LA SANTIFICAZIONE DELLA VITA ORDINARIA

Vorrei richiamare un concetto che tutti noi sicuramente conosciamo: la necessità della nostra santificazione.  Dato che siamo impegnati a fondo nelle nostre occupazioni e per forza di cose viviamo immersi nella vita caotica e nell’attuale clima di edonismo della società, se non stiamo ben vigili e attenti possiamo perdere la strada buona e potremmo tendere a dimenticare che anche noi dobbiamo ‘santificarci’ stando pienamente nel mondo, non attraverso chissà quali eroismi di cui  non ci capiterà mai l’occasione, ma nel vivere la nostra vita di tutti i giorni.
Ritroviamo l'idea di santità e santificazione nei primi tempi del Cristianesimo: il termine ' santo ' indicava genericamente qualsiasi cristiano, in quanto 'santificato', cioè 'messo da parte', 'appartato', 'consacrato' e non solo perché reso sacro da Dio per mezzo del battesimo, come poi successivamente indicato dalla Chiesa cattolica. Santi quindi erano chiamati tutti i seguaci di Cristo (apostoli e discepoli). Lo vediamo nelle lettere di San Paolo. Per esempio quando indirizza la sua Lettera agli Efesini «ai santi che sono in Efeso».  “Santo" è infatti colui che sull'esempio di Gesù Cristo, animato dall'amore, cerca di vivere e di morire in grazia di Dio.
Per noi quindi non è questione di fare grandi cose e di dare la vita – anche se purtroppo nel mondo sono ancóra tanti i cristiani che subiscono soprusi e angherìe, o vengono uccisi. A noi ovviamente non si richiede di darci alla vita contemplativa  rinunciando totalmente al mondo. Ma come raccomandava San Paolo agli Efesini, dobbiamo sforzarci di praticare l'esercizio delle virtù cristiane nella vita di tutti i giorni.
Virtù cristiane: sono la fede speranza carità e sono basate sulle virtù cardinali – giustizia, fortezza, temperanza, prudenza che sono virtù umane che permettono di perseverare in esse.
Per noi, padri di famiglia, o alcuni  come me anche nonni, c’è come esempio di virtù la stessa Sacra Famiglia: Maria, disponibile ai disegni di Dio, sposa esemplare, donna umile e sempre perfetta in tutto ciò che faceva (ricordiamo la visita alla cugina Elisabetta quando recitiamo il Rosario e meditiamo i misteri): immaginiamoci Gesù intento al suo lavoro di carpentiere,  accurato, puntuale e perfetto, ubbidiente al padre putativo e rispettoso dei doveri verso i genitori.

Argomenti: Santificazione personale – presenza di Dio (filiazione divina) – il lavoro – la famiglia – i rapporti sociali

SANTIFICAZIONE PERSONALE
Dal nostro punto di vista, dobbiamo allora cercare di santificarci cercando di raggiungere quello stato a cui tende una persona fisicamente e spiritualmente viva che ogni santo giorno e in tutte le occasioni si SFORZA di  seguire gli insegnamenti di Gesù Cristo. La nostra ricerca della santità si esprime quindi nel comportamento, nello stile, e nella unicità di vita – cosa è l’unicità di vita?
Nella nostra vita perseguiamo la ricerca della santità attraverso LA CERTEZZA DELLA FILIAZIONE DIVINA (LA CERTEZZA DI ESSERE FIGLI DI DIO E LA SUA COSTANTE RICERCA) - IL LAVORO - LA FAMIGLIA - I RAPPORTI SOCIALI,

Per usare le parole del fondatore dell'Opus Dei: "La normale vita di ogni giorno può essere santa e piena di Dio e il Signore ci chiama a santificare il nostro compito quotidiano, perché proprio in ciò consiste la perfezione del cristiano".

Per sostenere l'impegno di santificare le realtà quotidiane  SECONDO ME VIENE ANZITUTTO LA  FEDE,  IN PARTICOLARE LA CERTEZZA DI ESSERE FIGLI DI DIO. Questo non si può senza coltivare la preghiera. In ogni momento della giornata bisogna ricordarsi di questa realtà. MA COME FARE?

