LA DIREZIONE SPIRITUALE

Cos’è la direzione spirituale – esperienza personale – Fede – sincerità – questione d’orgoglio e di umiltà docilità – uno non può affrontare da solo i problemi – il d. ci suggerisce le letture.

Quasi tutti noi probabilmente sappiamo cos’è la direzione spirituale, e forse molti di noi hanno avuto, consapevolmente o no, una persona che abbiamo chiamato ‘padre spirituale’, cioè una guida, qualcuno a cui abbiamo fatto riferimento per essere consigliati,  e che in campo etico e religioso ci ha aiutato a non perderci per strada.
E pur vero che tutti condividiamo la condizione umana, e ognuno di noi fa navigare la barca della sua vita a suo modo nella corrente del tempo, e tutti per forza dobbiamo andare nella stessa direzione.

Ma il COME navighiamo dovrebbe esser tale da evitare il naufragio alla fine della navigazione. Vi faccio un esempio per riuscire in questo tentativo di farmi capire meglio. Della direzione spirituale ho avuto esperienza fin da  tempi ormai abbastanza lontani, perché da quando ero bambino, dalla prima media fino all’ultima classe di liceo sono andato a scuola dai Padri Gesuiti, che questa pratica la consigliavano pur lasciando a tutti la piena libertà. Per inciso si tratta dell’Istituto Massimo, che allora era a palazzo Massimo in Piazza dei 500 (oggi una delle sedi del Museo Nazionale Romano), e l’ultimo anno (di liceo) l’ho fatto all’EUR nel nuovo istituto.
Anche allora avevo chi mi sosteneva nella vita spirituale, ma vi confesserò che non avevo effettivamente capito la cosa, adesso non ricordo esattamente quando e come  – dai ritiri spirituali di allora - sono passati sessant’anni o giù di lí - e mi chiedevo che bisogno ci fosse di chiacchierare con qualcuno quando c’era già la confessione e i consigli che ti dava il confessore.
Di solito i fatti che normalmente accadono all’inizio della vita di una persona che esce dalla fanciullezza, specialmente ai tempi tumultuosi di oggi, non sono propizi alla pratica della direzione spirituale. Argomento di riflessione per tutti noi che non siamo più ragazzi è:

  • quello scalpitare dei sentimenti, che tutti dovremmo avere sofferto e sperimentato da giovani quando, a una certa età, certe pulsioni e attrazioni sono di solito molto forti;
  • il rapporto con la famiglia d’origine, non sempre privo di contrasti;
  • l’impegno negli studi e nel lavoro: per me che non sono un’aquila non è stato certo piccolo negli studi di ingegneria alla Sapienza, nel servizio militare, e infine il matrimonio con i suoi tanti lati positivi, ma anche con le responsabilità  e i doveri pesanti che ne conseguono;
  • il lavoro nel quale ci impegniamo senza tregua e magari senza orari. Nel mio caso era quello proprio del tecnico di stabilimento siderurgico, con i suoi incessanti problemi e impegni e anche rischi, che magari ti porta anche a trascurare la famiglia e i figli, e che ti assorbe anche molto oltre i tuoi doveri (si chiama professionalite)

Ebbene ognuno di noi può essere tentato dal fare il ragionamento che facevo quando non afferravo bene perché ci dovesse essere qualcuno a consigliarti oltre il tuo confessore. Anche quando studiavo all’università frequentavo sacerdoti e tra di loro c’erano anche persone veramente amiche, specialmente quando lavoravo all’ILVA di Taranto. Per inciso la nostra parrocchia era tenuta dai Padri Somaschi (quelli di San Girolamo Emiliani), e avrei avuto la possibilità di frequentare una direzione spirituale, ma in quel periodo di difficoltà del lavoro non ci pensavo proprio. Magari qualche volta andavo al mare a fare pesca subacquea con il parroco mio amico e coetaneo, ma la direzione spirituale l’avevo proprio persa di vista. Poi quando ho incontrato l’Opera le cose sono cambiate radicalmente: la frequenza ai mezzi di formazione ha rafforzato la mia Fede, mi ha fatto vedere il mondo sotto una nuova luce, e mi ha restituito la  disponibilità all’azione della grazia. 

Necessità e scopi della direzione spirituale.
Molti di noi, specialmente i professionisti , ma credo anche tutti quelli che svolgono un qualunque altro lavoro sanno che non si finisce mai di imparare e che bisogna continuamente tenersi aggiornati se si vuole farlo bene.
Se per esempio chi fa il chirurgo o il medico si adagiasse, dormisse per cosí dire sugli allori, pensasse di sapere tutto e trascurasse di aggiornarsi, di studiare, e di tenersi in forma per poter lavorare lucidamente, non dico che diventerebbe un pericolo per i suoi pazienti, ma sicuramente farebbe male il suo dovere. Il suo non sarebbe un comportamento da medico.
Ebbene, nella vita spirituale è esattamente la stessa cosa. La formazione continua e permanente è una necessità. Ho detto poco fa che tutti condividiamo la condizione umana, e che per così dire, nella corrente del tempo ognuno di noi fa navigare la barca della sua vita a suo modo, e che tutti dobbiamo per forza andare nella stessa direzione. Ma che il COME navighiamo dovrebbe esser tale da andare a sbattere alla fine della navigazione.  È vero che anche alla fine anche un colpo di timone ben dato potrà evitare il naufragio, ma non è forse meglio essere prudenti, evitare i rischi e cercare di non ridursi all’ultimo momento?
Quindi, tra tutti i mezzi di formazione che ci aiutano a mantenere la direzione giusta, e che ho conosciuto meglio e apprezzato da quando ho conosciuto l’Opera, cioè tutto quello che poi permette a una persona di vivere ogni giorno la presenza di Dio, i ritiri spirituali, i corsi di ritiro, le meditazioni, le letture etc, c’è la direzione spirituale.


