Commento al Vangelo di Gesù Cristo
secondo Luca 9,51-62.
Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo stando nel mondo e nella propria situazione personale

Ricordo tanti anni fa un amico, una buonissima persona che - come peraltro accadeva spesso anche ai discepoli di Gesù - riceveva il messaggio del Signore senza comprenderlo del tutto.
Talvolta esclamava con un'espressione pittoresca: «chi lo capisce è bravo!». Nulla di strano - pensavo allora - perché certi brani un po' estremi del Vangelo davano molto da riflettere anche a me .
Tuttavia, se Dio mi ha messo pìenamente nel mondo, più che starci direi che ci sono immerso, per non dire addirittura incastrato.
Come posso fare allora - domando a me stesso - per mettere in pratica la Sua parola specie quando sembra che non sia facile da capire?
Ho avuto in dono una famiglia che una volta - almeno col metro di oggi - dicevano numerosa, con moglie e tre figli. Lei e io ci siamo dibattutI - come tutte le coppie di sposi - tra problemi grandi e piccoli affrontando le difficoltà materiali e spirituali che non mancano mai nella vita.
Anzi le difficoltà abbondano e assillano in particolar modo chi si impegna a non essere egoista e a pensare anche, e in modo particolare, agli altri e non solo a sé stesso. E allora?
Allora, la frase di Gesù «nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio» fa capire che una volta avuta una 'vocazione' - una chiamata - si deve far di tutto per non abbandonare la via intrapresa, proprio perché è Dio stesso che l'ha mandata.
Ognuno ha la sua vocazione. A me Gesù non ha chiesto di uscire dal mondo come ha fatto con altri. Mi chiede però - se voglio seguirlo - di santificarmi dove sono e di essere Suo apostolo lo stesso.
A me è toccato di santificare il mio stato nel matrimonio e con il dono dei figli. Ringraziando il cielo sono ancora qui, dopo che più di mezzo secolo mi è scivolato via tra le dita senza quasi farsene accorgere.

La seconda parte del messaggio di oggi riguarda il cammino di povertà che Il Signore ci ìndica.. Sembra che tra possesso dei beni terreni e sequela di Gesù ci sia una contraddizione. Ma in realtà, se si cerca di farsi la visione di insieme di tutta la Sua vita e della Sua predicazione nel passaggio su questa terra, pare evidente che la contraddizione non esiste.
Il Signore stesso, che ci ha preceduto anche nella resurrezione della carne, ci dice come mantenerci liberi come Lui, e ci indica la via.
Ci dimostra che la povertà non consiste solo nel non avere, ma che si può esercitare anche se si possiedono beni terreni, evitando di dipendere da essi, di diventarne schiavi, e soprattutto usandoli bene.
Tutti i beni del cielo e della terra appartengono a Dio e sono a Sua disposizione, dato che li ha creati Lui, che rispetta la libertà dell'essere umano, perfino quando viene offeso dalle sue creature.
Imitare Gesù per un essere umano è un atteggiamento tutt'altro che facile: essere distaccati dai beni procurati con il nostro impegno e il nostro lavoro e da ciò che si possiede e a cui si tiene, fa perdere facilmente di vista la caducità della vita. Significa non pensare più al fatto che oggi ci sei ma che potresti non esserci più domani.

Parlando del sottoscritto, l'aiuto nell'impresa di non farsi schiavo di qualcosa, compreso il proprio lavoro - per me era questo il problema principale - o l'eccesso di cibo, o qualche vizietto costoso, è venuto dalla Fede.
La Fede ti ricorda sempre che nulla si può portare con sé quando si va all'altro mondo, che ci vuole un impegno costante e deciso.per non cedere a sé stessi e alle proprie abitudini e comodità, quando non ai propri eventuali vizi e finire col diventarne schiavi.
La povertà di spirito per me è cominciata quando ho smesso di fumare tanti anni fa. Oggi si esercita nel quotidiano, continua nelle cose piccole. Per esempio rinuncio a comperare una macchina nuova finché è conveniente tenersi la vecchia del 2007; non mi compero un altro vestito o scarpe nuove quando - in coscienza - non ce n'è la stretta necessità; cerco di esercitare la sobrietà, la moderazione nel cibo e nel bere; o anche rinuncio a tante cose e atteggiamenti che sembrano trascurabili ma in realtà sono molto importanti per mantenere la mia libertà, come per esempio non spendere inutilmente il tempo disponibile.
Riconosco che tutte queste valutazioni sono soggettive. E in fondo - come tutti del resto - sono ben lungi dall'essere santo, e tanto meno sono perfetto. Spesso mi sorprendo a sbagliare cioè - per usare un eufemismo - ricadere nell'errore, che magari è sempre lo stesso.
Importante però è riprendersi, perché ognuno nel posto che occupa della società, può fare in modo da far vivere bene gli altri - prima il prossimo più prossimo, ma anche quello meno prossimo - senza rimetterci troppo lui. Per poter continuare ad aiutare.
Non è stato facile, ci sono voluti impegno e perseveranza, e mi è stata indispensabile.una concezione di vita ispirata all'esempio della Sacra Famiglia tramite le Sacre Scritture, e quindi dalla fede.