PRESENZA DI DIO. La nostra giornata, come quella di ogni cristiano deve essere scandita da appuntamenti che ci inducano a rivolgere costantemente il pensiero al nostro Padre e Creatore. Al risveglio ogni mattina è molto importante il primo nostro pensiero: deve essere una lode per IDDIO che in quel momento ci ascolta, con un ringraziamento per tutti i doni che ci ha dato, e una offerta delle azioni che quel giorno compiremo, in modo che siamo aiutati a compierle per il bene nostro e degli altri. In ogni occasione, quando vediamo una sua immagine,  salutiamo affettuosamente la Madonna e rivolgiamoci a lei con una giaculatoria o una Ave perché inteceda per noi presso suo Figlio.
Tra tutti i nostri impegni, anche se ci costa, sforziamoci di inserire la partecipazione quotidiana alla Santa Messa per molti motivi, ma soprattutto perché la partecipazione all’Eucarestia è il nutrimento per l’anima, che la mantiene salda e fedele nei propositi.
LETTURA: A questo scopo dovremo anche trovare qualche minuto da dedicare alla lettura ed alla rapida riflessione di un brano del Vangelo. POI invece di leggere libri di letteratura amena, o magari prima di farlo – nessuno ci chiede di essere bigotti e n leggere solamente libri di religione o spiritualità -   dovremmo leggere brani di qualche libro spirituale. Anche questo magari potrebbe  richiederci un certo sforzo, simile a quello di un atleta o un cantante o un musicista che ripetono e ripetono i loro esercizi per poi poter riuscire. Ma si sa che se non ci si esercita, sicuramente non si arriva a poco. 
  
ORAZIONE MENTALE. Dovremo anche coltivare con Gesù Cristo un rapporto più personale, fissare con Lui un appuntamento ad ora fissa della giornata – un quarto d’ora o mezzora magari dopo pranzo o dopo la Messa – e raccontargli a quattrocchi i nostri problemi, le nostre aspirazioni, chiedere le sue opinioni e stare in ascolto come faremmo con un caro amico molto intimo.Per chi volesse una guida e un prezioso aiuto per chi vuole progredire nella vita spirituale, su questo argomento suggerisco un manuale intitolato “difficolta nell’orazione mentale” di Eugene Boylan” Edizioni Ares – Milano. La lettura di questo libro a me personalmente ha servito moltissimo.  
MORTIFICAZIONI. Un esercizio spirituale molto importante è quello di concentrarci su quelli che una volta chiamavamo ‘fioretti’: i nostri sacrifici possono essere ancora simili a quelli che facevamo da piccoli, ma oggi che siamo adulti sono specialmente quelli che  consentono il fedele adempimento del proprio dovere, e anche quelli che rendono la vita più gradevole agli altri. Si parla qui di piccole cose, di tanti particolari di servizio, di buona educazione, di rispetto per gli altri, di ordine materiale, di puntualità, e così via: quando si compiono per amore di Dio, tali gesti non sono irrilevanti per la vita cristiana. Immaginate poi come sarebbe diversa la nostra società se tutti facessero così! "La santità grande consiste nel compiere i doveri piccoli di ogni istante" dice San Josemaria Escrivà.
IL NOSTRO LAVORO.
Il lavoro è il mezzo con il quale procuriamo a noi e alla nostra famiglia i mezzi per vivere, ma non solo: secondo lo spirito dell'Opera il lavoro può essere santificato e diventare cammino di santificazione:

"essendo stato assunto da Cristo, il lavoro diventa attività redenta e redentrice: non solo è l'ambito nel quale l'uomo vive, ma mezzo e strada di santità, realtà santificabile e santificatrice" .