Direzione spirituale.
Per definizione la direzione spirituale è una relazione di accompagnamento tra una persona dotata di saggezza e discernimento, che si presta generosamente e con assiduità,  ed una persona che desidera fare un cammino di fede e di scoperta della volontà di Dio nella sua vita.
Una persona che come noi vive nel mondo, affrontando ogni sorta di difficoltà e di problemi spesso non facili da risolvere; che viene bersagliata da ogni sorta di messaggi, spesso contraddittori, nel clima edonistico e di ateismo pratico di oggi, in cui il relativismo trionfa e l’uomo comune pare che viva come se Dio non ci fosse; questa persona dico, che vuole vivere facendo la volontà del suo Creatore, non è forse esposta al rischio di sbandamenti? 
A questa persona è indispensabile comunicare con chi può aiutarlo a superare certi scogli che si parano sul suo cammino spirituale. Il direttore spirituale non è il nostro confessore, e quindi il nostro rapporto con lui deve tenere conto di questo, ma nell’Opera sappiamo che la persona con la quale comunichiamo è un nostro amico, che sa capirci e consigliarci.  Dobbiamo essere sinceri e schietti con il nostro direttore, come lo saremmo con il nostro medico, che non può curarci se non gli raccontiamo bene di quali sintomi soffriamo.


 Leggiamo da ‘cammino’ il punto 715 


Il direttore spirituale può fornire consigli, dare indicazioni di vita e di preghiera, risolvere dubbi in materia di fede e di morale, ma senza sostituirsi nelle scelte e determinazioni alla persona che accompagna.
Vi dico una delle tante occasioni in cui il consiglio di un direttore mi è stato di grande aiuto. Ognuno di noi può avere momenti particolari, degli stati d’animo in cui è assalito da pensieri negativi, magari di astio per qualcuno che ti ha fatto un’ingiustizia o una mala azione o qualcosa di simile. Magari questi pensieri ti assalgono nel momento in cui sei più debole, come quando stai per addormentarti, e oltre a farti rivoltare nel letto disturbando tua moglie, ti causano sentimenti di tristezza e sconforto. Questi sono sentimenti negativi, perché aprono le porte del nostro animo al male, e vanno evitati assolutamente.


Quando ho esposto con delicatezza e sincerità il mio problema quella volta il direttore mi ha detto:
Tieni un rosario sul comodino? Prendilo e recitalo in silenzio e attentamente, lì dove sei. Cerca di immaginare cosa avrebbe fatto o detto Gesù Cristo in una simile occasione. Dedica almeno una posta del santo Rosario alla persona che ti fa del male, e chiedi a Maria Santissima che la raccomandi perché quella persona comprenda se e dove sta facendo del male. La tua preghiera e le tue intenzioni porteranno in alto le tue richieste di grazia e  i tuoi problemi non ti sembreranno più così pesanti


Io naturalmente ho fatto così come egli mi ha detto. E anche se recito una corona di Rosario durante il giorno, cerco di farlo anche la sera prima di addormentarmi.    Tra l’altro è molto meglio che fantasticare o contare le pecore. Addormentarsi pensando a uno dei miseri del Rosario è una cosa molto bella, vi assicuro.
La guida spirituale ha come obiettivo quello di discernere, ossia comprendere, quanto lo Spirito Santo, attraverso le situazioni della vita, le intuizioni spirituali frutto della preghiera, della lettura e della meditazione della Bibbia, indica alla persona accompagnata.
Da parte nostra però dobbiamo essere sinceri. FEDE e inincerità non vanno bene insieme.
Ognuno di noi che è qui c’è perché qualcuno ce l’ha portato, gli ha indicato questo mezzo di formazione  e molti di noi già hanno un direttore spirituale. Altrimenti questo qualcuno, se non lo ha già fatto, saprà sicuramente consigliare come e a chi rivolgerci.


Che cosa fa un direttore spirituale? Affianca la persona in cammino, la aiuta a discernere, le offre consigli frutto di saggezza e di esperienza, prega per lei. E tutto questo senza invadere il santuario della coscienza né condizionare in alcun modo la libertà. Cosa fa la persona che viene diretta?
C’è un libro delle Edizioni Ares  “la direzione spirituale” che potete trovare su internet, anche sotto forma di libro digitale. Procurarselo e leggerlo nei momenti di relax, ci sarà molto utile.
Questo libro contiene molta esperienza ed è utile sia a chi fa direzione spirituale sia a chi è diretto . Non si ferma agli accorgimenti pratici su come gestire i colloqui. Molto più a fondo si domanda, come devono fare i direttori, di che cosa hanno bisogno le anime, quali sono le aspirazioni da suscitare in esse, quali i disturbi e le malattie più frequenti o più gravi. Per concludere che questo compito non si può svolgere se non a partire da una vita interiore profondamente radicata in Cristo. Ma per le stesse ragioni sarà altrettanto utile a chi riceve la direzione spirituale, che in queste pagine troverà orientamento per accostarsi ai colloqui adeguatamente disposto e per saper applicare i consigli alla pratica.