PREGHIERA PER IL MONDO
Oggi che i mezzi tecnologici portano sui nostri schermi incredibili situazioni di degrado spirituale e di miseria materiale, tanto estremi da essere veri e propri inferni in terra, addirittura peggiori dei famigerati campi di sterminio della Germania nazionalsocialista, è ben lungi da me suggerire qualcosa a qualche potente, me ne guardo bene.
Primo perché non ne sono all'altezza, secondo, anche putacaso fossi in grado di dare qualche suggerimento per qualche rimedio, perché evidentemente sarebbe del tutto inutile.
Posso solo puntualizzare che quanto Gesù suggerisce o comanda nel Vangelo deve essere applicato da ogni individuo, ogni singolo individuo.
Prendendo il mio caso, chi mi conosce sa che cerco di aiutare tutti, visto che ora devo mantenere solo me e mia moglie, anche a costo di rimanere talvolta anch'io.senza risorse sufficienti .

Però sono sicuro che l'unico rimedio ai mali che i media ci mettono davanti agli occhi sia la preghiera assidua che tutti noi cristiani dobbiamo praticare.
Sono sicuro che - in situazioni tanto complesse e difficili da capire come quelle dell'oggi - pregare con Fede è l'unica cosa veramente utile ed efficace. Se lo chiediamo a Lui è probabile che ci esaudisca, e se non altro ne avremo in ogni caso un beneficio spirituale.

Affidiamoci dunque alla Divina Misericordia perché salvi questo mondo che ha creato.

Preghiamo Dio che ispiri e favorisca l'avvento di politici che abbiano idee chiare e efficaci e che guidi le azioni di chi ha il potere di cambiare le cose. Attenzione però che chi decide come indirizzare la storia umana è sempre Dio - sa lui come lo fa e perché - e non aspettiamoci che segua le ideologie o i desideri di qualcuno, fossanche un Suo Vicario in Terra.

IL VANGELO NELLA POLITICA E IL CONCETTO DEL MALE MINORE
Una terza e ultima considerazione riguarda la politica. I samaritani rifiutano di accogliere Gesù? Dal punto di vista storico è comprensibile data l'inimicizia tra loro e i Giudei. I discepoli di Gesù - sono dei gran testoni e non avevano ancora capito bene chi era il Maestro - chiedono se possono sterminarli invocando il fuoco dal cielo per vendicarsi del fatto che erano stati respinti.
Malgrado tutto ciò che Gesù insegnava a proposito dell'amore per il prossimo, discepoli dimostrano di odiare i loro correligionari 'eretici' e li vorrebbero sterminare anche se non ce n'era motivo. Di fatto, a parte forse qualche espressione verbale un po' forte non erano stati aggrediti o minacciati seriamente. Per i discepoli, i Samaritani non sono il prossimo che Gesù dice di amare. Per Gesù Salvatore invece il prossimo è il mondo intero.

Oggi un mondo che vediamo affamato, assetato e malato, traboccante dello stesso odio che i discepoli mostrano per i Samaritani, non ha bisogno del fuoco dal cielo, ma di cure energiche.
Invece si interviene spesso con palliativi idee distributiste velleitarie e azioni sbagliate, magari in apparenza anche dettate dall'umanitarismo, ma in realtà cieche e foriere di guai quando non di possibili guerre e disastri per tutti. In particolare per quelli che oggi si dicono ricchi.
La viltà dei 'ricchi' di oggi si estrinseca forzatamente in azioni deboli che non portano a nulla.
Filosofia della condivisione:
Ecco ilrisultato

La stessa Maria Teresa di Calcutta una santa eccezionale, un grande esempio di santità per tutti, in particolare per chi intende seguire la sua via personale di povertà e sacrifici, dice che azioni individuali come la sua. sono come una goccia nel mare.
Purtroppo opere del genere - quello che ha fatto la santa - lavorando in mezzo a una civiltà sostanzialmente pagana, sorda ed egoistica, basata sulle caste e affetta da superstizioni e usanze assurde - o quel che si può fare in paesi simili - è davvero una goccia nel mare.
La Storia umana dimostra invece che se non si insegna in modo estensivo - magari anche affrontando decisamente le possibili reazioni di rifiuto - a superare l'arretratezza e a come fare per uscire dalla povertà lavorando studiando, e intraprendendo, e soprattutto proteggendo la società dai malintenzionati e dalla stupidità, si ottiene solo che i poveri restino poveri o lo diventino di più. (E anche che chi sta bene stia poi meno bene o addirittura male)

IL MALE MINORE
Nelle azioni politiche che vorrebbero essere efficaci - guidate dalla stessa etica che dovrebbe ispirare e duidare il singolo individuo - si fa ciò che si dovrebbe in relazione alla valutazione del 'male minore', per non pregiudicare il 'bene comune'.
In altre parole se consideriamo la società umana come un unicum, un organismo composto da un grandissimo numero di componenti e di organi, non credo che ci si veda nulla di male se il chirurgo cura una piaga o asporta un organo malato o un tumore, o cura un cancro con la chemio, pur di salvare l'organismo che deve fare sopravvivere.

