Commento al Vangelo di Gesù Cristo
secondo
Giovanni 16,12-15.

Come essere o diventare seguaci di Gesù Cristo stando nel mondo e nella propria situazione personale
Commento:

Gesù stesso dice chiaramente di essere parte della Trinità di Dio come Egli stesso è Dio, insieme allo Spirito Santo e al Padre.
Per la nostra mente limitata Il mistero della Trinità, insondabile e incomprensibile, si può accettare solo credendo fermamente nelle testimonianze degli Evangelisti, nella divinità di Gesù Cristo e nella verità dei Suoi atti, delle Sue parole, delle Sue dichiarazioni.
In proposito vorrei qui esprimere un pensiero ingenuo, articolato in tre punti che forse alla luce di un pensiero teologico sono poco esatti o addirittura sbagliati. Tuttavia sono ragionamenti che aiutano molto quando mi càpita di parlare a qualcuno della Trinità Divina e della relazione tra le tre persone uguali in quanto formano l'unità di Dio, ma distinte in quanto alla loro natura:

  1. Dio Creatore dell'incommensurabile universo e di tutto quello che contiene, e probabilmente anche di altri universi, ha voluto rivelarsi a noi, Sue creature.
    Per farlo ha scelto di manifestarsi in Gesù Cristo, così che l'uomo della sua epoca lo potesse vedere capire e accettare, identificandosi in una delle sue nature - quella umana.
    Si tratta dunque di quella natura che possiamo appunto accettare e capire tuttora anche noi, e che ci consente anche di colloquiare con Lui nella meditazione, di amarlo, e di amare ed essere riconoscenti verso Sua Madre, La Santa Vergine Maria.

  2. Potrebbe Gesù Cristo aver convinto qualcuno di essere Dio nella persona del Figlio, e inviato di sé stesso, se andando contro la Sua natura umana non avesse voluto fermamente sacrificarsi sulla Croce e non fosse risorto, secondo le profezie dell'Antico Testamento?
    La volontà di Gesù Cristo infatti non poteva che essere libera perché Egli fa solo il bene, cioè la volontà di Dio, che nell'unità comune alle tre persone è anche volontà di sé stesso.

  3. Per quanto riguarda lo Spirito Santo non posso che riportare una famosa invocazione:
        "emitte spiritum tuum et creabuntur
         et renovabis faciem terrae
    "

Non posso dunque che confidare in quella illuminazione della ragione che può solo venire dalla Fede in Dio, e per esserne degno devo allontanare decisamente i dubbi che mi possono aggredire in modo subdolo quando talvolta mi chiedo 'ma cosa sto facendo?'.
Devo ricordarmi allora tutte le grazie che Dio mi ha fatto, anche quelle che in apparenza mi hanno causato grande dolore, e ringraziarlo per la posizione che mi ha permesso di occupare tra gli uomini, e anche per avermi dato in aiuto un Angelo Custode, che quando lo prego mi accontenta sempre, e mi suggerisce di tutto, anche dove parcheggiare l'auto - e spesso mi salva dalle circostanze peggiori.
Devo sforzarmi di leggere i Vangeli ogni giorno, per cercare di capirne gli insegnamenti e applicarli in modo giusto e ragionevole, naturale e senza esagerazione; e in modo particolare compiendo tutti i doveri del mio stato e della mia situazione in modo da sentire in me la Sua approvazione.
NOTA: l'Immagine è bella ma Dio non ha genere, non è né maschio né femmina, così come gli Angeli che sono puro Spirito. Il genere maschile di Gesù Cristo è stata invece la scelta più naturale e più adatta all'essere umano di allora e anche di oggi, anche perché possiamo tutti, a qualunque genere apparteniamo rifugiarci tra le braccia amorevoli e protettive di Maria che è anche Nostra Madre. Ella ci verrà sempre in soccorso..


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondoGiovanni 16,12-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà».

 

Traduzione liturgica della Bibbia

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