Qualunque lavoro onesto è dunque occasione per dare gloria a Dio e servire gli altri.
La santificazione del lavoro diventa allora il perno attorno al quale ruota la vita spirituale del cristiano. Santificare il lavoro significa eseguirlo con la massima perfezione umana possibile (competenza professionale) e con perfezione cristiana (per amore della volontà di Dio e al servizio degli uomini). Come si può offrire a Dio qualcosa fatto senza cura e a tirar via, solo perché bisogna farlo? 
"Noi siamo gente della strada, normali cristiani, inseriti nel sistema circolatorio della società, e il Signore ci vuole santi, apostolici, proprio nel nostro lavoro professionale; vuole cioè che ci santifichiamo nella nostra occupazione, che santifichiamo l'occupazione stessa e che, per mezzo di essa, aiutiamo gli altri a santificarsi".
LA FAMIGLIA 
Fra le realtà ordinarie, anzi tra queste è la più importante perché obbedisce al comandamento divino “crescete e moltiplicatevi” è il matrimonio.
"Il matrimonio cristiano non è una semplice istituzione sociale, né tanto meno un rimedio alle debolezze umane: è un'autentica vocazione soprannaturale”
Sul matrimonio e la famiglia, con tutti i doveri e gli obblighi conseguenti, le sue difficoltà e i suoi problemi,  un cristiano ha a maggior ragione l’occasione più bella per costruire la propria santificazione. Ognuno di noi che sta percorrendo o ha percorso questa strada sa bene di cosa parlo. Il matrimonio e la famiglia ci offrono  tutte le occasioni possibili per sforzarci nel fedele adempimento del proprio dovere, e per rendere la vita più gradevole agli altri. Le piccole cose, i tanti particolari di servizio, il  rispetto per gli altri, l’ordine materiale, di puntualità, e così via richiedono la nostra massima dedicazione. La famiglia, oltre ad essere il campo più impegnativo per esercitare le nostre virtù, è anche quello che più ha bisogno dell’aiuto di Dio e della intercessione della Madonna, specialmente nei momenti difficili e dolorosi che non mancheranno mai.
I RAPPORTI SOCIALI
In tutte le occasioni di contatto con il prossimo non dobbiamo evitare, ovviamente all’occasione e senza ostentazioni, di  testimoniare la nostra fede. L'aspirazione a far conoscere Cristo è inseparabile dal desiderio di contribuire ad alleviare le necessità materiali e a risolvere i problemi sociali del contesto in cui si vive. Nel campo del lavoro, anche a costo di essere dileggiati e presi in giro (a me per fortuna è capitato quando ero dirigente alle acciaierie di Terni) la gente che si incontra deve venire a sapere che segui Cristo, e devi essere per loro un esempio di serietà e di capacità professionale. QUESTA è cosa importantissima per due motivi:

  1. Citazione dal Vangelo: “ Luca 6,22: beati voi quando gli uomini i odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato a causa del Figlio Dell’Uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché ecco la vostra ricompensa è grande nel cielo”
  2. Per usare le parole del fondatore: "Impegnandoci gomito a gomito negli stessi problemi dei nostri compagni, dei nostri amici, dei nostri parenti, potremo aiutarli ad arrivare a Cristo" .

 Amore per la libertà. I fedeli dell'Opus Dei godono degli stessi diritti di ogni altro cittadino e parimenti sono soggetti agli stessi doveri. Nelle scelte politiche, economiche, culturali, ecc., agiscono con libertà e responsabilità personale, senza alcuna pretesa di coinvolgere la Chiesa o l'Opera nelle proprie decisioni, o di presentarle come le uniche coerenti con la fede. Ne consegue il rispetto della libertà e delle opinioni altrui.

CONCLUSIONE
Essere coerenti non è facile, perché la strada del cristiano è dura, mentre la via della perdizione è larga e lastricata di buone intenzioni –  la frase mi pare significativa. Il cristiano non deve "condurre una specie di doppia vita: da una parte la vita interiore, la vita di relazione con Dio; dall'altra, come una cosa diversa e separata, la vita familiare, professionale e sociale" . Al contrario, "vi è una sola vita, fatta di carne e di spirito, ed è questa che deve essere - nell'anima e nel corpo - santa e piena di Dio". Bisogna sforzarsi per arrivare ad armonizzare l'amicizia con Dio, le occupazioni di ogni giorno e l'impegno nell'apostolato personale, e giungere ad una "unità di vita semplice e forte" , espressione coniata da san Josemaría Escrivá.

Lino Bertuzzi