Commento al Vangelo di Gesù Cristo
secondo Luca 12,31-21
Come essere o diventare seguace di Gesù stando nel mondo e nella propria situazione

    Commento - Intenzione della settimana- Vita appesa a un filo (il mito)- Vangelo

Come ogni domenica, cinque minuti prima di mezzogiorno accendo la TV sul canale 73, quello di Telepace HD.l'Agelus di papa francesco I Anche oggi, quattro di agosto del 2019, ho acceso la TV per partecipare alla preghiera dell'Angelus e ricevere insieme a mia moglie la benedizione del santo Padre.
Il discorso di Papa Francesco è stato bello ed esauriente, tanto che mi sembra superfluo aggiungere un commento.
Però leggendo il canto al Vangelo «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» mi rendo conto di essere sempre stato cosciente che il mio orizzonte non sono la ricchezza e gli agi, dato che mi sono sempre dovuto impegnare a fondo per riuscire, prima nello studio e poi nel lavoro.
Però il primo pensiero è sempre stato quello di trattare il meglio possibile il prossimo più prossimo - cioè la famiglia, moglie e 3 figli nati dal 1970 al 1977 - senza far loro mancare alcunché; e spesso, potendo, cercando di aiutare anche il prossimo meno prossimo.

Non è che mi siano mancate occasioni di ottenere ricchezza a spese di qualcun altro, ma le ho sempre volutamente tralasciate, perché all'ultimo momento - dopo avere organizzato e predisposto tutto per sferrare il colpo e concludere l'affare - mi è mancato il 'coraggio'.
Anche se qualcuno mi consigliava diversamente, e mi diceva che stavo sbagliando perché "gli affari sono affari", mi è sembrato pregiudizievole per la mia vita spirituale cogliere occasioni di fare profitto dagli errori di qualcuno per aumentare il benessere e le disponibilità mie e della famiglia.
Talvolta ho rinunciato anche a costo di sembrare un ingenuo, o stupido e sprovveduto. Il bello è che non me ne sono mai dovuto pentire.
Molti han detto che ho una fortuna sfacciata, ma invece continuo a credere che la mia 'fortuna' sia stata quella - son passati ormai decenni - di aver trovato qualcuno che mi ha insegnato a vivere alla presenza di Dio in ogni momento della giornata, pur stando pienamente nel mondo e senza cambiare per nulla il mio stato.

Con questo vorrei dire che Gesù insegna orizzonti spirituali che trascendono l'esistenza e la durata di questa vita sulla terra.
Desidero allora che tutti cerchino di ascoltarLo, per capire come seguirlo qui,nel mondo, nello stato in cui sono, in vista dell'immancabile e imprevedibile momento della nascita alla nuova vita.

L'intenzione della settimana:

Pregare per i responsabili politici perché agiscano sempre con onestà, integrità e amore della verità

La democrazia è una ballaÈ veramente necessario senza mai stancarsi chiedere sempre e con grande frequenza l'intercessione della Santa Vergine Maria per questa intenzione. Per quanto mi riguarda vorrei che tutti pregassimo sinceramente

  • perché troppi politici smettano di raccontare, che la colpa dei guai della nostra Patria è di 'quelli di prima' con le stesse identiche parole e gli stessi identici discorsi che 'quelli di prima' usavano contro 'quelli di ancor prima'.
  • Perché pare evidente che i giovani politici di oggi siano propensi a imitare i loro predecessori (facce di bronzo).
    Invece sarebbe bene che si documentassero e si rendessero conto di cosa è accaduto davvero in passato prima di azzardare giudizi avventati e fare citazioni inappropriate. Le informazioni non dovrebbero venire da una fonte unica, magari politicamente datata e inadeguata, ma da molte e diverse.
    Suggerimento: le balle e gli errori del passato possono diventare evidenti a chiunque tramite la lettura delle cronache sedimentate nel tempo nelle emeroteche dei giornali, paragonate all'evidenza degli accadimenti reali.
  • Perché ci possiamo accorgere dell'ipocrisia di tanti politici e intellettuali bravi a impapocchiare discorsi forbiti ma vuoti e inconcludenti, e apprezzare chi parla chiaro e prospetta concretamente le cose come sono nella realtà.
  • Perché certi politici smettano di approfittare di attentati e disgrazie di tanti decenni orsono, servendosene per 'far cassa' di consensi, magari dicendo che a commetterli non fu la mafia o i terroristi palestinesi, ma dei pazzi che si ispiravano a ideologie opposte alla loro.
    Data l'evidenza delle analogie con certi assassinï come quelli dei magistrati Falcone e Borsellino e del generale Dalla Chiesa, preghiamo che costoro smettano di insistere a mettere lapidi commemorative e fare manifestazioni chiedendo 'chiarezza'. Che la facciano pure, ma in silenzio e per davvero.
  • Perché qualche politico -magari per interessi economici e organizzativi suoi o di amici e clienti- smetta di confondere la sfera dell'etica privata con quella dell'etica pubblica, perché si dia a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
  • Perché si illumini la mente di chi professa idee apparentemente ispirate al Vangelo, ma in realtà deformate e snaturate da ideologie materialiste che con il Vangelo c'entrano poco.
  • Perché cessi l'ipocrisia di considerare bella e perfetta la costituzione della Repubblica italiana e di esaltare troppo la saggezza dei padri costituenti, che hanno fatto solo quello che era possibile fare nella situazione di allora. Non mi spiegherei altrimenti l'origine della attuale situazione di degrado della politica.
    NOTA: data l'età, ho potuto constatare che i politici e la classe dirigente educata alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo, entro certi limiti erano riusciti sostanzialmente a governare la situazione in tempi peggiori degli attuali.
    Dopo che son venuti a mancare gli anziani è prepotentemente emerso che il regime instaurato nel secondo dopoguerra conteneva in sé i semi della disgregazione dell'unità politica della penisola italiana e che questo - insieme ai risultati del codiddetto'68 - è all'origine dei mali di oggi.
    I pochi articoli della carta costituzionale applicabili e applicati ispirati a un federalismo sbagliato, inadeguato ed esagerato - vedi l'istituzione di venti amministrazioni regionali in un territorio nazionale così poco esteso- hanno provocato l'aumento della corruzione e dei particolarismi e campanilismi locali; nonché l'aumento degli sprechi e la crescita della spesa statale improduttiva e clientelare.
  • Perché si trovi il modo di riformare un regime costituzionale ingessato, incapace di riformare sé stesso perché legato da una miriade di interessi particolari e poteri contrapposti. Che accada senza troppi danni per noi, gente comune.
  • Perché i politici e i mezzi di informazione di massa smettano di piegare la verità agli interessi prevalenti e di alimentare l'ignoranza del loro pubblico, che quasi sempre è crassa, e che convincano la gente ad andare a votare. Sarebbe bene - se si vuole essere davvero democratici - che i voti rispecchiassero il volere del popolo, sia nel bene che nel male.

