il vigore e i mezzi necessari per rimediare alle situazioni che stanno alle radici del triste fenomeno.
Quindi secondo me sono da contrastare decisamente le situazioni che propagandano l'accoglienza e l'integrazione ad ogni costo, senza se e senza ma, magari nascondendo interessi economici e di altro genere inconfessabili e strumentali ad altri fini,  e perciò nella pratica si oppongono a quella che sarebbe una politica più giusta ed efficace, di carità verso chi sta peggio di noi.

Dato che non sono né un religioso né un eremita questo è il mio modo di ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio. Non ho velleità o ambizioni di fare chissà quali atti di eroismo o chissà quali cose straordinarie, ma cerco di santificarmi compiendo i miei doveri fedelmente nella vita di tutti i giorni, e praticando la carità come posso, il che non è poco, almeno per me che mi riconosco debole e facile all'errore.
E accetto quello che Dio mi manda, Accetto eventualmente tutto: quindi anche eventuali ricchezze, o malattie, o povertà, o anche di avere o non avere responsabilità pesanti. E  spero soprattutto di non perdere mai la Fede che Egli mi ha donato.


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 6,27-38.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano,
benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.
Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.
Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;
date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».
Traduzione liturgica della Bibbia    - visitate il sito https://vangelodelgiorno.org/IT/gospel