È pur vero che ci sono però chirurghi - poco esperti o altro - che sbagliano gli interventi e quando non uccidono il paziente gli complicano la vita, e questo accade anche a chi esercita il governo. Per quello si può solo pregare Dio che assista e ispiri l'azione di chiunque è responsabile delle vite di altri.
Per contrastare la povertà, contro chi di fatto rema contro perché magari vorrebbe continuare a speculare o ad agire inutilmente per ragioni ideologiche sbagliate, si deve usare il principo del 'male minore' e quindi pensare e investire in grande a livello di nazioni o gruppi di nazioni, valutando accuratamente le implicazioni di ogni cosa, sempre con spirito cristiano.
E agire intelligentemente - se proprio serve anche anche con il deterrente di interventi armati - quando e come si deve; e farlo senza esitazione o timore o si combina poco o nulla. Ma bisogna essere pronti a rischiare, investire e agire in grande, cosa al giorno d'oggi quanto meno problematica a causa della decadenza morale generale..
È sbagliato pagare qualcun altro perché faccia il lavoro sporco per noi Sbagliato trovare scuse per non fare quello tu non vuoi fare perché magari sei vile ed egoista, e quindi non VUOI impegnarti seriamente e rischiare. È una soluzione temporanea e serve a poco. Non è questo l'agire da cristiano, contrariamente a quello che credono in non pochi, che magari cristiani credono di esserlo. Qualche chiarimento

Credo che oggi si possa uscire dai guai solo con l'aiuto di Dio: preghiamo che Lui lo voglia.

In politica sia per causa di errori dettati dalle ideologie, sia in realtà per interessi particolari di grandi potenze e soprattutto di gruppi economici perversi, certi problemi interni e internazionali hanno generato eventi e fenomeni distruttivi che si fa fatica a governare, quando addirittura non sia apparentemente impossibile gestirli.
Non parliamo poi di certi ecclesiastici, strumentalizzati da gente interessata e in mala fede. Perché ignoranti in certe materie, seguendo suggerimenti sbagliati dei media o di singoli cattivi consiglieri, essi confondono le prassi dell'etica individuale con quella collettiva. Dal loro punto di vista fanno bene perché cercano di stimolare il comportamento cristiano degli individui, e causano molto male quando talvolta essi stessi sono in mala fede quando tentano di influenzare la politica in modo sbagliato..
Condividere va bene finché la condivisione non riduce alla povertà quelli che già non sono molto prosperi e fa fuggire altrove chi lo può fare.
I problemi di certi paesi non derivano solo dall'incapacità delle classi dirigenti ma anche da fattori culturali, dall'ignoranza della popolazione e dagli odii razziali, e anche da gruppi di sfruttatori o delinquenti che lucrano sulle disgrazie degli altri.

Se non si interviene correttamente oggi, i problemi si aggraveranno in futuro per via delll'aumento della durata della vita media della popolazione nei paesi arretrati oltre che nel terzo e quarto mondo. Gia in poco più di mezzo secolo la popolazione mondiale è quasi triplicata ed è un crescita vertiginosa.
Invece oggi si allarma la società umana tutta, e si fa del terrorismo, per esempio gonfiando ad arte e lanciando mode di problemi inesistenti.
O per meglio dire portando in primo piano quei problemi che ci sono ma non si possono affrontare con successo perché sono prevalentemente generati da incontrollabili forze della natura (Prof. Antonino Zichichi), e invece sottovalutandone altri che si possono affrontare perché dipendono dall'umanità. Probabilmente lo si fa - magari per moda, incoscientemente - per favorire gli interessi di qualche gruppo politico o industriale.- quando non anche interessi di grandi nazioni tipo la Cina popolare, economici imperialisti ed espansivi .

Oltre alla immoralità incredibilmente diffusa, al relativismo e alla faziosità che sfrutta l'ignoranza generalizzata, i peggiori mali della società sono - secondo me - la mancanza di religiosità, l'ateismo pratico diffuso e lo sfrenato crescente edonismo delle società cosiddette avanzate.
Per conseguenza azioni e pensieri delle persone, sia per oggettiva incapacità culturale che per mancanza di riferimenti assoluti, possono facilmente scadere nel vuoto di una vita priva di significato. Questo può indurre nell'uomo una sostanziale mancanza di buon senso, indirizzandolo a .vivere senza freni o a compiere azioni sbagliate e abominevoli. È il peccato di superbia che continua a perpetuarsi.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,51-62.

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui Gesù sarebbe stato tolto dal mondo, egli si diresse decisamente verso Gerusalemme
e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui.
Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».
Ma Gesù si voltò e li rimproverò.
E si avviarono verso un altro villaggio.
Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada».
Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre».
Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa».
Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

 

Traduzione liturgica della Bibbia

 

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