Se non preghiamo assiduamente come Gesù ci chiede e non affrontiamo il male con il balsamo della fede e della speranza, continueremo a farci del male.
Ognuno di noi si dica: io posso essere diverso; so di essere peccatore, ma se prego assiduamente questa consapevolezza può rendermi più forte davanti alla vita e posso anche perdonare gli errori degli altri, e anche tollerarne le conseguenze, e perfino gli orrori.
Sopporto perché sono certo che tutto è deciso da Dio, che permette che accada tutto ciò che accade per rispettare la libertà unmana. Se però preghiamo con fede, e continuiamo a farlo assiduamente, sarà comunque per il nostro bene. Anche se al momento non appare.

 


   La vita è appesa a un filo

Gli esseri umani di ogni tempo sono stati sempre coscienti che la vita è "appesa a un filo", che la sua durata è insignificante rispetto all'eternità, e che può finire da un momento all'altro.
Mi permetto un inciso - all'origine del detto - dovuto alla mia antica educazione di origine classica.
Nella mitologia greca, il destino ineluttabile e l'imprevedibilità della della vita delle persone viene personificato nelle tre dee che - secondo il racconto mitologico - risiedevano nell'Ade:

  • Cloto, che greco antico significa "io filo", filava il sottile filo della vita.
  • Lachési - significa "destino" - avvolgeva quel filo su un fuso stabiliva quanto filo spettasse a ogni uomo.
  • Atropo - significa "inesorabile" - lo recideva, a caso, inesorabilmente.

In altre parole, la vita - anche se dal punto di vista umano può essere lunga - dura pochissimo. Inoltre è sempre in bilico, sempre a rischio. In modo apparentemente casuale un momento ci sei e un momento dopo potresti non esserci più. L'essere umano che non crede al suo destino soprannaturale e ha orizzonti puramente materiali può affrontare la prova della vita in diversi modi. Gli estremi comportamentali sono:

  • essere perfetto/a: dedicarsi a aiutare il prossimo - essere un filantropo/a - e possedere ed esercitare tutte le possibili virtù umane.
  • essere un povero insensato, che si dedica al proprio piacere, ai propri vizi e al proprio benessere accumulando ricchezza a spese degli altri, e che opprime, schiaccia e disprezza, se può. Il ricco della parabola è quello più vicino a questo modello di vita.
  • rifiutare la vita e darsi la morte come una liberazione.
Senza una vita spirituale e una fede nel soprannaturale qualsiasi comportamento in fondo ha poco significato per la persona, perché dopo la morte uno cessa di esistere. Se viene lodato da chi è ancora in vita per la sua bontà o esecrato e maledetto per la sua cattiveria, questo non ha nessuna importanza.
Egli non ha fatto altro che essere come un'ape, utile per far vivere la comunità, oppure un parassita che ha cercato di danneggiare l'alveare e approfittarne. Chi raccoglie il miele prodotto? Evidentemente se non c'è un Dio l'orizzonte dell'essere umano non ha alcun senso

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,13-21.

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità».
Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».
Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?
E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.
Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».
Terminate queste parabole,

Traduzione liturgica della Bibbia